Facciamo luce sui colori brillanti ed i neri più profondi degli schermi OLED e QLED…
Questa è il periodo d’oro per la tecnologia, in particolar modo per gli schermi TV. La risoluzione Ultra HD 4K è ormai consolidata, le TV con risoluzione 8K sono sempre più diffuse, l’HDR è immediatamente disponibile e grazie allo streaming abbiamo a disposizione un’infinità di contenuti differenti a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ma in quest’epoca così tecnologica ed all’avanguardia soprattutto per quanto riguarda le TV è facile andare in confusione con tutti gli acronimi ed i termini coniati dal marketing e che spuntano come funghi.
Ne è un esempio la confusione creata al momento da due delle principali tecnologie adottate nelle TV di fascia alta presenti sul mercato, ovvero le tecnologie OLED e QLED. In cosa consistono esattamente, qual è la differenza tra le due, e qual è la migliore se si desidera la più alta qualità delle immagini disponibile al momento? Consentiteci di rispondere a queste domande e colmare eventuali vostre lacune.
Pro e contro dei pannelli OLED
L’LG GX è uno dei nuovi schermi OLED di LG del 2020
L’OLED (Organic Light-Emitting Diode) è un diodo a emissione di luce (LED) in cui lo strato elettroluminescente emissivo è formato da una sottile pellicola di composto organico, in genere carbonio, che emette luce quando viene attraversata dalla corrente elettrica.
Peculiarità di questa tecnologia è il fatto che la luce può essere emessa pixel per pixel, in questo modo un pixel bianco brillante o colorato può apparire accanto ad un pixel totalmente nero o ad uno di un colore completamente diverso, senza che nessuno dei due influenzi l’altro.
Ciò risulta essere nettamente in contrasto con la tecnologia che caratterizza una classica TV LCD, la quale si basa su un sistema di retroilluminazione a sé stante utilizzato per generare luce, la quale a sua volta viene poi fatta passare attraverso uno strato di pixel.
Nonostante siano stati fatti diversi tentativi nel corso degli anni, nessuna TV con retroilluminazione ad oggi è stata in grado di eliminare completamente il problema del light bleeding da un pixel volutamente più luminoso ai pixel che lo circondano.
Il Philips OLED805 combina in modo eccellente un pannello OLED con la tecnologia Ambilight.
Un altro vantaggio della tecnologia OLED sono le dimensioni dei pannelli, più leggeri e sottili di quelli utilizzati in una tipica TV con schermo LCD/LED, non vanno inoltre trascurati gli angoli di visione significativamente più ampi ed i tempi di risposta che in alcuni casi possono essere estremamente rapidi.
Uno degli svantaggi consiste invece nel fatto che la realizzazione degli schermi OLED ha costi non indifferenti. I prezzi stanno diventando progressivamente sempre più abbordabili – soprattutto grazie a LG (attualmente l’unico produttore di pannelli OLED per le TV) che vende i propri pannelli anche ad altre aziende che producono TV come Sony, Panasonic e Philips, aumentando in tal modo sia il numero di pannelli prodotti che la concorrenza sugli scaffali dei negozi – nonostante ciò le TV OLED tendono comunque ad avere un prezzo leggermente più elevato rispetto alle più classiche TV LCD. Detto questo, le TV QLED di Samsung tendono ad avere un costo molto simile a quello delle TV OLED rispetto a quello delle TV LCD.
Anche nel caso degli OLED le dimensioni possono costituire un problema. Fino a poco tempo fa, non era possibile trovare in commercio delle TV OLED con meno di 55”. Attualmente invece è possibile trovare sugli scaffali un solo pannello OLED da 48”, che ha fatto il suo debutto sul mercato grazie all’eccellente LG OLED48CX. Purtroppo non si può di certo dire di avere l’imbarazzo della scelta a meno che ovviamente non si voglia acquistare una TV molto grande.
Gli OLED faticano inoltre a raggiungere i medesimi livelli di luminosità di picco tipici di modelli che presentano una retroilluminazione media, nonostante i neri profondi vadano a compensare, sotto un certo punto di vista, questa carenza.
