Gli SSD stanno gradualmente rubando il mercato agli HDD. Molti discutono e sono confusi su come massimizzare le prestazioni e la vita degli SSD. La maggior parte dei nuovi acquirenti di Solid State Drives arrivano dal mondo degli Hard Disk Drive. Questi utenti vorrebbero seguire la stessa manutenzione per i loro nuovi Solid State Drives. Sfortunatamente, se segui la stessa manutenzione per il tuo nuovo SSD, finirà che il tuo SSD potrebbe morire prematuramente.
Infatti, ci sono molte informazioni contrastanti riguardo ad SSD e HDD sulla manutenzione ed il ciclo di vita. Per esempio, facevamo spesso deframmentazione sull’HDD per migliorare le prestazioni. Ma se fai lo stesso con il tuo SSD, questo degraderà la durata del tuo SSD. Anche se molti di questi consigli sono molto discusse, ho fatto del mio meglio per spiegarli senza entrare troppo nei dettagli tecnici.
Aggiorna il firmware dell’SSD prima di iniziare
Il firmware SSD è il cervello del disco che dà istruzioni al controllore e lavora come interfaccia tra l’hardware del computer ed il disco. Questo pezzo di codice si occuperà di gestire la correzione degli errori, TRIM ed altre funzioni del disco. Dato che gli SSD sono una tecnologia piuttosto nuova, i produttori stanno cercando di migliorare il loro firmware giorno per giorno sistemando i bugs e i problemi di prestazioni e compatibilità.
È critico che il firmware del tuo SSD sia aggiornato prima di installarlo nel computer. Sarebbe un lavoro tedioso aggiornare il firmware una volta installato il disco e copiato tutti i dati. A volte potrebbe portare ad un conflitto tra il nuovo firmware ed il vecchio hardware del pc.
Una volta comprato l’SSD, la prima cosa che devi fare è connettere l’SSD usando il cavo USB o il cavo SATA al tuo sistema e fare un aggiornamento firmware con l’aiuto del software del produttore di SSD.
Non Deframmentare il tuo SSD
Un HDD convenzionale possiede un meccanismo a rotazione composto da una testina che gli consente di localizzare ed estrarre dal disco i dati richiesti. Se i dati sono allocati in maniera sparsa all’interno del disco, l’HDD necessità di maggior tempo e più giri per ottenere le stesse informazioni dai propri piatti. Quando si esegue una deframmentazione, il drive posiziona tutti i dati sparsi in un solo unico posto, in modo da migliorare le performance generali e la velocità di lettura dei dati.
Nel caso di un SSD invece, non è presente alcuna parte meccanica in movimento. Gli SSD lavorano grazie a dei circuiti logici basati su impulsi elettrici, impulsi che permettono al drive di leggere e scrivere i dati. Gli SSD salvano i dati in blocchi e riescono a leggerli con la medesima velocità indipendentemente dalla loro allocazione.
Quindi, deframmentando la tua SSD, di fatto la stai degradando inutilmente. Un processo di deframmentazione applicato alla SSD, infatti, caricherà ulteriormente il tuo drive, e questo causerà una diminuzione della vita della tua SSD. Per fortuna nelle ultime versioni di Windows e MAC OS è stata aggiunto un sistema di rilevamento automatico del disco installato, sistema che disattiva la deframmentazione automatica in caso di rilevamento di un SSD.
È Giusto Attivare l’SSD TRIM oppure No?
Prima di rispondere a questa domanda, dovremmo fare un piccolo passo indietro e cercare di capire meglio che cos’è effettivamente il TRIM. Un comando Trim (comunemente abbreviato in TRIM) consente ad un sistema operativo di dire a un disco a stato solido (SSD) quali blocchi di dati non sono più considerati in uso e possono quindi essere “puliti” internamente. Il Trim è stato introdotto poco dopo l’introduzione delle SSD. (Wikipedia)
Dal momento che questa funzione dipende da diverse variabili, quali l’OS, il firmware del Device e il Produttore, la risposta è quindi a metà tra il Si e il No. Ad esempio, se fai uso ancora di un vecchio SSD con Windows XP, dovrai per forza dipendere da un software di tipo Trim addizionale. Altrimenti, le performance del disco stesso subiranno un deterioramento crescente di giorno per giorno, ingombrando il tuo disco di inutili dati ingombranti.
Ma le SSD moderne portano con loro il Garbage Collection Mechanism. Questo meccanismo può effettuare la raccolta dei dati inutili quando l’unità è inattiva. Grazie a ciò, il firmware è in grado di occuparsi del TRIM all’ interno dell’ unità stessa. Inoltre, se si dispone delle versioni MAC o Windows OS più recenti, il sistema operativo stesso si occuperà del TRIM, senza bisogno di alcuna preoccupazione.
