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Enzo

Recensione del Router WIFI Netgear R7000 AC1900

29 Gennaio 2020 di Enzo Lascia un commento

La nostra opinione
Il Netgear R7000 combina un’eccellente velocità a 5-GHz con il pratico e funzionale software Genie, sempre di Netgear, anche se la portata di questo router non è delle migliori.
Pro:
  • Eccellente rendimento combinato
  • Software Genie
  • Antenne rimovibili
  • Buon prezzo
  • Firmware open-source
Contro:
  • Portata della connessione deludente
  • Adattatore AC da parete troppo grande

Il router Nighthawk AC 1900 Smart WiFi della Netgear, meglio noto come R7000, è l’ideale per tutti coloro che vogliono risparmiare un po’ di euro riuscendo però ad avere una rete wireless aggiornata. Disponibile a soli 130 euro, ha un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello della concorrenza (incluso l’R8000 sempre della Netgear) ed offre una capacità di trasmissione dei dati elevata, anche se non riesce a reggere il confronto con gli altri router 802.11ac.

Netgear R7000

Design

Di dimensioni alquanto ridotte (28x18x5 cm) il Netgear R7000, nero e dalla forma più squadrata, all’apparenza può essere visto come la versione più piccola dell’R8000. Le tre antenne, che ricordano molto delle pinne, collocate nella parte posteriore utilizzano la tecnologia beam-forming per ottimizzare il segnale. Possono essere orientate per poter catturare meglio il segnale oppure rimosse e sostituite con antenne, o opzioni simili, di terze parti.

[Per saperne di più…] su di noiRecensione del Router WIFI Netgear R7000 AC1900

Archiviato in: Router Etichettato con: Router

Recensione del router Netgear Nighthawk AX12: un router di ottima qualità che supporta il WiFi 802.11ax e con un’elevata larghezza di banda

29 Gennaio 2020 di Enzo Lascia un commento

Il Nighthawk AX12 è un router eccezionale, ma disponibile ad un costo non irrisorio.

Pro:
  • Uno dei router più veloci che ci sia mai capitato di testare
  • Elevata capacità di trasmissione Multi-User MIMO (fino a 8 MU-MIMO)
  • Supporto WPA3 integrato
Contro:
  • Uno dei router più costosi che ci sia mai capitato di testare
  • Le prestazioni del Wi-Fi 6 sono alla pari dei quelle del Nighthawk AX8, molto più economico
  • Non dispone di moltissime funzioni

Il Nighthawk AX12 è un router eccezionale. È uno dei primi dispositivi che supporta il Wi-Fi 6 (802.11ax), il quale offre una velocità reale di download pari a 60MB/sec e più, quando vi si accede da un client compatibile. Inoltre è il primo router che ci è capitato di testare con tecnologia MU-MIMO 8×8. Ciò vuol dire che questo router è in grado di gestire contemporaneamente e senza problemi fino a 8 connessioni wireless – perfetto per una casa e per una famiglia moderna che dispongono di diversi dispositivi intelligenti.

Netgear Nighthawk AX12

L’inghippo? Tutti i router 802.11ax non hanno un prezzo irrisorio ed il Nighthawk AX12 costa più della maggior parte dei router 802.11ax presenti al momento in commercio. Certo, le specifiche sono importanti, ma vale veramente la pena spendere 390 euro?

Tutto ciò che dovreste sapere a proposito di questo router

Il Nighthawk AX12 è il top di gamma tra i router per uso domestico della Netgear, con una capacità di trasmissione massima di 4.8Gbits/sec con la banda a 5GHz, più 1.2Gbits/sec con la banda a 2.4GHz. Ovviamente, utilizzando il protocollo 802.11ax: funziona anche con dispositivi più vecchi che utilizzano protocolli 802.11ac e 802.11n, ma non sarà così veloce.

La caratteristica distintiva dell’AX12 sono i suoi 12 stream, che offrono una connessione 8×8 MU-MIMO a 5GHz oltre ad una connessione 4×4 MU-MIMO a 2.4GHz. Ciò vuol dire che, nonostante la velocità di trasmissione dei dati sia la stessa del Nighthawk AX8, router molto più economico rispetto all’AX12, potrete tranquillamente aspetterei una connessione molto più fluida e stabile oltre che esente da fastidiose interruzioni durante la trasmissione dei dati quando al router si connettono più client. Ciò vale in particolare per il protocollo 802.11ac: i dispositivi con protocollo 802.11ax posso trarne dei vantaggi, ma il nuovo standard presenta delle tecniche di condivisione della larghezza di banda tutte nuove, pertanto la contesa tra i vari client ha un impatto decisamente minore.

Netgear Nighthawk AX12

L’ AX12 inoltre presenta alcune funzioni e caratteristiche tipiche dei prodotti di fascia alta che mancano all’AX8, tra cui una porta Ethernet da 5Gbits/sec ed un supporto immediato per il nuovo standard crittografico WPA3.

Vale la pena ricordare che, come la maggior parte dei router 802.11ax che abbiamo visto, anche l’AX12 è un router dual-band. Se dovete supportare un elevato numero di sistemi con protocollo 802.11ac, presto verrà messa in commercio anche una versione tri-band, ma probabilmente sarà molto costosa, dato che il prezzo attuale, per chi vuole pre-ordinarla, si aggira attorno ai 450 euro.

Prezzo e concorrenza

Per quanto riguarda l’hardware Wi-Fi 6, siamo ancora nelle fasi iniziali di utilizzo di questo tipo di protocollo, e questa cosa si riflette anche nel prezzo del dispositivo. Il router 802.11ax più economico presente al momento in commercio è il Nighthawk AX4 della Netgear, disponibile al modico prezzo di 175 euro, ma siamo un po’ restii a consigliarvelo in quanto questo router non offre il pieno potenziale in termini di prestazioni del nuovo standard wireless. La versione più completa rispetto a questa, ovvero il Nighthawk AX8 è più veloce, ma costa attorno ai 350 euro, mentre l’Asus RT-AX88U – attualmente il nostro router preferito appartenente a questa categoria – costa attorno ai 300 euro.

Tutto ciò vuol dire che l’AX12, a 390 euro, è uno dei più costosi router presenti al momento in commercio. L’unica altra opzione più costosa che abbiamo testato è l’Asus ROG Rapture GT-AX11000 pensato appositamente per i gamer: viene solo 10 euro in più ma potrete avere un router tri-band dotato di alcune accattivanti funzioni per la gestione del traffico dei dati.