Infine, il fatto che un pannello OLED sia realizzato con materiali organici implica che tale pannello sia potenzialmente suscettibile a determinati fenomeni, come la ritenzione dell’immagine, ed all’effetto burn-in, esattamente come avveniva un tempo per i televisori al plasma. Nonostante ciò, questo non sembra essere un problema particolarmente diffuso. Non abbiamo mai riscontrato problemi di ritenzione dell’immagine in nessuno degli schermi OLED testati (o nei modelli che alcuni membri del nostro staff hanno acquistato per la propria casa), oltre al fatto che i produttori dotano i loro modelli di funzionalità pensate appositamente per ridurre la possibile comparsa di problemi di questo tipo.
Detto ciò, le diverse aziende hanno comunque sentito la necessità di avvertire i propri clienti della possibilità di assistere a fenomeni come la ritenzione dell’immagine riportando tali informazioni sul libretto delle istruzioni del televisore o mediante un messaggio pop-up che appare durante la prima installazione, così che alla fine è il cliente stesso a decidere come comportarsi una volta apprese queste informazioni.
Pro e contro dei pennelli QLED
L’unica grande azienda che opera anche nel settore delle televisioni e che ha deciso di non seguire la strada della tecnologia OLED è Samsung, che si è invece concentrata su una nuova tecnologia in grado di competere con quest’ultima, la tecnologia QLED.
L’ acronimo QLED sta per Quantum-dot Light-Emitting Diode che, almeno in teoria, presenta diversi punti in comune con la tecnologia OLED, in particolar modo il fatto che ogni pixel è in grado di emettere luce propria, in questo caso grazie ai punti quantici – minuscole particelle semi-conduttrici grandi pochi nanometri denominate anche nanocristalli.
I punti quantici sono (anche in questo caso, in teoria) in grado di emettere colori diversi oltre che incredibilmente luminosi e vibranti, ancor più di quanto fanno i singoli pixel tipici dei pannelli OLED.
Il problema è che i punti quantici delle TV QLED attuali in realtà non sono in grado di emettere luce propria. Riflettono solamente la luce che viene emessa in seguito ad una retroilluminazione che li attraversa, esattamente come accade con uno strato LCD nelle classiche TV LCD/LED.
I punti quantici offrono colori più luminosi e vivaci oltre che un maggiore controllo rispetto agli schermi LCD, ma questa non è realmente quella tecnologia di nuova generazione in grado di cambiare e rivoluzionare l’esperienza di gioco che Samsung si è proposta di offrire con i suoi modelli QLED.
Il fatto che la tecnologia OLED consenta di illuminare ogni pixel singolarmente la rende indubbiamente un gradino sopra alla tecnologia QLED. Nonostante nel complesso i livelli di luminosità e vivacità dei colori siano inferiori, il contrasto è realmente impressionante.
Ma le cose si faranno veramente interessanti nel momento in cui verranno realizzati quei punti quantici di nuova generazione in grado di emettere luce propria. Punti quantici fotoluminescenti come questi saranno in grado di consentire alla TV di illuminare e spegnere i singoli pixel, proprio come avviene nelle TV OLED, preservando, in linea teorica, la maggiore vivacità e luminosità dei colori che caratterizzano questa tecnologia.
Purtroppo, sembra ci sia ancora molta strada da fare prima di realizzare TV in grado di utilizzare al meglio questi punti quantici di nuova generazione. L’attenzione di Samsung negli ultimi tempi si è focalizzata principalmente sulle TV QLED 8K e su un’altra innovativa tecnologia, la tecnologia MicroLED.
Alcune delle TV messe in commercio da Samsung nel 2020 utilizzano una retroilluminazione diretta sfruttando una fila di LED, mentre altre utilizzano l’illuminazione edge. Samsung ha inoltre iniziato ad introdurre sul mercato modelli con tecnologia MicroLED dalle dimensioni contenute adatte per il consumatore medio, anche se dovrà passare ancora un po’ di tempo prima che il costo di questi modelli potrà effettivamente diventare alla portata di tutti.
Al momento, le modifiche e le migliorie apportate da Samsung ai suoi modelli QLED hanno avuto tutte molto successo. Il Q90R dello scorso anno presentava infatti neri più profondi ed angoli di visione più ampi mai visti in una TV retroilluminata, pur mantenendo la luminosità e la vivacità dei colori che ci si aspetta dalla tecnologia QLED.
