Facciamola breve: il Huawei Mate 30 Pro è sprovvisto di Google Play e di qualsiasi applicazione o servizio Google. Funziona con Android open-source e l’interfaccia EMUI di Huawei, ed è davvero un peccato che questo metta in cattiva luce il telefono stesso, in quanto si tratta di un altro splendido cameraphone ad alte prestazioni prodotto dalla società.
Ciò detto, diamo un’occhiata al telefono, al suo design e ad alcune delle sue peculiarità. Ho avuto modo di utilizzare il Mate 30 Pro per un breve periodo, dopo il suo annuncio a Monaco, e sono rimasto immediatamente colpito dalle dimensioni e dal peso del telefono, ma non avevo ancora testato la fotocamera, i gesti nell’aria e i video in slow motion.
Design
Lo schermo da 6,53 pollici ha una curvatura di 88 gradi per ogni lato, che crea un effetto cascata sui bordi. È accattivante ed elimina in maniera molto efficace quasi tutta la cornice dello schermo, per facilitare il sistema di riconoscimento facciale. Ho testato vari smartphone in tempi e modi diversi e non mi è mai capitato che lo schermo funzionasse in maniera inaspettata a seconda del modo in cui afferravo il telefono: a causa della pronunciata curvatura dei bordi, capita che lo schermo rilevi accidentalmente la mano. Tuttavia, questo problema potrebbe comparire solo dopo un uso prolungato e, nel complesso, le prime impressioni sono buone.
Huawei ha rimosso i pulsanti del volume, sostituendoli con un sistema di controllo virtuale, che si attiva toccando due volte il bordo dello schermo e regolando il volume con uno scorrimento verticale del dito sul lato dello stesso. L’attivazione è stata piuttosto problematica, in quanto il doppio tocco non risultava mai naturale e non sempre si è attivato immediatamente ma, una volta rilevato il feedback tattile durante la regolazione del volume, il sistema è risultato davvero efficiente. Dal canto mio, però, preferisco i pulsanti hardware.
Sopra lo schermo c’è un sensore 3D per il riconoscimento di una serie di gesti d’aria, proprio come quelli introdotti da LG sull’LG G8: si acquisisce uno screenshot chiudendo il pugno e si scorre da una schermata all’altra muovendo la mano su e giù. Anche se non sono riuscito a far funzionare correttamente la funzione di scorrimento, ho fatto uno screenshot ogni volta che ci ho provato (ed anche piuttosto velocemente). Tuttavia, non so quanto spesso utilizzerei queste funzionalità. I problemi tecnici rilevati su queste caratteristiche verranno probabilmente risolti prima che il dispositivo venga messo sul mercato, dato che ho utilizzato una versione in anteprima.
Lo schermo OLED è all’altezza delle aspettative, bello, luminoso e colorato, e lo stesso si può dire delle varie combinazioni di colori del dispositivo. Huawei è famosa per la produzione di splendidi smartphone e le nuove versioni color argento spaziale e verde smeraldo sono senz’altro degne di nota. Il verde smeraldo, in particolare, ha una texture sfumata che vira da una finitura opaca nella parte inferiore del telefono al vetro lucido nella parte superiore. È davvero bello, e piacevole al tatto. Ci sono anche un paio di versioni in pelle (non vera pelle, in quanto si tratta di un prodotto vegan-friendly) ma, anche se sono senz’altro modelli di classe, le opzioni in vetro riflettente sono decisamente più d’impatto.
Con un peso inferiore ai 200 grammi, il Mate 30 Pro è più leggero di molti altri dispositivi di punta, e il telaio è abbastanza compatto da rendere la presa confortevole. Lo schermo curvo garantisce una visione piacevole e inserisce di diritto questo dispositivo tra i migliori prodotti Huawei.
Fotocamera
Due obiettivi da 40 megapixel, un teleobiettivo da 8 megapixel e un sensore di profondità 3D costituiscono l’originale fotocamera posteriore del Mate 30 Pro. Il design sorprendente, che cattura la luce in modo perfetto, è fatto per assomigliare ad una macchina fotografica punta e clicca. Huawei ci aveva già provato in passato, in particolare con il P20 Pro. Le specifiche sono impressionanti: l’obiettivo principale Ultra-Wide Cine da 40 megapixel ha un’apertura f/1,8, il secondo obiettivo da 40 megapixel ha un’apertura f/1,6 e una stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS), mentre il teleobiettivo ha anche un OIS e un’apertura f/2.4.