Non ripulire le unità SSD
Negli HDD meccanici i settori vengono contrassegnati come cancellati quando l’ utente esegue un comando di cancellazione, ma i dati non vengono subito rimossi dall’ unità. Questi dati contrassegnati possono essere facilmente recuperati grazie a uno strumento di recupero dati. Un software di cancellazione dati invece sovrascrive gli 0 e 1 contenuti in questi settori per assicurarsi che i dati vengano effettivamente rimossi dal disco e che quindi non possano essere recuperati.
Le unità SSD, invece, funzionano con il supporto TRIM fornito dal sistema operativo o dal firmware. Nell’ unità SSD, quando si eliminano dei dati, il sistema operativo o il firmware forza l’ unità SSD a cancellare i dati tramite appunto il comando TRIM. I dati vengono eliminati completamente e non possono essere ripristinati. Dunque, utilizzando un qualsiasi software di pulizia sull’ unità SSD, se ne riduce la durata dal momento che il software di cancellazione sovrascriverà lo spazio vuoto dell’ unità SSD con degli 0 e 1, consumando un intero ciclo di scrittura.
Non riempire per intero l’ unità SSD
Le unità SSD possono presentare problemi di prestazioni, soprattutto in termini di velocità di scrittura, quando l’ unità raggiunge la piena capacità. La logica è semplice, quando si dispone di molto spazio libero è facile eseguire la scrittura dei dati nelle celle vuote, mentre quando l’ unità è piena, l’ SSD deve “faticare” per trovare dei blocchi parzialmente riempiti, spostare i dati in cache e riscrivere l’ unità. Questo sforzo richiederà molto più tempo rispetto alla dimensione del file in MBs.
Per mantenere un buon equilibrio tra prestazioni e utilizzo dello spazio, è meglio lasciar libero il 25% dello spazio della vostra unità, e consumarne solo il 75%.
Non utilizzare l’ unità SSD con file grandi
Non è ideale utilizzare l’ unità SSD per il salvataggio di file multimediali di grandi dimensioni, come i filmati per esempio. Dal momento che ogni scrittura impatta sulla durata dell’ unità SSD (e in particolare la scrittura di file più grandi) questo risulta in un rapido consumo del ciclo totale di scrittura e finisce presto per accorciare la vita dell’ unità SSD.
Tenete presente che i file multimediali non necessitano di una SSD ad alta velocità e non vi è alcuna differenza quando si riproducono filmati da un HDD o da un SSD.
Disattiva l’ ibernazione in Windows
Windows ogni volta che procede all’ ibernazione crea un file e vi memorizza l’ intero stato del sistema operativo in quel determinato momento. Se si chiede a una SSD di fare ciò, ciò potrebbe costituire un onere eccessivo per l’ unità che potrebbe comprometterne la durata.
Suggerimenti bonus per la cura delle unità SSD
L’ elenco qui sopra trattava la maggior parte delle informazioni necessarie per curare adeguatamente un’unità SSD. Qui invece troverete dei piccoli suggerimenti, ma che vale lo stesso la pena menzionare.
Lasciare che l’ HDD gestisca i file Temp, non l’ unità SSD
Il tuo sistema operativo e browser scrivono file temp ogni volta che svolgi qualsiasi attività con esso. Poiché questi file vengono creati di frequente, questo rappresenta un sovraccarico aggiuntivo per l’ unità SSD. Se si utilizzano due unità nel PC, si consiglia quindi di impostare il salvataggio dei file temp nell’ HDD. Per farlo è necessario impostare correttamente ogni applicazione come, Internet explorer, Gimp, per scrivere file nel disco meccanico.
No ai File di Paging su SSD.
Un file di Paging può occupare 2-4 GB, in base alla dimensione della RAM. Se si utilizza l’ unità SSD come posizione per un un file di questo tipo, la durata dell’ unità SSD potrebbe diminuire. Si consiglia di disattivare i file di Paging, oppure di spostare la posizione del file di pagina su di un HDD, sempre se si dispone di un’ unità secondaria nella macchina.
Disattiva l’Indicizzazione
Le unità SSD sono molto veloci e non hanno alcun bisogno di indicizzazione per trovare i file, cosa di cui hanno invece bisogno gli HDD convenzionali.
L’ approccio migliore possibile consiste nell’installare sull’ SSD il solo sistema operativo e le applicazioni che si utilizzano più di frequente. Se si dispone di un PC portatile o desktop con unità SSD e HDD, impostare quindi il disco HDD come unità secondaria in cui salvare i file multimediali di grandi dimensioni.
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