Specifiche e design

Il Nighthawk AX12 segue chiaramente il medesimo design del Nighthawk AX8 anche se non è proprio identico. Il corpo è più sottile e le ali, rivolte verso l’alto, sono più grandi, il che probabilmente è da associarsi all’aumento del numero delle antenne. Nel complesso, tuttavia, si tratta comunque di un design gradevole; forse leggermene influenzato dallo stile tipico delle navicelle spaziali, ma comunque pulito, ordinato ed abbastanza elegante.

Leggermente deludente invece il fatto che al costo di 390 euro il router presenti il medesimo numero di porte Ethernet presente anche nella versione più economica. Ce ne sono cinque, due delle quali possono essere aggregate e collegate tra loro per una connessione a 2Gbits/sec. Tuttavia, la quarta porta dell’AX12 è una porta ad alta velocità, in grado di supportare connessioni a 2.5Gbits/sec ad a 5Gbits/sec. Dubitiamo che troverete, al momento, un concreto uso di tale porta nel mondo reale, ma se siete preoccupati e pensate ai possibili dispositivi che acquisterete in futuro che necessiteranno probabilmente di tali porte questa è certamente una rassicurante opzione da avere a portata di mano per ogni evenienza.

Questo dispositivo supporta anche lo standard crittografico WPA3, che copre alcune falle nella sicurezza offerta da WPA2. Anche questa è una misura di sicurezza per il futuro, piuttosto che una funzione di cui potrete usufruire fin da subito, dato che è quasi certo che al momento non disponete ancora di dispositivi compatibili con WPA3. Inoltre, questo non è di certo il principale motivo per il quale dovreste acquistare questo router dato che la Netgear ha già pianificato un particolare aggiornamento firmware per far sì che tutti i suoi router 802.11ax, in un prossimo futuro siano in grado di supportare lo standard crittografico WPA3.

Infine, l’AX12 si mostra superiore all’AX8 in quanto offre non solo un access point ma anche un bridge wireless. Sembra un po’uno spreco spendere 390 euro per questo router, soprattutto per il fatto che il dual-band comporta che buona parte della lunghezza di banda venga utilizzata dal traffico di backhaul, ma è una soluzione che può rivelarsi utile se non siete in grado di sostituire per un qualche motivo il vostro gateway principale.

A parte questo, le specifiche dell’AX12 sono quasi identiche a quelle della sua versione più economica, ovvero dell’AX8. Una coppia di porte USB 3 consente di condividere file sulla rete domestica, o su Internet tramite il sito web ReadySHARE disponibile sui router Netgear. Potete collegare anche un drive esterno a queste porte ed utilizzare il Nighthawk AX12 come una stazione di backup, usando la Cronologia File di Windows o l’applicazione Time Machine di Mac.

Potete gestire anche una guest network separata su ciascuna frequenza radio e, anche se non esiste un sistema di controllo genitori integrato, è disponibile un discreto set di funzioni per controllare gli accessi, che consente di inserire in una lista nera determinati siti web o di bloccare tutte le pagine che contengono una determinata parola chiave. Potete anche bloccare delle applicazioni o delle porte per impedire pertanto di utilizzare certi client, ed impostare una specifica fascia oraria per gli accessi così da impedire ai vostri figli di navigare online dopo una certa ora.

C’è anche il server OpenVPN integrato, una delle nostre specifiche preferite, che consente di accedere alla rete domestica da una qualsiasi parte del mondo. La parte migliore è senza dubbio la semplicissima configurazione di questo server: i link per il download del client per Windows, MacOS e smartphone sono direttamente integrati nel portale web, insieme ad una guida dettagliata per ciascuna piattaforma.

Siamo rimasti molto meno colpiti invece dalla funzione per monitorare il quantitativo del traffico dati, tuttavia, che – come tutti gli altri router Wi-Fi 6 della Netgear – mostra le statistiche inerenti solo al traffico totale o al traffico medio dei dati scambiati per ciascun client. L’equivalente funzione presente anche su Asus ROG Rapture GT-AX11000 consente invece di filtrare i dati per vedere esattamente quali dispositivi e quali servizi stanno incidendo sulla larghezza di banda, il che è un’informazione di gran lunga molto più utile.

Netgear Nighthawk AX12

Tutto ciò è gestito da un’interfaccia web in bianco e nero abbastanza funzionale ma molto statica. Esiste una app per Android e iOS, ma è molto limitata per quanto riguarda le funzioni che può svolgere: è più che altro utile quando si vuole controllare lo stato del router e dei client connessi. Potete inoltre eseguire qualche altra operazione molto semplice inviando comandi vocali ad Alexa o Assistente Google, come ad esempio accendere la guest network o riavviare il router.

Netgear Nighthawk AX12

Nonostante Nighthawk AX12 soddisfi tutti i requisiti più importanti, nel complesso le sue specifiche lo rendono un router molto tradizionale. Quando abbiamo recensito l’AX8, avevamo affermato che ci sarebbe piaciuto vedere alcune specifiche più innovative e uniche, come ad esempio delle funzioni integrate per garantire la sicurezza online, un supporto per il failover USB 4G e lo stesso vale anche per il Nighthawk AX12. Accanto all’Asus ROG Rapture GT-AX11000 ricco di funzioni accattivanti, o anche in confronto al più economico RT-AX88U, il Nighthawk AX12 sembra un router molto più semplice e basilare.

Prestazioni

Le specifiche sono molto importanti ma, se acquistate un router 802.11ax, è molto probabile che siate particolarmente interessati alle prestazioni di questo dispositivo. Il nuovo standard accelera notevolmente la connessione comprimendo in ciascun pacchetto wireless un maggior numero di dati ed utilizzando un ampio canale di trasmissione dei dati con una frequenza di 160MHz, a differenza dei canali da 40MHz e da 80MHz che sono nella norma per un router 802.11ac.

Per verificare quanto effettivamente è veloce il Nighthawk AX12, abbiamo eseguito i nostri soliti test sulle prestazioni, che prevedono il collocare un notebook Dell Latitude 5490 con una scheda di rete ed un adattatore 2×2 MIMO Intel AX200 802.11ax in vari punti della nostra casa e copiare file da e verso un dispositivo NAS connesso al router via Ethernet. Ecco la velocità con cui i file vengono copiati che abbiamo registrato, oltre ai risultati ottenuti in precedenza dal Nighthawk AX8 e dal router 802.11ax che attualmente stiamo consigliando ai nostri utenti, l’Asus RT-AX88U:

Velocità a 5GHz dell’802.11ax (MB/sec) Asus AX88U upload Netgear AX8 upload Netgear AX12 upload Asus AX88U download Netgear AX8 download Netgear AX12 download
Soggiorno 39.7 34.2 24.7 70.5 64 62.7
Terrazza posteriore 24.7 16 20.3 51.6 39.4 41.2
Camera da letto 27.8 20.8 19.8 56.8 44.5 46.9
Bagno 16.6 8.8 16.6 32.6 29.8 31.8

Non ci sono dubbi: questi numeri superano di gran lunga qualsiasi velocità potreste mai ottenere da un router diverso da un 802.11ac, specialmente nelle zone della casa più lontane, dove in genere il router 802.11ax è due volte più veloce del vecchio Wi-Fi standard. Il Nighthawk AX12 non è riuscito a superare le prestazioni dell’Asus RT-88AX in nessun locale della casa in cui abbiamo eseguito il nostro test, comunque. Si tratta si, di un router veloce, ma non lo è abbastanza rispetto al router Asus.

