L’evento Peek Performance di Apple si è conclusioni con il suo stile caratteristico ed ha, ancora una volta, sorpreso l’industria informatica con la presentazione di un nuovo chip: l’M1 Ultra. Quest sembra destinato ad alzare il livello delle prestazioni e dell’efficienza energetica dei Mac, facendo quindi sembrare l’Apple Studio Display un bidone in confronto.
Lo Studio Display è un monitor 27 pollici abbastanza banale per essere il prodotto di punta. Esso possiede una retroilluminazione edge-lit al posto della più desiderabile tecnologia Mini-LED che invece è presente in alcuni modelli di MacBook Pro e iPad Pro.
Di conseguenza non può vantare il rapporto di contrasto 1.000.000:1 che invece è presente nel Pro Display XDR di Apple; la luminosità massima pari a 600 nits invece, anche se è la si può trovare anche in altri modelli. Almeno lo studio display offre una risoluzione 5K: una risoluzione che rimane piuttosto rara al di fuori dell’ecosistema Apple.
Nonostante alcune caratteristiche modeste lo Studio Display viene venduto per 1.599 euro. Perché questo prezzo altissimo? Perché possiede diverse caratteristiche extra tra cui un potente sistema audio ed una webcam in grado di usare il chip integrato A13 per l’elaborazione delle immagini. Questo è bello ma non tiene conto di una cosa: fotografi, creatori di contenuti e altri utenti a cui potrebbe essere rivolto il Mac Studio probabilmente hanno già una fotocamera full size come webcam e probabilmente sono già in possesso di un sistema audio decente.
Apple ha deciso di non includere un supporto ergonomico competitivo insieme al monitor. Questo supporto, per iniziare, è soltanto inclinabile. Prendere un supporto con regolazione in altezza, invece, finisce per costare circa 400 euro (letteralmente un qualcosa che diventerà un meme da qui a breve), un prezzo esagerato. Almeno c’è una variante con compatibilità ai sistemi di montaggio VESA, perfetti per usare un braccio per monitor di terze parti per muoverlo a piacimento.
I super fanatici del Mac, quelli che vogliono un monitor utilizzabile out of the box senza problemi, sicuramente finiranno per apprezzare lo Studio Display. Se invece non credete di far parte di questa categoria di persone, beh, farete meglio a comprare un’altra tra queste alternative.
BenQ PD2725U
Specifiche chiave:
- Risoluzione: 3,840 x 2,160
- Dimensione: 27 pollici
- Gamma: 100% sRGB, 95% DCI-P3
- Calibrazione di fabbrica: Sì
- HDR: Certificato VESA DisplayHDR 400
- USB-C: Sì, 65 watt di alimentazione
Vuoi comprare un monitor per lavorare con la fotografia e non vuoi perdere tempo a cercarlo? Fantastico! Basta comprare il BenQ PD2725U per un prezzo di circa 950 euro.
I monitor DesignVue di BenQ sono sempre ciò che consiglio quando parliamo di alta qualità dell’immagine Il perché è molto semplice: il PD2725U di BenQ è un monitor con risoluzione 4K, una grande precisione dei colori ed un’ampia gamma di colori visibili, il tutto per un prezzo decisamente accessibile.
Ho testato diversi monitor BenQ DesignVue nel corso degli ultimi anni e ho scoperto che ognuno di essi aveva un errore medio di colore inferiore a 1,5 (come testato con un colorimetro SpyderX Elite). Il PD2725U è in grado di gestire il 95% della gamma DCI-P3 e possiede anche un sacco di altre opzioni relative al colore, alla sua temperatura e alla sua calibrazione, così da poter sintonizzare lo schermo secondo le proprie esigenze. La calibrazione è gestita da un controller di forma circolare che agisce come un telecomando, permettendo all’utente di applicare le regolazioni senza dover effettivamente andare ad agire su dei pulsanti presenti sul display.
Ci sono alcuni lati negativi comunque. Questo monitor, come l’Apple Studio Display, è un banale monitor IPS con retroilluminazione on-edge. Pertanto il suo rapporto di contrasto è decente per la categoria ma non è sorprendente in senso assoluto. Anche la luminosità è così così, arrivando ad un massimo di 400 nits.
L’ergonomia è ottima. Il monitor possiede un supporto versatile che è girevole, regolabile in altezza, inclinabile e ruotabile di 90 gradi per l’uso in modalità verticale. Dietro il monitor si trovano poi delle porte Thunderbolt 3 compatibili con massimo 65 watt di potenza, due porte HDMI ed una DisplayPort.