L’azienda ha preso alcune strane decisioni per i modelli del 2020, andando a sostituire il modello di punta dello scorso anno (la Q90R) con un modello con risoluzione 8K (il Q800T), ma al contempo facendo perdere posizioni nella classifica delle migliori TV 4K ai suoi modelli di punta (Q95T e Q90T) in termini di local dimming e pertanto di retroilluminazione. Nonostante questa decisione possa causare non poca confusione, le prestazioni dei modelli che abbiamo testato si sono rivelate in realtà eccellenti, in particolare in termini di colori e di gestione del movimento.
Probabilmente, una TV perfetta combinerebbe la luminosità e la vivacità della tecnologia QLED con i neri profondi ed i perfetti contrasti della tecnologia OLED, ed al momento si ritiene che i punti quantici di nuova generazione in grado di emettere luce propria potrebbero offrire proprio tutto questo – tanto che molte aziende, inclusa LG, stanno apparentemente lavorando stanno lavorando perseguendo proprio questo obiettivo. La tecnologia MicroLED probabilmente sarà in grado di colmare il divario tra le TV OLED e le TV QLED attuali con le TV QLED future in grado di emettere luce propria.
In conclusione
Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che la tecnologia MicroLED possa diventare una realtà alla portata delle tasche di tutti, e gli schermi con punti quantici in grado di emettere luce propria al momento sono ancora una realtà molto lontana per il consumatore medio, il quale al momento si trova costretto a scegliere la giusta combinazione di vantaggi e compromessi più adatta ai propri gusti ed alle proprie esigenze.
I QLED di Samsung offrono un’immagine in linea generale molto più luminosa, vivace e d’impatto rispetto ai loro diretti rivali QLED e negli ultimi anni hanno colmato incredibilmente il divario in termini di neri profondi ed angoli di visione.
Gli schermi OLED sono ancora in leggero vantaggio da questo punto di vita, tuttavia, e nonostante non risultino così luminosi come gli schermi QLED, la loro capacità di emettere luce propria li rendono in grado di creare dei contrasti assolutamente sorprendenti. Inoltre, il fatto di essere dei pannelli molto sottili ha consentito di rivoluzionare il design delle TV di nuova generazione, come è successo con il nuovo GX spesso solo 2 cm.
È importante tenere bene a mente che la tecnologia utilizzata per realizzare lo schermo di una TV è solo una piccola parte di ciò che rende un dispositivo di questo tipo migliore di altri in termini di prestazioni. Ecco perché le TV OLED di LG, Philips, Panasonic e Sony sono tutte differenti quando vengono utilizzate. Alcuni modelli sono più squadrati, altri hanno linee più morbide; alcuni offrono colori più ricchi, mentre altri sono in grado di gestire meglio il movimento. In altre parole, non potete semplicemente uscire di casa ed acquistare la prima TV OLED che vedete sullo scaffale del negozio. Dovreste prima di tutto consultare una guida, come la nostra, ai migliori televisori OLED presenti attualmente in commercio prima di procedere all’acquisto.
Nonostante praticamente tutte le TV QLED presenti sul mercato sono di Samsung, tali TV differiscono comunque da modello a modello; non tanto in termini di elaborazione (tutti i QLED del 2020 presentano un processore Quantum 2.0 4K o un processore Quantum 2.0 8K, a seconda del set di risoluzione), ma in termini di specifiche chiave come la luminosità ed il numero di aree di local dimming della retroilluminazione. Quest’anno, Samsung ha riservato la sua tecnologia migliore ai modelli 8K, ma il modello di punta con risoluzione 4K, il Q95T, presenta comunque delle prestazioni decisamente impressionanti rispetto a quanto le specifiche leggermente declassate possano suggerire.
In sostanza sia la tecnologia OLED che la tecnologia QLED sono in grado di offrire risultati eccezionali, pertanto è sempre meglio non puntare mai solo ed unicamente ad una specifica tecnologia, ma cercare la TV migliore che ci si può permettere presente in commercio. La nostra guida alle migliori TV attualmente disponibili potrebbe aiutarvi sotto questo punto di vista.
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Aldo says
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