Non va tralasciato il fatto che, nella maggior parte dei test che abbiamo condotto, l’AX12 si è comportato esattamente come l’AX8, tenendo conto delle piccole fluttuazioni parte integrante di ogni connessione wireless. Questo, tuttavia, non dovrebbe sorprendere, in quanto, come abbiamo già accennato poco sopra, le frequenze radio nei due router sono pressoché identiche come identica è anche la velocità (4.8Gbits/sec a 5GHz e 1.2Gbits/sec a 2.4GHz). L’unica vera differenza è la velocità di trasmissione dei dati a corto raggio, dove l’AX12 si è rivelato molto più lento rispetto al suo predecessore, anche se compensa ampiamente questo difetto con la sua velocità di upload dei dati, molto elevata sulla terrazza posteriore e nel bagno della nostra abitazione.

Ovviamente, il protocollo 802.11ax non è tutto. Per il momento, la maggior parte dei vostri dispositivi utilizza un router 802.11ac. Pertanto abbiamo ripetuto questi test sulla velocità utilizzando un notebook Microsoft Surface, dotato di una scheda di rete 2×2 Marvell Avastar 802.11ac ottenendo i seguenti risultati.

Velocità a 5GHz dell’802.11ac (MB/sec) Asus AX88U upload Netgear AX8 upload Netgear AX12 upload Asus AX88U download Netgear AX8 download Netgear AX12 download
Soggiorno 17.8 13.9 15.3 32.2 37.7 35.2
Terrazza posteriore 4.2 3.8 8 8 12.4 32
Camera da letto 7.8 10.7 9.1 16.9 32.7 34.7
Bagno 5 8.2 7.8 10.8 26.1 25

Questi straordinari risultati sono stati registrati sulla terrazza posteriore della nostra abitazione: in entrambe le direzioni, l’AX12 ha raggiunto alcune delle migliori velocità di trasferimento dati che ci sia mai capitato di raggiungere con un router 802.11ac. Il test effettuato richiede che il segnale percorra la massima distanza percorribile e riesca a passare e a penetrare il maggior numero possibile di pareti, pertanto questo eccezionale risultato può essere dovuto a quell’insolito set di 12 antenne di cui il router dispone.

Altrimenti, le velocità ottimali raggiunte dall’AX12 sarebbero risultate, come potete vedere anche voi dalla tabella, anche in questo caso, all’interno del margine di errore dell’AX8, nonostante la sua capacità di connessione 8×8 MU-MIMO dovrebbe mostrarsi molto più affidabile quando ci sono diversi vecchi client che si vogliono connettere contemporaneamente. Nel complesso si è rivelato un router molto più veloce rispetto al router Asus, parlando sempre di protocollo 802.11ac, anche perché è stato in grado di raddoppiare abbondantemente la velocità di download nella maggior parte dei vari locali della casa in cui abbiamo collocato il nostro notebook.

Verdetto finale

Prima d’ora non avevamo mai visto un router con ben 12 antenne, ma i vantaggi che queste offrono sono palesi. Stando ai risultati dei nostri test, il Nighthawk AX12 ha battuto tutti i record per quanto riguarda le prestazioni di un router 802.11ac a lungo raggio, e la sua strabiliante capacità di connessione 8×8 MU-MIMO è perfetta per le famiglie che dispongono di molti dispositivi che utilizzano un wireless standard.

C’è solo un aspetto negativo da tenere bene a mente: il protocollo 802.11ac verrà molto presto attivato ufficialmente. Il vostro prossimo smartphone o il vostro prossimo notebook probabilmente supporteranno senza problemi una connessione Wi-Fi 802.11ax, ed a questo punto sarete molto meno interessati alle differenze tra i vari router ed alle prestazioni di un router 802.11ac. Nel mentre però avrete dato fondo ai vostri risparmi acquistando un router che offre una connessione 802.11ax che non ha assolutamente nulla da invidiare in termini di velocità a quella offerta da un più economico AX8 – e che risulterà sicuramente molto più lenta rispetto a quella garantita da un Asus RT-AX88U.

Effettivamente, se volete acquistare uno dei primi router Wi-Fi 6 messi in commercio probabilmente progettate di effettuare l’upgrade dei vostri dispositivi in tempi brevi. Se questo è il caso, il router Asus potrebbe essere la scelta ideale in quanto offre una buona connessione 802.11ac ed eccellenti prestazioni per la connessione 802.11ax ad un prezzo inferiore.

Ma se la vostra priorità è quella di favorire le prestazioni del protocollo 802.11ac al momento, avendo al contempo la possibilità di provare ed usare connessioni più veloci per dispositivi 802.11ax man mano che acquisterete dispositivi di questo tipo, il Nighthawk AX12 è indubbiamente l’unica soluzione possibile e la migliore ovviamente, anche se molto costosa.

Leggi di più:
Miglior Router Wifi

Archiviato in: Router Etichettato con: Router

Recensione del Asus ROG Swift PG27UQ

26 Gennaio 2020 di Enzo Lascia un commento

Pro:

  • Tecnologia G-Sync HDR
  • Immagini splendide
  • Ampio spazio colore
Contro:
  • Il prezzo
  • Ha bisogno di una scheda video potente

Asus ROG Swift PG27UQ

Se esistesse una lista dei monitor che hanno tutte le caratteristiche che i gamer potrebbero desiderare, l’Asus ROG Swift PG27UQ ne farebbe sicuramente parte. Questo monitor è il cugino un po’ più ricco del ROG Swift PG279Q, uno dei migliori monitor per il gaming, che rinuncia alla base tradizionale e opta per un tripode “alieno” che proietterà il logo di ROG sulla tua scrivania come un faro. Il look aggressivo completa una lista di specifiche estreme, disponibili ad un prezzo congruo. Il gaming 4K e tutti le altre chicche incluse in questo dispositivo valgono sicuramente un extra.

