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Enzo

Recensione dell’ASUS ProArt PA278QV: un monitor IPS economico con risoluzione 1440p adatto per l’editing e la progettazione

14 Settembre 2020 di Enzo Leave a Comment

L’Asus PA278QV , grazie al suo prezzo contenuto, le sue prestazioni precalibrate e il ricco insieme di funzioni, è il punto di partenza ideale per chi volesse avvicinarsi alla linea ProArt. Questi modelli sono solitamente costosi e riservati ad una potenziale utenza di consumatori e professionisti, per cui è sorprendente vedere un modello inferiore ai 300 dollari con una risoluzione così alta. L’Asus PA278QV è un’alternativa molto promettente ed ideale per chi volesse spendere una cifra non molto elevata e con il bisogno di una qualità d’immagine superba. Andiamo ad esaminare le sue prestazioni.

ASUS ProArt PA278QV

Design e caratteristiche

L’idea alla base del design dell’Asus PA278QV è identica a quella dei modelli concepiti per il solo gaming, però esso si mostra con un design moderno e di tendenza, esattamente come gli altri modelli della linea ProArt. Il dispositivo ha delle belle finiture nere opache accentuate da un color piombo, il quale conferisce un aspetto professionale ed ideale per il business, risultando attraente e sobrio. Il display è privo di bordi su tre lati, tranne che alla base, ma si vedranno comunque i contorni dello schermo quando è in funzione.

ASUS ProArt PA278QV

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Recensione del BenQ PD2705Q: un monitor IPS ricco di colori nitidi ed accurati con standard USB-C per l’editing e la progettazione.

14 Settembre 2020 di Enzo Leave a Comment

Il BenQ PD2705Q punta ad offrire un’ accurata riproduzione dei colori ed un ottimo rapporto qualità-prezzo per coloro che desiderano una migliore esperienza visiva e affidabile per l’editing e la creazione di contenuti. La linea DesignVue offre soluzioni per tutte le tasche, però i prodotti più economici non devono necessariamente essere intesi come di scarsa qualità. Il BenQ PD2705Q ha ottenuto alcuni notevoli potenziamenti rispetto al suo predecessore, perciò vediamo se risulterà una scelta da consigliare oppure un semplice miglioramento del precedente modello.

BenQ PD2705Q

Design e caratteristiche

Il BenQ PD2705Q sembra proprio come il PD2700U che abbiamo recensito accuratamente in precedenza e l’unico modo per conoscere la differenza tra i due è controllare la risoluzione. Il monitor possiede delle tinte nere opache ovunque ad eccezione di un accenno di blu presente sul passacavi. Il display è privo di bordi su tre lati, tranne che alla base, ma si vedranno comunque i contorni dello schermo quando esso è in funzione.

BenQ PD2705Q

Noterete anche un piccolo dispositivo appeso sotto al monitor del BenQ PD2705Q appena sotto il suo logo; il sensore di luce ambientale,con funzione Brightness Intelligence, che viene utilizzato per misurare l’illuminazione della vostra stanza in modo tale da poter regolare la retroilluminazione di conseguenza. Questa comoda funzione di BenQ contribuisce a mantenere gli occhi riposati ed evitare problemi di affaticamento visivo durante lunghi periodi di utilizzo.

A noi piace che nulla sia sproporzionato sul BenQ PD2705Q e che ogni sua parte sia stata progettata con un scopo ben preciso. Il monitor sarà più grande dei soliti schermi da ufficio, ma esso risulterà elegante e sottile nei posti giusti, inoltre la base rettangolare non è molto profonda e sarà possibile posizionare piccole periferiche esterne sulla superficie leggermente inclinata.

La qualità costruttiva del BenQ PD2705Q è indiscutibile e può essere paragonata anche ai modelli di fascia alta del medesimo marchio. Le plastiche risultano spesse e solide, mentre il resto della struttura sembra in grado di sopportare qualche urto. Non abbiamo notato alcuna oscillazione dal supporto, e il suo meccanismo di regolazione può mantenere l’angolazione impostata in maniera permanente.