BenQ PD2700U
Se hai un budget limitato, il PD2700U di BenQ risulta essere una grande alternativa al PD2725U.
Il PD2700U è estremamente simile al PD2725U. Questo monitor ha una risoluzione 4K ed è essenzialmente identico nella precisione dei colori e nel contrasto. La luminosità massima è un po’ più bassa, fermandosi solo a 350 nits anche se l’HDR risulta ufficialmente supportato (possiamo anche stare a sindacare il fatto che, sotto i 400 nits di luminosità, chiamare qualcosa HDR è sostanzialmente mentire). Il supporto su cui il monitor è poggiato possiede le stesse regolazioni ergonomiche del fratello più costoso di questo monitor ma manca il sistema di controllo circolare sul retro; manca anche la porta Thunderbolt 3 per far mantenere più basso il prezzo.
Questo però è il lato positivo: il prezzo è decisamente più basso; il BenQ PD2700U viene venduto abitualmente a circa 500 euro e ciò lo rende un affare niente male.
C’è solo un aspetto negativo che deve saltare all’occhio dei fotografi: questo non è un monitor wide gamut e riesce quindi a coprire soltanto l’80% dello standard DCI-P3 e ancora meno dell’AdobeRGB. Questo sarà certamente un problema se il vostro lavoro sarà ancora stampato oltre che digitale, motivo per cui potrebbe essere necessario puntare ad un monitor con un gamut più ampio.
Considerato il prezzo è difficile lamentarsi realmente di questo dato: il PD2700U rimane un prodotto eccellente per i fotografi con bisogni non esigentissimi.
Asus ProArt PA279CV
L’Asus ProArt PA279CV è un monitor simile al PD2700U di BenQ. Esso offre una risoluzione 4K, un’accuratezza dei colori niente male ed un supporto ergonomico regolabile. Il prezzo? Viene venduto a 500 euro dalla maggior parte dei negozi online.
La qualità dell’immagine è simile al BenQ PD2700U complessivamente parlando. L’accuratezza del colore è garantita dalla calibrazione di fabbrica e l’ampia gamma di opzioni disponibili in termini di qualità dell’immagine permettono di ottenere quel pelo in più di personalizzazione. Il contrasto del monitor è un po’ al di sopra dei 1.000:1 e, pertanto, ha una luminosità di circa 350 nits come il BenQ.
La gamma di colori è di nuovo molto interessante da analizzare. Il PA279CV riesce a coprire il 100% di sRGB e Rec.709, senza però dare risultati altrettanto interessanti con DCI-P3 o AdobeRGB. Questo è un peccato ma è difficile che un monitor sotto ai 500 euro riesca a supportare grandi valori di calibrazione per precise gamme di colori.
Il vantaggio chiave dell’Asus rispetto al PD2700U è la presenza di una porta USB-C. Questa fornisce 65 watt di potenza ed è accompagnata da una DisplayPort in Alternate Mode, perfetta per collegare e caricare alcuni computer portatili. Sul retro del monitor sono presenti anche altre quattro porte USB-A, cosa che rende il monitor un utile hub USB se ti connetti ad esso tramite USB-C.
Dell Ultrasharp U2723QE
l’Ultrasharp U2723QE è un monitor recentissimo che devo ancora trovare con mano ma che, in passato, raramente ha deluso; L’U2723QE ha un set di funzioni eccezionale e si può trovare in giro per circa 625 euro.
Questo è tra i primi monitor Dell dotato di un un pannello 4K IPS Black, una nuova tecnologia di LG che abbassa i livelli di nero per raddoppiare il rapporto di contrasto da 1000:1 a 2000:1. Non è OLED, sia chiaro, ma è un prodotto in grado di fare un’incredibile salto rispetto al passato. Questo permetterà all’utente di godere di una maggiore profondità e di un maggior realismo durante la visualizzazione di foto ad alto contrasto. L’U2723QE supporta anche un’ampia gamma di colori, dichiarando una copertura del 100% dello standard sRGB mentre si ferma al 98% con il DCI-P3. Il monitor non supporta l’HDR.