Oltre ad una risoluzione massima di 3840×2160, questo schermo per il gaming da 27 pollici offre anche un refresh rate overcloccabile di 144Hz (120Hz nativi). Ha un aspect ratio di 16:9,supporta la tecnologia G-Sync HDR di Nvidia e ha una luminanza di picco di 1000 nit. Il pannello è un IPS Quantum Dot IPS con gamut wide-color DCI-P3, uno spazio colori più ampio del 25% rispetto a quello degli schermi sRGB.

E non è tutto, visto che Asus ROG Swift PG27UQ offre anche un’ampia gamma di opzioni per la connettività: Display Port 1.4, HDMI 2.0, e un hub USB. Il PG27UQ può anche essere ruotato su quasi tutti gli assi, e ti permetterà di regolare l’altezza, l’inclinazione, e perfino di mettere lo schermo in verticale. Il monitor ha un’illuminazione RGB integrata nel logo sul retro, ed è compatibile con Aura Sync, quindi sei hai altri componenti hardware Asus RGB potrai farli illuminare con tutti i colori dell’arcobaleno. L’unico potenziale difetto è il tempo di risposta di 4ms, ma credo che sia meglio sacrificare un po’ di tempo di risposta pur di non essere costretti ad usare un panello TN.

Funzionalità extra a parte, potrai usare questo monitor non solo per il gaming, visto che ha i colori giusti e delle funzioni adatte all’editing professionale di foto e video. Ma perché spendere più di 1900€ per un monitor 4K per un monitor per il gaming se non hai una scheda video in grado di spingere la grafica dei tuoi giochi al massimo? E anche in quel caso, giocando con le impostazioni migliori possibili e il Ray Tracing disattivato potresti ritrovarti a tirare avanti con 60fps.

Ad esempio, l’Nvidia RTX 2080 Ti, la migliore scheda video attualmente disponibile, ti garantirà una media di 64 fps con titoli come Assassin’s Creed Odyssey e Shadow of the Tomb Raider giocati a 4K e usando le impostazioni grafiche massime. Una scheda video poco meno potente ti impedirà di sfruttare al meglio le potenzialità di questo monitor in tutti i giochi più esigenti. L’Asus ROG Swift PG27UQ, insomma, è un monitor estremo adatto a configurazioni estreme, ma se hai un po’ di soldi da spendere e vuoi il meglio del meglio, rappresenta sicuramente un buon investimento. È improbabile che nei prossimi cinque anni venga lanciato un monitor migliore.

Asus ROG Swift PG27UQ

Metro Exodus, HDR disattivato (4K su Ultra)

Asus ROG Swift PG27UQ

Metro Exodus, HDR attivo (4K su Ultra)

L’HDR e il display Quantum Dot IPS display fanno spiccare questo monitor sulla concorrenza. Con l’HDR attivo, la grafica guadagna un notevole dinamismo a qualsiasi risoluzione, anche se il vantaggio è più evidente in 4K. Le ombre in genere non sono troppo scure, e le scene luminose non sono accecanti. Il PG27UQ eccelle soprattutto con i titoli più realistici come Metro Exodus e Outlast 2 con l’HDR attivo, e in alcuni casi la luce è paragonabile a quella di un dispositivo con Ray Tracing. A seconda dell’illuminazione interna di un gioco, comunque, potrebbe essere difficile distinguere alcuni dettagli. I giochi dai colori più luminosi sono quelli che fanno risaltare di più le potenzialità dell’Asus ROG Swift PG27UQ.

I display IPS, in generale, ti permettono di guardare allo schermo da più angolazioni senza che la qualità dei colori ne risenta, ma la tecnologia Quantum Dot aggiunge una maggiore retroilluminazione ai LED, che consente di poter disporre di un gamut più ampio. Inoltre, il refresh rate a 144Hz combinato con la tecnologia G-Sync contribuisce a creare un’esperienza di gioco fluidissima. Durante il gioco non si sono mai verificati casi di screen tearing o micro stuttering. Ovviamente dovrai overcloccare il monitor per arrivare ai 144Hz (usando il menu OSD del display), ma anche il supporto nativo a 120Hz non è male. A 4K e con l’hardware attualmente disponibile, è improbabile che un gioco riesca a raggiungere i 120 fps.

L’Asus ROG Swift PG27UQ costa quanto un buon computer di fascia media o uno di fascia alta, ma le sue specifiche valgono sicuramente il prezzo. Questo monitor è sul mercato da almeno un anno, ma è ancora un’offerta di altissimo livello. L’unico monitor in grado di competere con l’Asus ROG Swift PG27UQ è l’Acer Predator X27, che ha le stesse caratteristiche di base, ma ha una base diversa e un prezzo più alto.

Per sfruttare tutta la potenza di questo monitor sarà necessaria una GPU di ottimo livello, e l’ideale sarebbbe una GeForce, visto che negli altri casi G-Sync non funzionerebbe. Disponendo dell’hardware appropriato e con il refresh rate sincronizzato al tuo framerate, sia esso di 40 fps o 144 fps, i giochi partiranno senza intoppi. Se miri ad ottenere i framerate massimi per le tue sessioni di gaming competitivo, è meglio optare per un display con una risoluzione di 1080p. Usare questo monitor a 1080p con impostazioni basse o medie solo per raggiungere i 144 fps sarebbe uno spreco di denaro. Ma questo è un monitor adatto non solo per giocare.

Se punti in alto, questo monitor è il migliore attualmente disponibile sul mercato. Oltre al gaming, il PG27UQ è adatto anche per la produttività e l’editing di foto e video. Potrai godere di un’alta risoluzione e di colori profondi, e per quanto riguarda le tue esigenze in fatto di gaming, non dovrai più preoccuparti per un bel po’ di anni.

Il verdetto finale

Con l’Asus ROG Swift PG27UQ otterrai un monitor all’altezza del suo prezzo, visto che in questo caso il costo elevato si traduce in una pletora di specifiche di alto livello. Questo monitor non è adatto a tutti i gamer, ma se il lusso potesse essere rappresentato da un monitor per il PC, il fortunato sarebbe proprio l’Asus ROG Swift PG27UQ.