Le foto che ho scattato in ambienti luminosi apparivano nitide e colorate, ma non mi è stato possibile testarlo ulteriormente, e la modalità Notte non ha deluso, come mi aspettavo. Mi sono divertito ad utilizzare la nuova modalità di ripresa video a 7.680 fotogrammi al secondo e ho scoperto che, come tutti i video al rallentatore, è necessario immortalare il soggetto giusto affinché il risultato sia soddisfacente. Questo è ancora più evidente quando lo slow motion è al massimo: i movimenti semplici sembrano fermarsi, quindi qualsiasi cosa tu stia riprendendo deve muoversi molto, molto velocemente per ottenere un effetto apprezzabile. Lo slow motion funziona automaticamente quando rileva il movimento e, nel mio test, non ha dato nessun problema.
All’interno del Mate 30 Pro c’è il nuovo processore Kirin 990 e un nuovo processore di segnale immagine che, insieme agli elevati valori ISO, suggeriscono che il nuovo arrivato farà foto ancora migliori rispetto al P30 Pro, piuttosto pretenzioso da parte di Huawei. La modalità Notte funziona in scatti e video panoramici, ci sono effetti bokeh in tempo reale migliorati per i video, si possono girare video in slow motion di 960 fps a 1080p, e c’è ancora molto altro da scoprire. EMUI 10, il nuovo livello di interfaccia al top della gamma Android, è fluido e ben organizzato nell’applicazione fotocamera, anche se alcune modifiche al software hanno reso la regolazione delle modalità di zoom meno intuitiva di prima.
Scoprire le potenzialità della fotocamera del Mate 30 Pro richiederà un po’ di tempo, possibilità che non ho avuto durante l’esecuzione del mio test. DA quello che ho potuto vedere, sarà molto divertente mettere alla prova tutte queste funzionalità nel mondo reale, in quanto questo dispositivo ha probabilmente molte più capacità rispetto al mio talento fotografico.
Conclusione
Senza sforzo. È così che il lato hardware del Mate 30 Pro è stato concepito. Huawei ha la capacità di produrre grandi smartphone con un fascino tutto loro, dotandoli di fotocamere che fanno solo venire voglia di uscire per utilizzarle, e senza fare nessuna fatica. Il Mate 30 Pro sembra un ottimo prodotto, è senz’altro maneggevole e le sue finiture soddisfano tutti i gusti.
Huawei, e in particolare il Mate 30 Pro, ha subito il divieto del governo degli Stati Uniti sulle aziende statunitensi che fanno affari con essa e, di conseguenza, non ha potuto incorporare il Play Store e i servizi di Google. Sì, esistono modi per aggirare alcuni di questi ostacoli, ma il consumatore tipo non capirà né vorrà affrontare il problema. Il telefono si venderà decisamente bene in Cina – questa versione è essenzialmente quella che la Cina avrebbe ottenuto comunque – ma sarà difficile farlo altrove.
È davvero un peccato. Il Mate 30 Pro è un altro eccellente smartphone prodotto da Huawei, ma l’assenza di Google è senz’altro un deterrente che ne influenzerebbe l’uso quotidiano, in quanto ci vogliono tempo e fatica aggiuntivi per ottenere le applicazioni desiderate sul dispositivo e, inoltre, le possibilità di successo sono limitate. So che non dovrei, perché anche dopo averlo utilizzato per un breve periodo di tempo sono davvero tentato dall’acquisto, ma questo spegne il mio entusiasmo.
A peggiorare la situazione sono sicuro che, dopo un uso prolungato del Mate 30 Pro, questo entusiasmo smorzato si trasformerebbe in frustrazione e rabbia, perché i giochi politici infondati hanno reso veramente difficoltoso accedere ad un telefono eccellente.
La data di uscita del Huawei Mate 30 Pro non è ancora stata fissata, ma dovrebbe essere lanciato in Cina e Asia nel mese di ottobre. La versione 8GB / 256GB ha un prezzo di 1.100 euro in Europa, circa 1.215 dollari, anche se le esatte località di lancio europee devono ancora essere confermate.
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