Un elemento delle caratteristiche fisiche del BenQ PD2705Q che non è stato di nostro gradimento, è stato l’utilizzo dei pulsanti OSD (visualizzazione su schermo), in sostituzione alle levette analogiche, che risultavano più facili da usare. I tasti sono sensibili e reattivi, ma non appaiono ben visibili, trovandosi sotto base del monitor, perciò occorre prima sentirli con le mani. Il monitor possiede molte impostazioni OSD, quindi rischia di risultare fastidioso, soprattutto se lo si volesse calibrare con una certa periodicità.

Il supporto in dotazione con il BenQ PD2705Q offre la possibilità di regolare l’inclinazione, la rotazione, il pivot e l’altezza in modo tale da poter ottenere facilmente il vostro angolo di visione preferito. Il meccanismo di regolazione di altezza del monitor è solido e al tempo stesso morbido, inoltre sembra che il supporto riesca a mantenere la posizione del monitor stesso in maniera quasi permanente. Con questo modello è possibile utilizzare i montaggi a parete VESA, ma riteniamo che sia necessario solo se si desidera avere più spazio o per avere una postazione che possa ospitare più schermi.

BenQ PD2705Q

Il BenQ PD2705Q dispone di molti collegamenti, a partire dalla DisplayPort 1.4 e dallo slot DP Out con MST per il daisy-chaining, meglio noto come collegamento a catena. E’presente anche un connettore HDMI 2.0 per i dispositivi secondari, insieme ad un totale di 5 prese USB 3.1 per i vari accessori. Il monitor,inoltre, ha una porta USB-C e un jack da 3,5 mm in modo che esso possa essere utilizzato come dock per dispositivi compatibili come,ad esempio,il MacBook Pro.

Il BenQ PD2705Q ha anche una coppia di altoparlanti integrati, però l’ uscita a 2 watt non offre una soddifacente esperienza per uso ricreativo. Tuttavia, non possiamo non considerare questo modello come un eccellente candidato per il lavoro da casa e con molta probabilità lo vedremo all’opera sia per svolgere videoconferenze e sia come mezzo per creare dei piacevoli sottofondi musicali svolgendo le mansioni di tutti i giorni.

Display e prestazioni

Il BenQ PD2705Q possiede un pannello AH-IPS da 27 pollici con una risoluzione di 2560 x 1440, una frequenza di aggiornamento di 60Hz e un tempo di risposta pari a 5ms; inoltre la retroilluminazione è di 300 cd/m2, mentre il rapporto di contrasto è di 1000:1, esattamente come la maggioranza dei pannelli IPS. Tale modello è stato pubblicizzato come compatibile con lo standard HDR, però non riesce nemmeno a raggiungere le specifiche HDR 400, quindi significa che sarà solo in grado di tradurre i segnali HDR come meglio riesce.

Gli schermi QHD sono in grado di adattarsi perfettamente al monitor da 27 pollici dato che la densità dei pixel riesce ad offrire un eccellente equilibrio tra visibilità e nitidezza. Non sarà necessario utilizzare il ridimensionamento con il BenQ PD2705Q, inoltre esso sarà in grado di offrire maggiori dettagli e maggior spazio per le vostre applicazioni e i vostri media.

Anche i giochi avranno un aspetto migliore, ovviamente se essi saranno in grado di supportare la risoluzione, altrimenti il framerate diminuirà notevolmente.

Le certificazioni CalMAN Verified e Pantone Validated garantiscono al BenQ PD2705Q un’eccellente qualità del colore, copertura sRGB del 110% e uno standard DCI-P3 attorno all’85%. L’accuratezza predefinita dispone di una media DeltaE eccezionalmente bassa, precisamente 1,12, la quale risulta più che sufficiente per la creazione di contenuti. La temperatura del colore risulta leggermente più fredda rispetto al punto standard di 6500K, perciò alcuni sfondi bianchi tenderanno ad avere una leggera tinta bluastra.

Raccomandiamo di calibrare il BenQ PD2705Q utilizzando un colorimetro affinché si possano risolvere questi problemi e raggiungere le prestazioni desiderate, inoltre è consigliabile anche di abbassare il livello di DeltaE attorno allo 0,63. Per alcuni utenti risulterà già un ottimo punto di partenza, però una piccola modifica potrà fare la differenza. Si deve tenere in considerazione che ciò varierà in base alla propria configurazione PC, quindi le stesse impostazioni di calibrazione non forniranno risultati uguali.