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LG 34GK950F Recensione – 144Hz QHD Nano IPS Ultrawide con FreeSync 2

26 Gennaio 2020 di Enzo Lascia un commento

Il monitor LG 34GK950F è uno dei primi schermi ultrawide ad offrire un refresh rate di 144Hz, al quale si aggiunge una risoluzione di 3440 x 1440. C’è una grande domanda di monitor QHD da 21:9 pensati per il gaming che possano garantire un refresh rate più alto dei 120Hz attualmente offerti da monitor come l’Acer X34P o l’Alienware AW3418HW. Lo schermo LG34GK950F surclassa la concorrenza grazie alla tecnologia Nano IPS di LG, che lo rende sicuramente degno di attenzione.

https://pctempo.b-cdn.net/wp-content/uploads/2020/01/LG-34GK950.jpg

Design e caratteristiche

Il monitor LG 34GK950F mantiene l’estetica dell’LG 27GK750F e del  32GK850G, che è caratterizzata da linee eleganti e colore nero opaco con dettagli rossi. Il design è frameless, anche se in realtà il monitor è formato da due strati, uno esterno rigido e uno interno e più sottile. Il joystick è posizionato sotto il bordo inferiore del monitor, al centro esatto, quindi per poter modificare le impostazioni non sarà necessario dover raggiungere la parte posteriore del dispositivo.

L’LG 34GK950F ha un design sottile che fa sì che la dimensione dello schermo sia la sua caratteristica più notevole. Una volta assemblato, visto di lato il monitor può sembrare tutt’altro che sottile, ma in realtà è solo un effetto ottico dovuto alla curvatura. Anche i piedi della base sono sottili, permettendo allo schermo di occupare meno spazio sulla tua scrivania nonostante la sua ampiezza.

Sulla parte posteriore dello chassis dell’LG 34GK950F c’è un pannello circolare che ospita le ventole, e che è delimitato da un anello rosso lucido che conferisce a questo monitor lo stile tipico dei prodotti pensati per il gaming. Negli schermi LG con G-Sync questo add-on si chiama Sphere Lighting, visto che i vari slot sono occupati da LED RGB. Il modello che stiamo recensendo, purtroppo, non include l’illuminazione, visto che è un’opzione più economica e quindi di fascia inferiore.

Abbiamo però apprezzato la qualità dei materiali con il quale l’LG34GK950F è stato prodotto, e in merito sembra proprio che LG non abbia badato a spese. La plastica dell’involucro è robusta, ma lo schermo non ha un peso eccessivo. Nonostante qualche lieve traballio, è possibile regolare la posizione dello schermo in modo molto preciso, e durante l’utilizzo il monitor non scricchiola né emette ronzii.

Essendo uno schermo FreeSync, l’LG 34GK950F non ha restrizioni per quel che riguarda la connettività. Il monitor include una DisplayPort 1.4 per i segnali video HDR e due porte HDMI 2.0. Ci sono anche due porte USB 3.0 per i tuoi accessori, anche se mancano degli altoparlanti.

Nonostante la sua linea sottile, l’LG 34GK950F è comunque un display imponente che ha bisogno di uno stand resistente e funzionale. La base inclusa nella confezione ha dettagli rossi e un supporto telescopico che permette di regolare altezza, inclinazione e angolazione. Potresti sostituirla con un supporto VESA, ma noi crediamo ci siano pochi motivi per farlo.

Display e prestazioni

Lo schermo LG 34GK950F ha un pannello Nano IPS da 34 pollici con una risoluzione di 3440 x 1440, un refresh rate nativo di 144Hz, e un tempo di risposta di 5ms. La transizione dei pixel del pannello IPS può essere velocizzata grazie all’MPRT overdrive da 1ms incluso. Questo schermo è riuscito ad ottenere una certificazione HDR400 grazie alla retroilluminazione da 400cd/m2 e ad un rapporto di contrasto di 1000:1.

Lo schermo IPS di questo modello ha una copertura opaca antiriflesso che secondo LG non rende sgranata l’immagine e non danneggia la luminosità dei colori. Va aggiunto anche che l’LG 34GK950F ha un raggio di curvatura di 1900r che dovrebbe aiutare a evitare la distorsione delle immagini senza però sacrificare quegli effetti che rendono la visione più immersiva.

Il termine Nano IPS è stato coniato per designare i pannelli WLED KSF al fosforo che coprono il 98% dello spazio colori DCI-P3. Questo volume si traduce in un’impressionante copertura del 135% del gamut sRGB, che è estremamente vibrante e saturato, rendendo lo schermo perfetto per HDR. Il pannello dell’LG 34GK950F supporta anche i colori a 10 bit (FRC), il che migliora la qualità delle immagini HDR riprodotte.

I test effettuati usando un colorimetro rivelano che l’LG 34GK950F è in grado di garantire colori vibranti grazie ad una copertura del 132% dello spazio colore sRGB, e del 97% di DCI-P3. Questi risultati sono praticamente in linea con le prestazioni HDR-ready pubblicizzata dal produttore. Questa caratteristica si traduce in uno schermo con toni e ombre vibranti, perfetto per un’esperienza di gioco immersiva e per dei lavori grafici di base.

Leggi di più: Spazi colore: sRGB vs. Adobe RGB vs. DCI-P3 vs. Rec.2020

Nonostante l’eccellente output, l’accuratezza cromatica del monitor LG 34GK950F è di circa 2,9. Questo valore non è poi così male, ma non è quello che ci si aspetterebbe da un monitor che ha ricevuto una calibrazione di fabbrica completa di certificato di garanzia. Puoi passare alla modalità sRGB per ridurre il DE a 1,3, anche se dovrai rinunciare ad un po’ di luminosità, e sarà necessario mettere mano alle impostazioni.

Potresti anche provare ad usare un colorimetro, come per esempio il DataColor Spyder Elite, che sarà in grado di spingere il DE dell’LG 34GK950F ad un valore di 0,3. Questo risultato è uno dei migliori che abbiamo mai visto, ma toccherà a te decidere se è il caso di sborsare altri soldi per acquistare questo extra. Usare un colorimetro bilancerà lo schermo senza dover rinunciare alla luminosità dei colori.

Un’altra ottima caratteristica dell’LG 34GK950F è il suo Gamma, che durante i nostri test si è attestato a 2,2. Il contrasto, che ha un valore predefinito di 950:1, è buono, ma usando il colorimetro si può migliorare l’output portandolo a 1020:1. Abbina i colori eccellenti a neri profondi, ed otterrai un ottimo monitor.

Uno dei limiti dell’LG 34GK950F è la sua retroilluminazione, che è fantastica per i contenuti SDR, ma è insufficiente per quelli HDR. La retroilluminazione raggiunge solo i 395cd/m2 che sono un po’ pochi per lo standard HDR400. Ad ogni modo, questo aspetto del monitor non è altro che un’altra impostazione con il quale fare qualche esperimento per controllare se la grafica dei tuoi giochi ne trarrà qualche beneficio.

