Un monitor da gaming da 240 Hz dal prezzo non indifferente
I monitor da gaming da 240 Hz rimangono tra gli schermi più costosi disponibili al momento ed il BenQ Zowie XL2546K non fa di certo eccezione. Con un prezzo non indifferente di circa 600 €, questo monitor da 240 Hz e con una risoluzione di 1080p ideale per gli eSport è probabilmente uno dei monitor più costosi che ci sia mai capitato di testare. Decisamente lontano dai 290/300 € che caratterizzano quello che per noi al momento è il migliore e più economico monitor da gaming da 240 Hz, l’AOC C27G2ZU, tenendo conto inoltre che in termini di qualità complessiva dell’immagine, l’AOC non è ancora riuscita a superare la BenQ (chiariremo meglio più avanti questa affermazione).
Il motivo per cui lo Zowie XL2546K costa quasi il doppio dell’AOC è probabilmente dovuto alla tecnologia DyAc+ della BenQ. Si tratta nello specifico di una speciale funzione anti-sfocatura per le immagini in movimento che presumibilmente riduce l’effetto sfocato degli oggetti presenti sullo schermo e migliora il controllo del rinculo delle armi nei giochi FPS quando si sta giocando con frequenze superiori ai 100 Hz, rendendo i nemici e gli altri giocatori più nitidi e definiti quando ci si muove a velocità elevate.
L’idea è di aiutarvi a sparare e pertanto a colpire i vostri mersagli in modo preciso ed accurato piuttosto che cercare di sparare a immagini sfocate in movimento, viste come un difetto intrinseco dello schermo che state utilizzando. Questo concetto lo potete capire meglio guardando uno dei video rilasciati dalla BenQ dove la cosa viene chiaramente dimostrata in slow motion, ma esattamente come accade quando una persona ha dei riflessi praticamente inesistenti (e che, pertanto, fatica a tenere il passo con qualsiasi cosa che si muove a 240 Hz in un videogame), non possiamo dire, al momento, di essere stati in grado di apprezzare pienamente questo tipo di tecnologia quando l’abbiamo testata di persona.
Certo, non siamo mai riusciti a sopravvivere abbastanza a lungo negli sparatutto, soprattutto nei più competitivi, per dare una reale possibilità a questo tipo di tecnologia, ma quando abbiamo avviato Doom (2016) ed attraversato la nostra familiare arena di gioco che usiamo per il benchmark, i nostri occhi non sono stati in grado di distinguere e pertanto di stabilire se l’azione, e di conseguenza le immagini, fossero più o meno sfocate quando il DyAc+ era acceso e quando era spento. Certo, l’arsenale di armi presente su Doom probabilmente non ha un rinculo anche solo paragonabile a quello delle armi presenti su CS:GO, su Valorant o su videogame simili ed i mostri presenti non hanno i medesimi movimenti e gli stessi scatti che possono avere gli esseri umani nella vita reale. Abbiamo apprezzato particolarmente il fatto che non si tratti di un confronto 1:1, ma anche ai nostri occhi, infondo, era evidente il vantaggio principale offerto dalla tecnologia DyAc + – ridurre la sfocatura del movimento e le vibrazioni dello schermo quando si va a cambiare l’inquadratura.
L’XL2546K presenta tre ingressi HDMI 2.0, un ingresso DisplayPort 1.2 e un jack per le cuffie
Non fraintendeteci. Sarebbe bello poter attribuire la nostra inettitudine negli sparatutto competitivi solo ed unicamente al nostro schermo ed all’eccessiva sfocatura che si presenta quando ci sono immagini in rapido movimento e che pertanto non consente di colpire correttamente il bersaglio. Ma siamo realisti, sarebbe come essere dei pessimi operai che incolpano le macchine con cui sono soliti lavorare quando sono loro a non essere in grado di fare il proprio lavoro. La verità è che non siamo abbastanza bravi ad Apex Legends ed a Overwatch perché queste piccole differenze possano avere un vero impatto sul nostro modo di giocare e sui risultati che siamo in grado di ottenere, e nessun monitor al mondo sarà in grado di migliorare la nostra mira, aumentare numero di volte in cui riusciamo a colpire realmente il bersaglio o farci sopravvivere per più di 10 secondi, a prescindere dalla strepitosa tecnologia di cui il monitor che utilizziamo possa essere dotato. Forse qualcuno più abile in questi videogame sarà in grado di apprezzare al meglio gli aspetti positivi che una tecnologia come la DyAc+ della BenQ ha da offrire su un monitor come l’XL2546K, ma purtroppo quel qualcuno non siamo noi.