La retroilluminazione del BenQ PD2705Q ha raggiunto un discreto valore di luminanza,335 cd/m2, con il livello di retroilluminazione al 100%, però essa non è risultata abbastanza luminosa per l’imaging HDR. Il rapporto di contrasto ha raggiunto il massimo a 1082:1 con una luminosità assolutamente non debole del 60%, però essa non risulta sufficiente ad abbassare la luminanza del nero. Lo schermo appare slavato quando si vedono scene scure con le luci spente, però tale limite è tipico dei monitor IPS presenti sul mercato.

Il BenQ PD2705Q da noi testato aveva un’uniformità del pannello davvero notevole, però delle perdite di luce sono apparse negli angoli superiori. La loro visibilità è presente solo se si ha uno sfondo tutto nero, ma durante la prova non hanno influito ne sulla saturazione e ne sul contrasto del quadrante adiacente. Questo è più che ragionevole per un pannello IPS, ma le tolleranze di produzione, sulle singole unità, rischiano di mostrare sintomi decisamente peggiori.

Il BenQ PD2705Q non è particolarmente adatto per quanto riguarda la reattività dei pixel, ma ciò è comprensibile, dato che stiamo parlando di un display a 60Hz non ideato per scopi videoludici. Le scene frenetiche e concitate possono rivelare una ritenzione nelle immagini e varie scie di pixel, perciò sarà necessario ricorrere all’overdrive,quindi forzare il pannello, oppure usare la funzione AMA per alleviare il problema. Si consiglia di optare per l’impostazione High, dato che il livello Premium ha evidenziato problemi di ghosting inverso.

Il BenQ PD2705Q, come molti dei suoi fratelli adatti per i consumatori e professionisti, non è compatibile con FreeSync e G-Sync poiché non è stato ideato per scopi video-ludici. La grafica a 1440p potrebbe richiedere uno sforzo notevole da parte di molte GPU, perciò avere l’ Adaptive Sync sarebbe stato utile per l’utenza che apprezza sia i videogiochi sia le funzionalità di tale specifico prodotto. L’ input lag è eccellente,10ms, quindi non c’è bisogno di preoccuparsi per degli ipotetici episodi di desincronizzazione o ritardi tra gli input e lo schermo.

Considerazioni finali sul BenQ PD2705Q

Il BenQ PD2705Q è un’ottima scelta se avete bisogno di un display vivace e nitido nei colori senza spendere una fortuna. Il pannello IPS offre un risalto dei colori davvero magnifico con una preconfigurazione davvero precisa, inoltre il monitor riesce ad offrire il meglio di se quando è ben calibrato. Il design del monitor mantiene la sua solita affidabilità e, nonostante faccia parte della linea dei modelli economici DesignVue, avrete la consapevolezza che esso durerà a lungo.

Gli unici punti deboli che abbiamo trovato sul BenQ PD2705Q erano stati già previsti, come il suo debole contrasto e le esperienze di gioco limitate, però sentiamo il bisogno di perdonarli, dal momento che qualsiasi altro monitor con maggiori prestazioni ha un costo nettamente più elevato. Il BenQ PD2705Q è la scelta perfetta per un monitor QHD di qualità, il quale sarà in grado di soddisfare egregiamente le vostre necessità lavorative riguardanti l’editing o la creazione di contenuti.

Pro:

  • Eccellente copertura del colore
  • Grande precisione di default
  • Design sottile e funzionale
  • Prezzo accessibile
  • USB-C con 65 Watt di potenza
  • Molte caratteristiche utili

Contro:

  • Contrasto mediocre
  • Prestazioni di gioco limitate
  • Nessuna compatibilità FreeSync/G-Sync

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Il Modo Corretto per Risolvere i Problemi della tua Rete WiFi Domestica

13 Settembre 2020 di Enzo Leave a Comment

rete Wi-Fi

Una tipica configurazione di rete Wi-Fi: un router si connette ad un modem tramite la sua porta di rete WAN (Internet).