Potrebbero esserci dei leggeri miglioramenti per quel che riguarda la qualità della grafica dei giochi che supportano HDR, come per esempio Battlefield V, ma anche questo non è sempre vero. All’HDR400 manca purtroppo la grinta di monitor come il Philips 436M6VBPAB o l’Asus PG27UQ. Ci sono effetti aggiuntivi, certo, ma la profondità extra e gli effetti di luce non possono essere paragonati.

Il monitor LG 34GK950F che abbiamo provato ha avuto delle performance piuttosto uniformi, visto che non ci sono state variazioni notevoli. I colori seguono fedelmente lo standard D65, mentre le differenze nella luminosità dello schermo si sono attestate al 10%. Abbiamo notato un po’ di backlight bleeding sugli angoli del pannello quando si visualizza un’immagine scura, ma questo in generale non dovrebbe essere un problema.

L’LG 34GK950F ha un supporto nativo per i 144Hz, che è un notevole passo in avanti per la categoria dei monitor ultrawide. Nonostante questo, durante i test eseguiti usando dei titoli FPS come PUBG e BFV, abbiamo comunque notato un effetto scia piuttosto accentuato durante gli scatti e le scene particolarmente veloci. Per fortuna questo monitor include un overdrive che funziona meglio quando è impostato al livello massimo.

L’LG 34GK950F ha anche una funzione di Motion Blur Reduction, nota anche come Backlight strobing. Noi però non abbiamo sentito il bisogno di usarla, visto che il pannello del monitor è perfettamente in grado di gestire il movimento. Disattivando questa funzione, inoltre, non dovrai avere a che fare con la riduzione della retroilluminazione.

Scegliendo di attivare il Backlight strobing, invece, la persistenza delle immagini e le scie verranno neutralizzate quasi del tutto Siamo anche stati sorpresi dal fatto che impostare il booster al massimo non causa l’overshoot, il che è piuttosto raro. L’LG 34GK950F è fantastico per il gaming FPS competitivo, nonostante sia poco adatto ai titoli più immersivi.

Ovviamente, l’input lag è un fattore molto importante per questo tipo di utilizzo, durante il quale è essenziale evitare rallentamenti. A causa dell’input lag di 10ms, l’LG 34GK950F non è veloce come gli altri monitor ultrawide come l’Alienware AW3418DW, e si posiziona al centro della categoria dei monitor ultrawide di fascia alta. Bisogna però considerare anche che la maggior parte degli utenti non è in grado di notare dei rallentamenti di questo tipo.

Per concludere, l’LG 34GK950F è compatibile con FreeSync 2, e in HDR è in grado garantire un’esperienza di gioco liscia come l’olio. Il refresh rate variabile va dai 55Hz ai 144Hz, che è un po’ meno di quello che ci saremmo aspettati, ma è sufficiente nella maggior parte delle situazioni. Nota che per poter sfruttare al massimo questo monitor avrai bisogno di una scheda video potente come la AMD Vega 64.

I nostri pensieri sull’LG 34GK950F

L’LG 34GK950F è una proposta fantastica ed interessante,soprattutto grazie al suo eccezionale pannello Nano-IPS. Dopo la calibrazione, la copertura dei colori e l’accuratezza cromatica sono incredibili, mentre il gamma dello schermo ed il contrasto conferiscono una maggiore profondità ai colori visualizzati. Le impostazioni di fabbrica sono un po’ carenti, ma sono comunque accettabili se hai intenzione di usare questo prodotto unicamente per il gaming.

Amiamo questo monitor, ma c’è comunque qualche piccolo problema come la base un po’ traballante e l’input lag piuttosto alto. Nonostante tutto,l’LG 34GK950F resta un prodotto consigliato, visto che la maggior parte degli utenti non sarebbe in grado di notare questi problemi durante le sessioni di gioco. In generale, l’LG 34GK950F è un monitor fantastico che vale il tuo denaro.

Aggiornamento: L’ultimo aggiornamento del firmware riduce l’input lag a meno di 1ms, ed estende ulteriormente l’intervallo del Freesync a 48-144Hz.

Leggi di più:
Monitor G-Sync vs. FreeSync vs. G-Sync Compatible
Monitor per Fotografia
Miglior Monitor da Gaming

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Qual è la dimensione del monitor che fa al caso tuo? È meglio usare uno schermo singolo o più schermi?

26 Gennaio 2020 di Enzo 3 commenti

Ora che conosci il mio approccio riguardo la scelta di un monitor per l’editing di foto o video, che si basa sul livello d’esperienza dell’utente, mi concentrerò sul primo criterio da tenere in conto quando si sceglie un monitor, ovvero la sua dimensione. La seconda questione da affrontare riguarda il numero di schermi: perché scegliere due monitor da 24 pollici e non un display singolo da 27?

Dimensione dello schermo: da 21 a 49 pollici…?

Quando si sceglie un nuovo monitor, questi sono i quattro criteri che io credo si dovrebbero tenere a mente:

  • La dimensione fisica dello schermo (in parole semplici, il monitor è adatto alla tua scrivania?),
  • La definizione (il numero dei pixel)
  • Il formato: panoramico o classico,
  • Infine, la sua risoluzione (ossia i ppi, pixel per pollice)

La dimensione fisica: da 21 fino 49 pollici “panoramici”

Più grande è lo schermo, più spazio sarà disponibile per le tue immagini e gli strumenti che ti servono per lavorare comodamente, è ovvio, specialmente quando usi un software per l’editing di foto o video. Ma sulla tua scrivania c’è abbastanza spazio per uno schermo del genere? Uno schermo di 27 pollici è più largo di uno da 24, e la larghezza di uno schermo panoramico da 49″ supera i 120cm, pur mantenendo un’altezza “ragionevole”!

Il vantaggio degli schermi panoramici: Uno schermo panoramico offre quindi lo stesso vantaggio che si ha usando più schermi, ossia: ci sarà possibile visualizzare più finestre di un software l’una affianco all’altra e più barre strumenti di Photoshop, lasciando al contempo abbastanza spazio per l’immagine o il video sul quale si sta lavorando. Usare uno schermo singolo, inoltre, vuol dire che visualizzerai un singolo output della scheda video, e che dovrai eseguire un’unica calibrazione.