C’è comunque di più: L’U2723QE è un monitor dotato di hub USB-C in grado di erogare circa 90 watt di potenza. Questo valore è abbastanza elevato per supportare i computer portatili Windows di fascia media o qualsiasi MacBook. L’hub in questione è dotato di cinque porte USB-A, una porta USB-C, una porta Ethernet ed una porta DisplayPort-out.
Qual è la fregatura? Direi che non c’è (almeno a questo prezzo) ma indubbiamente chi lavora con la fotografia avrà notato che il monitor non rientra sotto lo standard UltraSharp Premier Color e non ha la calibrazione di fabbrica. I lettori che hanno bisogno della migliore accuratezza possibile del colore dovrebbero effettivamente considerare l’Ultrasharp UP2720Q. Quel monitor costa il doppio del prezzo e non possiede né l’hub USB-C né la tecnologia IPS Black del pannello, per aderire allo standard UltraSharp. Il nuovo U2723QE, a nostro parere, è dotato di un rapporto qualità prezzo migliore per la maggior parte del tempo.
Lenovo Thinkvision Creator Extreme
I monitor di cui ho parlato finora sono alternative a minor prezzo rispetto Studio Display: qualità simile per prezzo inferiore ma , adesso, parliamo invece dei pezzi grossi.
Thinkvision Creator Extreme di Lenovo è un monitor da 27 pollici dotato di retroilluminazione a Mini-LED con 1.152 zone di regolazione, circa il doppio di quanto riesce a fare il Pro Display XDR di Apple da 4.999 euro. Grazie a queste regolazioni il monitor è in grado di avere un rapporto di contrasto fino a 1.000.000:1. Realmente parlando questo rapporto arriva a circa 5.000:1 e, nonostante il downgrade, è comunque un salto enorme rispetto al rapporto di 1.000:1 che si trova nella maggior parte dei monitor professionali con display IPS.
La retroilluminazione Mini-LED permette eccellenti prestazioni con HDR. Questo monitor è dotato di certificazione VESA DisplayHDR 1000, ovvero è in grado di fornire una luminosità di picco superiore ai 1.000 nits. Mentre altri monitor su questa lista “tecnicamente” supporta l’HDR, questo è invece l’unico monitor in grado di comportarsi abbastanza bene per la stragrande maggioranza degli utenti che lavorano principalmente con contenuti legati all’HDR.
Anche le prestazioni in termini di colore sono ottime: questo monitor è in grado di supportare a schermo un’ampia gamma di colori, ovvero il 100% sRGB, il 99% DCI-P3 e il 78% BT.2020; la calibrazione del monitor in fabbrica permette di mantenere l’errore medio inferiore ad un valore di DeltaE 1.
C’è solo un problema: questo monitor è venduto per circa 3424€ di norma; online volendo si può trovare a leggermente di meno, per circa 2800€ ma questi rimangono comunque davvero un sacco di soldi. Il prezzo del monitor è più o meno giustificato, dato che offre prestazioni simili al Pro Display XDR di Apple e ben oltre alle prestazioni dello studio display di Apple, ma rimane comunque un prezzo non alla portata di tutti.
Tenetevi stretti i vostri soldi! Altre alternative sono in arrivo
Vuoi un monitor che funzioni circa come il Lenovo ThinkVision Creator Extreme ma non hai un budget di più di 3.000 euro da spendere? Aspetta.
Come ho notato dalla copertura passata su PC World e Lifewire, ci sono tutte le indicazioni necessarie a pensare che il mercato dei monitor sia prossimo ad una piccola rivoluzione. I monitor mini-LED stanno scendendo rapidamente di prezzo e, mentre non tutti i modelli saranno adatti alla fotografia, la maggior parte dei nuovi monitor sarà in grado di accontentare ben bene l’utenza media.
Anche I monitor OLED stanno diventando progressivamente più accessibili grazie alla popolarità della tecnologia QD-OLED, arrivata per la prima volta nel mondo della convenienza con l’AW3423DW di Alienware. Samsung anche possiede un monitor QD-OLED ultrawide da 34 pollici in arrivo durante il corso di quest’anno. Durante il corso del 2023 probabilmente i monitor OLED saranno comunque abbastanza rari ma mi aspetto un miglioramento rapido della situazione.
I nuovi monitor Mini-LED e OLED permetteranno di ottenere immagini con qualità ancora superiori e, se le tendenze reggono, arriveranno a prezzi competitivo simili o inferiori a quelli dello studio display di Apple. Come dice un vecchio proverbio: A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta
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