Tendiamo a preoccuparci della nostra rete Wi-Fi domestica solo quando non avviene la connessione a Internet. Ironia della sorte, è la situazione in cui non possiamo cercare la soluzione online. Quindi è un bene cosa che tu stia leggendo questo articolo in questo momento in cui hai ancora la possibilità di navigare in rete.

In questo post troverai la terminologia più comune che dovresti conoscere riguardo alla rete, semplici passaggi per la risoluzione dei problemi di qualsiasi rete Wi-Fi e il modo più efficace per ottenere aiuto.

Prima di continuare, tuttavia, potresti voler dare un’occhiata a questo post su come costruire la tua rete domestica da zero per comprendere le diverse parti che compongono una rete domestica.

Risoluzione dei problemi di una rete Wi-Fi: comprensione dei linguaggi tecnici

Quando si tratta di riparare la rete domestica, è fondamentale capire qual è il problema e da dove deriva. Questo ti permetterà di evitare di sprecare molto tempo cercando di riparare elementi non guasti. Conoscere le differenze tra i più comuni componenti hardware ti consentirà di risparmiare tempo e delusioni.

Di seguito sono riportati alcuni componenti che spesso vengono scambiati l‘uno per l’altro.

Wi-Fi vs Internet

Wi-Fi è in generale sinonimo di accesso ad Internet perché è il modo più comune che hanno i dispositivi mobili per connettersi online. Tuttavia, sono due cose ben distinte.

Wi-Fi: l’alternativi senza fili ai cavi di rete

E così. Prima dell’avvento del Wi-Fi, i cavi di rete erano l’unico strumento per connettere i dispositivi all’interno di una rete locale LAN. Quindi, in un certo senso, puoi vedere il Wi-Fi come una rete di cavi invisibile. Beh, non puoi vederlo, ma sai cosa intendo.

Un’emittente Wi-Fi (un router o un punto di accesso) trasmette segnali wireless ai client Wi-Fi (smartphone, tablet, laptop, etc.) che essi sfruttano per creare connessioni. È come se stessi collegando il router a ciascun client tramite una serie di cavi invisibili.

In una rete locale (come quella di casa), il router Wi-Fi (o router in breve) è responsabile della creazione dell’intero sistema locale e del mantenimento della connessione dei dispositivi. Finché il router funziona, i servizi locali sono accessibili.

Il risultato è che puoi stampare file tramite la tua stampante di rete, eseguire backup di Time Machine, riprodurre musica sugli altoparlanti Wi-Fi o riprodurre in streaming contenuti dal tuo server di casa e così via, anche quando non sei connesso ad Internet.

Da ricordare riguardo al Wi-Fi: E possibile che tu abbia un Wi-Fi molto potente, ma non ti riesca a connettere online. Inoltre, se il tuo router è inattivo, come se fosse scollegato, non puoi connetterti online nemmeno se Internet è attivo

Internet: cose al di fuori di casa tua

Internet è la connessione tra molte reti locali (compresa la tua), grandi e piccole, motivo per cui Internet è anche chiamata rete geografica o Wide Area Network (WAN).

In genere, in una casa, il modem si occupa di gestire la connessione ad Internet. Un modem consente ad un solo dispositivo di connettersi a Internet.

Per questo motivo, abbiamo bisogno di un router, che si agganci al modem e ridistribuisca quella singola connessione Internet a più dispositivi contemporaneamente all’interno della rete domestica. Questa distribuzione avviene tramite normali cavi di rete o Wi-Fi. Puoi leggere di più su questo argomento nel mio post sugli indirizzi IP.

Detto questo, mentre stai leggendo questo articolo, è probabile che il dispositivo che stai utilizzando si connetta al router della tua rete locale. Quel router si connette ad un modem e quel modem si connette ad Internet.

Da ricordare riguardo ad Internet: puoi avere una connessione ad Internet senza Wi-Fi. In questo caso, il computer deve connettersi al modem tramite un cavo di rete.

Cellulare vs Wi-Fi vs hotspot mobile

L’utilizzo della connessione dati del tuo smartphone (4G LTE o 5G), è simile all’utilizzo di un singolo dispositivo dotato di modem. In particolare, il telefono stesso è un computer dotato di modem integrato. In questo caso, il telefono si connette direttamente alla rete del fornitore di servizi e quindi ad Internet.

hotspot mobile

La schermata di stato di un tipico hotspot mobile.