  • Tanto spazio per le immagini anche quando si tengono aperte più finestre
  • Visualizzerai un unico output della tua scheda video,
  • Dovrai eseguire un’unica calibrazione!

la dimensione del monitor

Definizione dello schermo in pixel

Più grande è lo schermo, più spazio sarà disponibile per le tue immagini e gli strumenti che ti servono per lavorare comodamente, è ovvio, specialmente quando si usano software per l’editing di foto e video. Uno schermo da 27 o 32 pollici è la scelta più adatta per lavorare comodamente, come dimostrato da questo esempio: la maggior parte degli schermi da 27″ e tutti gli schermi da 32″ (senza panning e non 4K) dispongono di 2560 pixel orizzontali. Questo vuol dire che ci sarà spazio sufficiente per visualizzare due barre strumenti di Photoshop mantenendo uno spazio di 1900 pixel per la tua immagine, ossia lo stesso numero di pixel orizzontali di uno schermo 24”. Usare due barre strumenti di Photoshop su un display 24″ ridurrebbe significativamente lo spazio che puoi dedicare all’immagine, come puoi vedere nell’immagine sottostante!

la dimensione del monitor

Se visualizzi due barre degli strumenti su questo schermo 24 pollici da 1920 x 1200 pixel, non rimarrà molto spazio per modificare la tua immagine.

Nota sugli schermi panoramici: Gli schermi da 29 fino a 49 pollici dispongono di 2560 o 3440 pixel orizzontali. Su un display da 49” sarà quindi possibile visualizzare quattro barre strumenti di Photoshop mantenendo liberi più di 2000 pixel per l’immagine da modificare: davvero molto comodo!

Il mio consiglio: Se vuoi acquistare un unico monitor, e se il tuo budget e lo spazio libero sulla scrivania lo consentono, opta per un monitor di almeno 27″ e 2560 pixel orizzontali. Uno schermo da 24 pollici ti andrebbe stretto dopo poco, specialmente se usi Photoshop. Se non sai se scegliere uno schermo da 27”o uno da 30”, entrambi con 2560 pixel orizzontali, sappi che nel secondo caso i pixel saranno un po’ più grandi (come in uno schermo da 24 pollici Full HD), e che perciò i testi saranno più leggibili. La differenza fra due schermi di questo tipo, quindi, sarà solo la comodità di lettura. Personalmente, io apprezzo molto la dimensione dei testi visualizzati su uno schermo 24” Full HD o 30” QHD. Trovo che i caratteri visualizzati su uno schermo 27” siano un po’ troppo piccoli. D’altra parte, (ed è proprio questo il prossimo argomento) su un monitor da 27”i pixel sono quasi invisibili, su uno schermo da 4K, invece, no. La scelta, quindi, dipende principalmente dai tuoi gusti personali…

Risoluzione del monitor: i famosi ppi (pixel per pollice)!

Il pitch (o passo) di uno schermo rappresenta la distanza fra il centro di due pixel. Il pitch si aggira intorno ai 0,27mm negli schermi non 4K, mentre in un display 4K questo valore si dimezza, come approfondiremo in seguto:

  • Schermo 24” Full HD 1920 x 1200 o 1920 x 1080 = 94 ppi
  • Schermo 27” QHD di 2560 x 1600 o 2560 x 1440 = 110 ppi
  • Schermo 30” QHD 2560 x 1600 o 2560 x 1400 = 94 ppi

Nota: Visto che il numero di pixel è lo stesso, la scelta fra uno schermo da 27” e uno schermo da 30” dipenderà unicamente dalla risoluzione dello schermo, e quindi dalla comodità di lettura dei testi! In altre parole, lo spazio del quale la tua immagine potrà disporre sull’interfaccia del software che usi sarà lo stesso in entrambi i casi, ma su uno schermo da 30 o 32 pollici risulterà leggermente ingrandita. A 0,27 mm (94 ppi), si può distinguere il pixel a 70 cm dallo schermo, che è la distanza media alla quale ci sediamo di fronte ad un monitor. Per molti anni questo è stato un valore più che soddisfacente, ma la tendenza attuale (positiva per gli occhi ma non per il portafogli) è ridurre la distanza fra i pixel con l’avvento di tecnologie quali il 4K. Le televisioni 4K, i monitor e soprattutto i nostri smartphone hanno schermi dalle risoluzioni sempre più alte, e il pitch si è ridotto talmente tanto da essere diventato ormai praticamente invisibile. Il risultato è un miglioramento visibile della qualità delle immagini visualizzate, che hanno dettagli più definiti e gradienti progressivi, come si può vedere nell’immagine sottostante:

la dimensione del monitor

Nell’immagine a sinistra il passo dei pixel è visibile se ci si avvicina allo schermo, mentre in quella a destra, che ha una definizione doppia, il passo diventa invisibile e il testo viene visualizzato in modo molto nitido.

Ma alla fine del 2019, a causa di alcuni software obsoleti la cui interfaccia non è stata aggiornata tenendo conto delle definizione degli schermi più moderni, possono verificarsi gravi problemi per la visualizzazione dei testi! A volte i caratteri sono talmente piccoli da essere praticamente illeggibili! I software ai quali ci stiamo riferendo sono stati programmati quando gli schermi avevano un ppi “standard” di 94, ovvero quello di un monitor da 24 pollici Full HD (1920 x 1200). In quel periodo gli sviluppatori sceglievano per le proprie interfacce caratteri con un’altezza di 12 o 14 pixel, che erano quindi perfettamente leggibili.

la dimensione del monitor

Display 100% su uno schermo QHD. I testi sono perfettamente leggibili.

Sugli schermi da 27″ con una risoluzione leggermente più alta, i testi dei menu diventano un po’ piccoli, il che poteva infastidire qualche utente, ma la situazione era ancora accettabile. Con l’avvento del 4K, i caratteri usati nei menu dei software non aggiornati sono diventati “automaticamente” minuscoli, un po’ come nell’illustrazione sottostante:

la dimensione del monitor

Display 100% su uno schermo 4K. Il software non è stato ottimizzato. I caratteri sono davvero piccoli…

Nota: Visto che gli schermi 4K (dei quali abbiamo parlato anche in questo post) stanno invadendo gli scaffali, nel 2019 alcuni sistemi operativi (Windows 10 e MacOS inclusi) si sono adattati a questa novità, ma ci sono ancora dei software, alcuni dei quali sono anche famosi e largamente usati, che non supportano questo standard. Credo e spero, comunque, che questa nota diventi obsoleta per la fine del 2019… Ci siamo quasi, ma potrebbe ancora esserci qualche sorpresa poco piacevole.

Schermo singolo o più schermi?

Credo che una volta provato quanto sia comodo avere più schermi, è praticamente impossibile tornare indietro… E non è detto che il costo sia necessariamente maggiore. Ecco perché.

Schermo singolo

Fra due monitor della stessa gamma, uno da 24 e l’altro da 27 pollici, ci sono almeno 250€ di differenza. Quando si parla di monitor di fascia alta, invece, questa differenza può superare i 450€. A te i calcoli! Se hai intenzione di lavorare con l’editing di foto su un unico schermo, è meglio optare per uno schermo di almeno 27″, a meno che tu non abbia intenzione di soccombere ad uno dei nuovi schermi panoramici. Il Dell Ultrasharp U2715H, per esempio, costa circa 300€.

