Se pensavate che il monitor da gaming CRG9 di Samsung fosse uno degli schermi da gioco più incredibili che abbiate mai visto, ripensateci. Vi presentiamo il Samsung Odyssey G9, l’ultimo monitor della serie super ultrawide di Samsung. L’Odyssey G9 offre caratteristiche simili al precedente, come le stesse dimensioni dello schermo da 49 pollici, il rapporto d’aspetto 32:9 e una risoluzione gigantesca di 5120×1440 – l’equivalente di due monitor da 27 pollici e 2560×1440 in uno – ma ora si ottiene anche il vantaggio di una frequenza di aggiornamento impressionante, di 240Hz (contro i 120Hz del CRG9), una piena compatibilità Nvidia G-Sync e un display VA ancora più curvo. È una cosa pazzesca da vedere, ma è davvero un monitor da gioco migliore?
All’apparenza, l’aumento delle specifiche porta alcune aggiunte molto significative. Anche se non siamo sicuri che esista ancora una scheda grafica in grado di pilotare i giochi per PC in risoluzione ultrawide di 5120×1440 a 240fps, almeno si ottiene un monitor con un sacco di possibilità per le nuove schede grafiche che verranno rilasciate negli anni a venire. Allo stesso modo, il suo status di monitor G-Sync ufficialmente compatibile significa finalmente che i proprietari di GPU Nvidia ora sono tranquilli quando si tratta di approfittare della tecnologia di frequenza di aggiornamento variabile del monitor per avere un’esperienza di gioco fluida e senza strappi, così come i proprietari di AMD – anche se il CRG9 funzionava perfettamente con le schede Nvidia senza essere uno schermo C compatibile.
L’effetto della superficie curva, tuttavia, potrebbe essere più controverso. Come il CRG9 prima di esso, la dimensione e la lunghezza dell’Odyssey G9 riempiono immediatamente la visione periferica quando siamo seduti alla nostra postazione. Tuttavia, mentre il CRG9 aveva un raggio di curvatura relativamente moderato di 1800R, l’Odyssey G9 lo spinge fino a 1000R, che Samsung afferma corrispondere al campo visivo dell’occhio umano. È un effetto meraviglioso per i giochi, in quanto ci si sente davvero dentro, come se si fosse nel mezzo di qualsiasi cosa si stia giocando. Come monitor per tutti i giorni, tuttavia, l’Odyssey è meno pratico del CRG9. Stando seduti alla mia scrivania (probabilmente troppo piccola) la sua conformazione fa sì che lo schermo si trovi sempre a circa una trentina di centimetri di distanza dal mio viso.
In effetti, girare la testa da un lato all’altro per dare un’occhiata ai bordi dello schermo era già una seccatura sul CRG9, ma con l’Odyssey G9, per farlo bisogna quasi ruotare la testa di 90 gradi per guardare a destra e a sinistra. Potrebbe sembrare un’esagerazione, ma dato che ogni gamer “serio” normalmente posiziona i suoi monitor in modo da poter vedere tutto a colpo d’occhio, questo movimento extra della testa risulta essere molto più fastidioso del solito.
L’Odyssey G9 ha un anello di illuminazione RGB sul retro, ma fortunatamente è possibile disattivarlo nelle impostazioni di menu del monitor. C’è anche un gancio per le cuffie sul retro del supporto.
Ancora, non si può negare che l’Odyssey G9 sia uno schermo dall’aspetto fantastico. Anche il mio calibratore X-Rite DisplayPro i1 ha mostrato che il suo display VA mostra uno score praticamente perfetto di 99,7% della gamma di colori sRGB appena estratto dalla scatola, con impostazioni predefinite della modalità immagine personalizzata. Questo risultato è completato da un livello di luminosità di picco di circa 420cd/m2, che assicura un sacco di margine per regolare il display per una grande varietà di condizioni di illuminazione diverse, un basso livello di nero di 0.20cd/m2 (più vicino a 0.00cd/m2, meglio è) e un eccellente rapporto di contrasto di 1988:1, garantendo abbondanza di dettagli nelle zone d’ombra scure, e che i neri siano profondi e pieni anziché tinti con una smorta tonalità di grigio.
Anche le sue varie modalità d’immagine sono ugualmente accurate, il che è una buona notizia considerando che molte di queste modalità sono fisse e non offrono molta flessibilità se non quella di regolare un po’ la luminosità o di attivare l’impostazione Eye Saver. Ci sono un paio di modalità specifiche per ogni genere di applicazione, tra cui FPS, RTS e RPG (così come una modalità ultra-specifica AOS o Aeon Of Strife se siete appassionati di Starcraft), così come le solite modalità sRGB e Cinema per altri tipi di media, ma probabilmente vorrete utilizzare la modalità predefinita Custom per l’uso quotidiano, anche solo per avere più opzioni a vostra disposizione.
Va da sé che avrete bisogno di una scrivania enorme per ospitare l’Odyssey G9: non solo ha un supporto molto profondo, ma la sua curva pronunciata occupa anche una grande quantità di spazio.