È importante notare che tutti gli smartphone supportano anche il Wi-Fi. In molti casi il telefono si connette contemporaneamente a una rete cellulare e ad una rete Wi-Fi.

In questo caso, vedrai due indicatori di segnale sullo schermo nell’angolo in alto a destra o in alto a sinistra, a seconda del telefono. L’indicatore del segnale verticale è quello della rete Wi-Fi e quello orizzontale è quello della rete cellulare.

Come impostazione predefinita, un telefono generalmente sceglie di utilizzare il Wi-Fi per connettersi a Internet prima di utilizzare il segnale della rete mobile. In altre parole, se il Wi-Fi è disponibile, non consumerai i dati del tuo piano.

Un hotspot mobile, come Verizon Jetpack 8800L, è in realtà un mini-gateway. In effetti, è un minuscolo router Wi-Fi che ha un modem cellulare integrato.

L’hotspot si connette a Internet tramite il suo modem e quindi ridistribuisce la connessione a molteplici dispositivi tramite la sua scheda Wi-Fi integrata. A proposito, la maggior parte degli smartphone può funzionare anche come hotspot mobile, in una modalità chiamata “Hotspot Personale”.

Detto questo, quando utilizzi un hotspot mobile in un’area senza ricezione telefonica, puoi continuare a disporre di un Wi-Fi potente sul tuo dispositivo, ma comunque, non potrai connetterti ad Internet. Questo è un tipico esempio di come il Wi-Fi differisce da Internet.

E in questo caso, non dovresti incolpare il Wi-Fi per il fatto che non riesci a connetterti online.

Riavvio vs ripristino

Le persone tendono a confondere tra loro i due termini e questo può risultare pericoloso.

Riavvio vs ripristino

Notare il pulsante di ripristino sul retro di questo router Netgear Orbi.

Con riavvio (o riaccensione) si intende lo spegnimento e la riaccensione del dispositivo. Puoi farlo tramite il pulsante di accensione oppure scollegando e ricollegando il cavo di alimentazione.

In genere non è necessario nessuno strumento particolare per eseguire un riavvio. Il riavvio del router e del modem spesso aiuta a risolvere alcuni problemi di connessione. Proprio come un computer, una volta ogni tanto, un router necessita di essere riavviato.

Il ripristino (o reset) è un processo più complicato che potrebbe richiedere un oggetto appuntito per essere eseguito e porterà alla cancellazione di tutte le impostazioni di un dispositivo di rete. Poiché una rete necessita di specifiche impostazioni per funzionare, confondere un riavvio per un ripristino può portare a grandi problemi.

Il motivo della confusione sta nel fatto che spesso i tecnici chiamano un riavvio soft reset  (e usano hard reset per un ripristino). Quindi “soft” viene omesso ed è da qui che nasce il problema. Detto questo, quando un rappresentante del servizio di assistenza ti chiede di ripristinare il router, assicurati di chiarire cosa intenda prima di agire.

Leggi di più:
Cos’è la Regola 30-30-30 per il Reset dei Router?
Come Riavviare il Tuo Router e il Tuo Modem?

Ora che abbiamo fatto chiarezza sulla terminologia di base, passiamo alla parte divertente della risoluzione dei problemi di una rete Wi-Fi domestica.

Passaggi da seguire per risolvere i problemi della tua rete Wi-Fi

Ogni rete Wi-Fi è diversa. La cosa più importante che devi sapere è se la tua rete è costituita da un modem e un router o un da un gateway. Per scoprirlo puoi consultare questo post sull’hardware di una rete domestica.

Tuttavia, sia che la tua rete sia costituita da un modem e un router o da un gateway, puoi applicare questi passaggi quando non hai una connessione Wi-Fi o non hai l’accesso ad Internet. Molte volte, il problema è minore e richiede solo un riavvio del router o del modem.

