L’assenza di un chip TPM potrebbe andare a compromettere diversi possibili aggiornamenti
Microsoft ha presentato Windows 11 proprio questa sera ed ha già dato la possibilità ai propri utenti di scaricare il PC Health Check per verificare se il proprio PC soddisfa i requisiti hardware minimi richiesti dal nuovo sistema operativo affinché possa essere eseguito l’upgrade gratuito. Tuttavia, molti utenti in possesso di PC relativamente nuovi (noi compresi) durante queste analisi si trovano di fronte a delle “X” rosse quando viene avviata l’applicazione, a dire che: “No, mi dispiace amico, la tua CPU Intel di decima generazione, la scheda madre Z590 e la scheda grafica RTX 3070 Ti non sono sufficienti per supportare Windows 11.” Il che è ridicolo, ovviamente.
Il problema, come si è visto, potrebbe essere completamente indipendente dall’hardware. Infatti il tutto è legato alle impostazioni BIOS della scheda madre.
Secondo Tom Warren di The Verge, dovrete avere abilitato, nel BIOS della scheda madre, il Secure Boot ed avere un chip TPM 2.0 (ovvero un Trusted Platform Module, nel caso non abbiate familiarità con queto acronimo).
In effetti, un chip TPM 2.0 rientra tra i requisiti hardware minimi indispensabili per Windows 11 ed è correlato a diverse funzioni di sicurezza. Tuttavia, i requisiti minimi parlano solo di “Secure Boot disponibile” piuttosto che “Deve sicuramente essere attivato, punto”.
Per verificare se il Secure Boot è abilitato, dovrete eseguire un riavvio del PC ed aprire il menu UEFI della scheda madre premendo CANC (o F2 o F11 a seconda della scheda madre) prima che si avvii Windows. La posizione esatta del Secure Boot varierà a seconda della configurazione della propria scheda madre (nel nostro caso il Secure Boot si trovava nel menu di avvio), ma in teoria dovrebbe essere abbastanza semplice da individuare.
Per quanto riguarda il chip TPM 2.0, è possibile verificare se è abilitato premendo il tasto Windows + R, aprendo Esegui e digitando tpm.msc. Premendo Invio dovrebbe apparirvi una finestra che vi informa del fatto che il chip TPM sia abilitato o meno. Nel caso non fosse abilitato, potrebbe risultare disattivato anche sulla scheda madre. Per riattivarlo, tornate al menu UEFI della vostra scheda madre e ricercate il chip TPM.
In tutta onestà, è anche altamente probabile che il vostro PC semplicemente non disponga di un chip TPM 2.0 se siete stati voi ad assemblarlo. Nel nostro caso, nonostante abbiamo attivato il Secure Boot, non siamo riusciti a trovare nessuna traccia di un possibile chip TPM sul nostro PC e, sì, dopo aver consultato il manuale di istruzioni della nostra scheda madre, abbiamo riscontrato che nel pacchetto dell’Asus ROG Maximus XIII Hero Z590 c’è un header per un chip TPM 2.0, ma effettivamente questo modulo deve essere “acquistato separatamente”. Beh, accidenti. In realtà questi chip non sono poi così comuni nelle schede madri presenti in commercio, il che è proprio uno smacco se proprio lo volete sapere.
È possibile installare un chip TPM sulla propria scheda madre, ma è un po’ complicato e probabilmente dovrete consultare il libretto di istruzioni della scheda madre stessa per vedere dove è collocato l’header corretto. Si tratta semplicemente di una complicazione inutile oltre ad essere una vera e propria seccatura per tutti noi, amanti dei PC. Continuiamo a tenere d’occhio la situazione man mano che ci avviciniamo all’implementazione dell’aggiornamento di Windows 11, più avanti, nel corso dell’anno, ma speriamo che Microsoft decida di abbandonare questo requisito in modo che tutti coloro che amano assemblare il proprio PC non risultino penalizzati inutilmente.
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