Come il CRG9 prima di lui, anche l’Odyssey G9 è stato certificato come schermo VESA DisplayHDR 1000, il che significa che può raggiungere una luminosità di picco di almeno 1000cd/m2 quando l’HDR è attivato. Tuttavia, mentre il supporto HDR del CRG9 ha funzionato senza troppi problemi, mi sono imbattuto in diversi problemi con le prestazioni HDR dell’Odyssey G9 che hanno finito per farmi sentire un po’ deluso nei suoi confronti quando ho finito il test.
Per cominciare, i miei soliti test HDR in gioco in Assassin’s Creed Odyssey e Final Fantasy XV hanno raggiunto un picco di luminosità di soli 680cd/m2, e questo è successo quando ho messo il mio calibratore su sezioni piuttosto piccole dello schermo dove il sole splendeva molto forte. Ho raggiunto senza problem i 1000cd/m2 sul CRG9 quando l’ho testato alla fine del 2019, ma i livelli di luminosità dell’Odyssey G9 non sono mai saliti sopra i 700cd/m2 durante i miei test.
Per utilizzare la frequenza di aggiornamento di 240Hz dell’Odyssey G9, dovrete usare uno dei suoi due ingressi DisplayPort 1.4, poiché l’ingresso HDMI 2.0 è limitato a 60Hz.
Questo risultato sarebbe ancora abbastanza alto per avere un impatto visivo decente quando si tratta di luminosità HDR, ma la cosa peggiore dell’HDR dell’Odyssey G9 è che o livello di 680cd/m2 ha fatto capolino solo dopo aver disattivato il supporto HDR di ogni gioco. Abilitandolo, tutto l’ambiente diventava molto triste e sbiadito. Era quasi come se lo spegnimento avesse riportato in vita il suo HDR, ma semplicemente non sono stato in grado di replicare questa esperienza quando ho riacceso l’HDR.
Ho anche dovuto selezionare la modalità High Bright del monitor per ottenere questo risultato, dato che la sua modalità predefinita Custom ha raggiunto solo un picco di circa 650cd/m2. Un’altra cosa fastidiosa è che non è possibile cambiare la modalità immagine una volta che l’HDR è stato attivato, quindi è necessario passare attraverso il laborioso processo di spegnimento se si desidera modificare le impostazioni del menu del monitor. Tutto sommato, è stata un’esperienza molto frustrante, e vi consiglio caldamente di evitare questo particolare monitor se l’HDR è l’obiettivo principale nell’acquisto del vostro nuovo display
Collegare il cavo di alimentazione è un po’ complicato perché non c’è molto spazio nel design dell’Odyssey G9.
Peggio ancora, sembra che ci sia un problema di driver con le nuove GPU RTX 30 di Nvidia, che provoca lo sfarfallio dello schermo quando si attiva l’impostazione della frequenza di aggiornamento a 240Hz. Infatti, il monitor era praticamente inutilizzabile quando l’ho collegato a una RTX 3080 a 240Hz, e quindi ho dovuto accontentarmi di “soli” 120Hz. Altre prove che ho letto suggeriscono che questo sia un problema di Nvidia piuttosto che di Samsung. Scambiare la scheda con una RTX 2080 Ti ha risolto il problema all’istante. Eppure, considerando che l’Odyssey è destinato ad essere un display ufficiale Nvidia G-Sync compatibile, non è esattamente una buona notizia se nessuna delle schede RTX 30 di Nvidia funziona con la sua impostazione massima di 240Hz. Non è chiaro se o quando ci sarà una patch a questo problema.
Infine, se si vuole fare uso dell’impostazione di input lag ridotto del monitor, allora si deve effettivamente disattivare la sua tecnologia di sincronizzazione adattiva. Altrimenti, rimane in grigio su tutte le diverse modalità di immagine del monitor. Questo mi sembra piuttosto controintuitivo, in quanto significa che si deve rinunciare a un’esperienza di gioco senza strappi per un input lag marginalmente più basso. Personalmente, i miei riflessi non sono abbastanza veloci da notare la differenza di pochi punti di un millisecondo quando si tratta di input lag, quindi ho lasciato questo controllo disattivato per mantenere invece la tecnologia di frequenza di aggiornamento variabile accesa. Potreste pensarla diversamente, naturalmente, ma a me sembra folle dover rinunciare all’uno per l’altro.
Tutto sommato, il Samsung Odyssey G9 si rivela un vero e proprio enigma quale schermo da gaming, soprattutto dopo l’esperienza positiva del caro vecchio CRG9. Ho detto allora – e continuo a ripeterlo – che il CRG9 era piuttosto sconsigliato quale monitor per tutti i giorni, ma se si voleva uno schermo da gaming spinto era una scelta eccellente, anche se leggermente indulgente. Se siete sul mercato per un display da gioco super ultrawide, allora probabilmente vi consiglierei di prendere il vecchio CRG9 se potete ancora trovarne uno a un prezzo decente. Le scorte si stanno riducendo, ma il CRG9 può ancora essere acquistato per poco più di 1000 euro mentre scrivo questo articolo. Ahimè, l’Odyssey G9 invece è un po’ una delusione in confronto. La sua maggiore frequenza di aggiornamento e la curva più pronunciata sono meravigliose per il gioco, ma semplicemente non sono abbastanza per farmi dimenticare tutti i suoi difetti, che sono purtroppo abbastanza evidenti
Per altre raccomandazioni sui monitor da gioco, assicurati di leggere il nostro articolo sui migliori monitor da gioco per il 2021.
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