1. Parti dalle basi

  • Se non puoi visitare un determinato sito Web, provane diversi per vedere se funzionano. A volte, il sito o lo specifico servizio che desideri utilizzare è inattivo e non ha nulla a che vedere con la tua rete domestica o la tua connessione ad Internet. Devi solo aspettare o chiamare il servizio stesso per aggiornamenti sullo stato.
  • Assicurati di non aver accidentalmente spento il Wi-Fi sul tuo dispositivo. Questo tende ad accadere con i laptop in cui è possibile attivare la modalità aereo per errore. Quindi riavvia il dispositivo.
  • Assicurati che il tuo dispositivo si connetta alla rete Wi-Fi corretta (e non a quella del tuo vicino, ad esempio). La connessione a una rete Wi-Fi sbagliata causerà il fallimento delle attività locali, come la stampa o la condivisione di file.
  • Verifica i cavi. Devono essere intatti e collegati correttamente (non rotti o masticati dagli animali domestici).
  • Tutti i dispositivi hardware (router, modem, gateway, switch, etc.) devono essere collegati all’alimentazione ed in funzione. Dovresti poter vedere alcune spie accese.

2. Scopri dov’è il problema

Quando hai verificato che i cavi sono in buone condizioni, è il momento di scoprire dov’è il problema.

WLAN

Se la tua rete Wi-Fi è disponibile, probabilmente il tuo router sta funzionando correttamente.

a. Riesci a connetterti alla tua rete Wi-Fi? Se non puoi connetterti o la tua rete non è disponibile (non vedi il suo nome apparire sul telefono), il problema è il router.

b. Se riesci a connetterti alla tua rete Wi-Fi (il computer o il telefono indicano che è presente una connessione Wi-Fi) ma non riesci ad accedere ad Internet per controllare la posta elettronica o Facebook, è probabile che il problema riguardi il modem.

In ogni caso puoi sempre iniziare dal modem.

3. Cosa controllare sul modem

Il modem rappresenta la tua connessione a Internet e deve essere in buone condizioni. C’è una particolare spia che devi controllare e di seguito troverai le istruzioni per controllare il tuo modem.

Cosa controllare sul modem

Nota bene la spia Internet sul modem via cavo a destra, deve essere accesa affinché la connessione a banda larga funzioni correttamente.

a. Riavvia il modem, quindi attendi alcuni minuti affinché il modem si avvii completamente. Questo potrebbe risolvere il problema. In caso contrario, vai al passaggio successivo.

b. Trova la spia che indica lo stato di Internet. Ogni modem (o gateway domestico) ne ha una. Questa spia di stato potrebbe essere indicata in diversi modi (Internet, online, segnale o sincronizzazione) ma quasi sempre ha l’icona di un piccolo globo.

Questa spia deve essere fissa (verde, blu o bianca). Se è spenta o rossa, assicurati che il cavo di servizio sia intatto e non allentato. Se questo non risolve il problema, esegui un controllo per assicurarti che non ci siano interruzioni nella tua zona.

c. Se nulla di tutto ciò ha funzionato e non ci sono interruzioni, è il momento di chiamare il tuo fornitore, a questo punto non puoi fare più nulla. Spiega al rappresentante del servizio di assistenza clienti che il modem non riceve il segnale Internet, saprà cosa fare.

4. Cosa fare sul router

Ci sono un paio di cose che puoi fare con il router.

a. Per prima cosa, riavvialo e attendi qualche minuto, questo potrebbe risolvere il problema. In caso contrario, vai al passaggio successivo.

b. Controlla il cavo di rete che collega la porta WAN (Internet) del router e il modem per assicurarti che sia collegato saldamente ad entrambe le estremità. Inoltre, assicurati che la funzione Wi-Fi non sia disattivata: molti router dispongono di un interruttore di accensione / spegnimento per Wi-Fi. Se questo non risolve il problema, vai al passaggio successivo.

c. A questo punto, dovrai lavorare ancora un po’. Prova ad accedere all’interfaccia web del router. Infine, prova ad aggiornare il suo firmware. Questa operazione richiederà un po’di tempo e potrebbe risolvere il problema. In caso contrario, vai al passaggio successivo.

d. Accedi all’interfaccia di acquisizione del router. Questa volta, esegui il backup delle sue impostazioni, quindi ripristina il router. Si, intendo ripristinare. Configura la tua rete da zero (o ripristinala dal file di backup)

Se non riesci ad accedere all’interfaccia o non sai come ripristinare il router tramite l’interfaccia di acquisizione, puoi ripristinarlo tramite il pulsante di ripristino. Se tutto ciò non risolve il problema, è il momento di procurarsi un nuovo router o richiedere assistenza tecnica professionale.