  1. Vantaggi: Prezzo (nonostante tutto!) – Spazio sulla scrivania – Fatta eccezione per il 4K, al giorno d’oggi possono adattarsi a qualsiasi dispositivo, anche al tuo laptop.
  2. Svantaggi: A meno che tu non scelga un monitor da 30″, avrai sempre bisogno di spostare le varie finestre dei software. Con Photoshop, per esempio, non è possibile aprire più barre strumenti senza ridurre al minimo lo spazio lasciato all’immagine come puoi vedere dall’immagine sottostante, che raffigura uno schermo 24″.
  3. la dimensione del monitor

Aprendo due barre strumenti di Photoshop su un monitor di 24”, alla tua immagine rimarranno solo 1300 pixel di spazio… Non molto comodo!

Il più grande svantaggio dello schermo singolo (fatta eccezione per gli schermi panoramici) è quindi l’impossibilità di aprire più barre degli strumenti di Photoshop, ad esempio, senza rendere più scomodo l’editing dell’immagine, e questo è vero soprattutto per gli schermi a 24″. È inutile specificare che usando uno schermo da 27” la situazione è più facile, visto che in questo caso pur aprendo due barre strumenti per l’immagine rimarranno ben 1900 pixel, ossia l’equivalente di un intero schermo 24 pollici. Nonostante ciò, usare uno schermo da 27 pollici non sarà mai comodo quanto usare uno schermo panoramico o più schermi contemporaneamente.

la dimensione del monitor Caso speciale: i nuovi schermi panoramici – I monitor panoramici a 29” possono essere un po’ fuorvianti, visto che occupano un bel po’ di spazio ma dispongono di “soli” 2560 pixel orizzontali, gli stessi di un monitor 27 pollici “normale”‘. Quindi, in pratica, il problema rimane lo stesso, e ci sarà sempre più spazio su due schermi da 24” (1920 x 2 = 3840 pixel, gli stessi di un monitor 4K ma senza gli svantaggi ancora presenti all’inizio del 2019, come ho specificato anche nel mio articolo dedicato al passaggio al 4K). Se hai intenzione di passare ad uno schermo panoramico, quindi, è preferibile optare per un monitor 34” WQHD o 3440 x 1440.

Schermi multipli

Io sono un adepto degli schermi multipli, visto che ne uso tre (un monitor di fascia alta, l’Eizo CS2420, “circondato” da due monitor “di fascia bassa” che mi piacciono un sacco e che consiglio senza ritegno a chiunque non disponga di un grande budget, ossia il Dell P2419H con pannello IPS). Personalmente, trovo molto interessante e perfino gratificante dover scegliere uno schermo principale di 24″ di qualità e due altri schermi di fascia più bassa, che usino sRGB per navigare su internet più agevolmente, e che abbiano una dimensione di 23 o 24 pollici per permetterti di avere più spazio di lavoro e di suddividere al meglio le finestre dei software. Nel caso di una configurazione a due schermi, opterei per due schermi da 27 pollici.

la dimensione del monitor

  • Pro: lo schermo principale può essere di “soli” 24 pollici, permettendoti di comprare uno schermo di ottima qualità per un prezzo ragionevole se paragonato a quello di un monitor di 30 pollici di fascia alta. Potrai tenere aperte più finestre o più barre strumenti allo stesso tempo, e sul terzo monitor potresti visualizzare il browser e la tua casella email senza dover ridurre la finestra del software principale. Davvero comodo!
  • Contro: i principali sono due: lo spazio occupato sulla scrivania – tre schermi da 24 pollici messi l’uno affianco all’altro occupano circa 1,50m di lunghezza – e il fatto che la scheda video debba disporre di tre output ed essere abbastanza potente. Una RAM di 1 GB è sufficiente, a meno che tu non abbia la folle idea di passare a degli schermi 4K.

Il mio consiglio: Una soluzione incentrata su un monitor di ottima qualità ma di soli 24″ pollici e su uno o due schermi secondari di fascia bassa (ma con pannello IPS) andrebbe sicuramente presa in considerazione, soprattutto se non si ha un grandissimo budget ma si desidera poter lavorare più comodamente. Usando Photoshop, per esempio, poter riservare il tuo schermo principale all’immagine sulla quale stai lavorando e spostare tutte le barre degli strumenti sul secondo schermo è piuttosto comodo. C’è davvero bisogno di usare un monitor da 4000€ per visualizzare una barra degli strumenti?!

la dimensione del monitor

Sul mio monitor da 23,8 pollici (1920 x 1,080) posso tenere aperte fino a nove palette.

È il caso di usare un cappuccio?

la dimensione del monitor Certo che sì! Un cappuccio eviterà che sul tuo schermo si creino dei riflessi, facendo sì che il contrasto sia sempre il migliore possibile. Va aggiunto anche che il modo in cui l’occhio percepisce i colori viene influenzato dall’ambiente circostante. In altre parole, i colori dell’ambiente fanno sì che i tuoi occhi vedano i colori visualizzati sullo schermo in maniera “distorta”. È per questo che alcuni professionisti dell’editing dipingono le pareti dietro il loro schermo di grigio, come ho fatto anch’io nel mio ufficio (vedi l’immagine sottostante). Ovviamente, con tre schermi il discorso si complica, ma esistono delle soluzioni creative. La scelta della soluzione migliore dovrà quindi basarsi sull’organizzazione tuo spazio di lavoro.

Leggi di più:
Monitor per Fotografia
Miglior Monitor da Gaming
Guida all’acquisto dei Monitor per Gaming

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Come Vedere Quanta Memoria ha la Scheda Video (VRAM) su Windows 10?

19 Gennaio 2020 di Enzo Lascia un commento

Windows 10 cambia e si sviluppa di continuo, e all’app Impostazioni si aggiungono via via nuove sezioni che prendono il posto delle applet del vecchio pannello di controllo. Questo articolo è una guida passo per passo che ti aiuterà a scoprire qual è la dimensione della memoria video della tua scheda grafica interna o esterna: i passaggi da seguire sono un po’ diversi da quelli delle prime versioni di Windows 10. Imparerai anche come verificare qual è la dimensione della RAM della tua scheda video (nota anche come. VRAM) usando delle utility sviluppate da terze parti.

[Per saperne di più…] su di noiCome Vedere Quanta Memoria ha la Scheda Video (VRAM) su Windows 10?

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