A prescindere da questa ricercata tecnologia DyAc +, lo Zowie XL2546K è un buon monitor da gaming, anche se decisamente troppo costoso. Il suo pannello TN non regge il confronto con gli accattivanti e ricchi colori dell’AOC C27G2ZU, un monitor decisamente più economico, ma la copertura del 95,2% dello spazio colore sRGB nella modalità colore Standard e ad una temperatura dei colori Normale tutto sommato è ancora abbastanza buona. I pannelli TN spesso non sono così accurati come i pannelli IPS, ma il nostro calibratore X-rite i1 DisplayPro ci ha dimostrato che, nonostante tutto, questo pannello nel complesso è abbastanza buono, con entrambi i profili FPS 1 e Gamer 1 (ce ne sono tre di ciascuno) in grado di mantenere un livello di precisione dei colori abbastanza elevato quando si utilizza il monitor con le sue impostazioni predefinite.
Non siamo stati nemmeno in grado di migliorare i risultati dei nostri test ricorrendo alla calibrazione, con tutte le modalità testate abbiamo ottenuto una copertura sRGB del 94-95%, un livello dei neri ragionevolmente basso e pari a 0,35 cd/m2 (più vicino è a 0,00 cd/m2, meglio è) e un rapporto di contrasto intorno a 1000:1 (il più basso che siamo stati in grado di registrare era 928:1, mentre il più alto era 1043:1), quindi potete utilizzare questo monitor fin da subito senza passare una vita a barcamenarvi tra le impostazioni. L’XL2546K presenta inoltre una luminosità di picco di circa 370 cd/m2, un valore non indifferente se lo schermo viene posizionato in una stanza ben illuminata e che non infastidisce troppo gli occhi quando invece viene posto in una stanza buia o comunque poco luminosa.
Il monitor è dotato anche di tutta una serie di funzionalità aggiuntive, come un equalizzatore dei neri per illuminare aree particolarmente scure nelle scene di un videogame, così come un filtro Low Blue Light e una Modalità di debolezza del colore con filtri per i rossi ed i verdi ideale per i gamer daltonici. Potrete inoltre assegnare dei profili specifici all’S-Switch in dotazione, che consente di passare facilmente da una modalità all’altra tra le tre disponibili, oltre a permettere di modificare l’input senza dover perdere tempo consultando il menu del monitor. Questo menù è molto semplice ed intuitivo oltre ad essere molto facile da navigare grazie al nubbin direzionale a quattro direzioni posto nella parte posteriore dello schermo, anche se disporre di un S-Switch sulla propria scrivania è sicuramente molto più comodo e funzionale.
Personalmente abbiamo molto apprezzato anche i piccoli dettagli nel design dell’XL2546K, come gli angoli marcati a livello della base del supporto e della cerniera posteriore e la scala di circa 15,5 cm per poter regolare l’altezza del monitor posta ai lati del supporto. Certo, probabilmente non avremo mai la necessità di usufruire di queste possibili opzioni, in quanto non partecipiamo mai ai LAN party o ad eventi simili in cui è importante accertarsi che il monitor che si utilizza sia effettivamente posizionato nel modo più corretto possibile per agevolare il gioco, ma in ogni caso ci piace il senso di accuratezza e precisione nei dettagli che questi accorgimenti nel design offrono allo schermo stesso. Non vanno trascurate ovviamente nemmeno le lucine rosse poste sul fermacavi che rendono questo accessorio decisamente più piacevole da guardare rispetto alla solita lastra nera.
Resta il fatto, tuttavia, che si tratta comunque di un monitor molto costoso rispetto agli altri schermi da 240 Hz presenti in commercio, ed a meno che non siate dei veri e propri appassionati di CS: GO o di sparatutto competitivi e che pertanto la sfocatura in scene in rapido movimento sia il vostro tarlo, riteniamo che potreste trovarvi molto meglio con un monitor da gaming da 240Hz più economico come l’AOC C27G2ZU. L’AOC non è solo più economico del BenQ, ma ha anche un pannello migliore con neri più profondi ed un rapporto di contrasto più elevato, oltre a un hub USB3 e a supporto AMD FreeSync Premium che funziona benissimo sia con le schede grafiche AMD sia con le schede grafiche Nvidia grazie al driver G-Sync Compatible di Nvidia. Il BenQ non supporta le tecnologie G-Sync e FreeSync in quanto non si adattano particolarmente alla sua tecnologia DyAc+, e dal nostro punto di vista è meglio avere un’esperienza di gioco più fluida e senza tearing piuttosto che un’esperienza di gioco che offra immagini in rapido movimento più nitide e meno sfocate.
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