Risoluzione dei problemi Wi-Fi: come ottenere assistenza

Quando chiami l’assistenza, l’operatore proverà a risolvere il problema. Dovresti dirgli esattamente ciò che è successo invece di ciò che pensi sia successo. Inoltre, descrivi il problema e non le sue conseguenze.

Ad esempio, invece di dire “Non riesco a connettermi online”, spiega cosa succede quando provi ad accedere ad un sito web o alla tua casella di posta. Fornisci all’operatore il messaggio di errore. Oppure, invece di dire “Il mio Wi-Fi non funziona”, descrivi cosa succede quando provi a connetterti o se la tua rete Wi-Fi non è disponibile, etc.

Può anche essere utile scattare e condividere le foto dei messaggi di errore e le spie di stato del dispositivo. Gli elementi visivi sono sempre utili quando si tratta di risoluzione dei problemi.

Leggi di più:
Sei connesso al Wi-Fi, Ma nessun accesso ad internet in Windows 10?
I Migliori Router WiFi 6
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Wi-Fi Dual band vs. Wi-Fi Tri-band e l’urgente Domanda sulla Larghezza di Banda.

11 Settembre 2020 di Enzo 2 Comments

Wi-Fi Dual band vs. Wi-Fi Tri-band

Wi-Fi dual-band vs. Wi-Fi tri-band: non si riescono a distinguere il Netgear RAX120 dual-band (a sinistra) e il Netgear RAX200 tri-band tra loro, sia dal punto di vista estetico e, nella maggior parte dei casi, anche in termini di prestazioni Wi-Fi.

Recentemente ho ricevuto tante domande riguardanti i router Wi-Fi dual-band vs. tri- band. Domande simili a “quale prendere se i soldi non sono un problema?”

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Come Creare un Torrent e Condividere Facilmente File di Grandi Dimensioni

1 Settembre 2020 di Enzo Leave a Comment

Quando si parla di torrent, la maggior parte delle persone è interessata ad imparare a scaricarli. Tuttavia, i torrent sono molto più di questo: è un sistema di condivisione di file intelligente e utile che può essere utilizzato per condividere facilmente file di grandi dimensioni. Quindi, se vuoi sapere come creare un torrent, sei nel posto giusto: ti insegneremo tutto quello che devi sapere.

Creazione di file torrent: le basi

Ti starai chiedendo di cosa hai bisogno per creare un torrent, o perché dovresti farlo. Beh, ci sono molte buone ragioni per cui questo tipo di trasferimento di file è utile, che diventano particolarmente evidenti se lo confrontiamo con il caricamento tradizionale.

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Come Aprire i File Torrent – Scopri di più sull’estensione dei File TORRENT

1 Settembre 2020 di Enzo Leave a Comment

Da soli, i file torrent non sono altro che una combinazione di informazioni: non contengono i file effettivi che si desidera scaricare. Al contrario, indicano semplicemente gli altri utenti che hanno quel file sul loro computer. Detto questo, parleremo di come aprire due tipi di file torrent: i file torrent veri e propri e i file che si scaricano sul proprio computer. Non ti è proprio chiaro? Non preoccuparti, divideremo questo articolo in sezioni passo-passo in modo che tu possa imparare facilmente come aprire i file torrent.

Disclaimer: PCTEMPO non promuove in nessun caso la condivisione illegale di file o la violazione di copyright. Anche se la tecnologia di file sharing P2P è legale, molti dei file scambiati tramite P2P sono effettivamente protetti da copyright. Caricare file protetti da copyright è punibile a norma di legge e può portare ad una causa civile. Anche se queste cause legali sono spesso casi di class action, alcune sono state rivolte a singoli utenti nel tentativo di farne un esempio da non seguire.

Usare una VPN per il torrenting

Molti utenti sono sorpresi di sapere che la propria navigazione in Internet è pienamente visibile agli ISP (Internet Service Provider). Queste aziende hanno il potere di raccogliere i tuoi dati personali e di trasmetterli a terzi. Pertanto, è d’obbligo mantenere i tuoi dati protetti e inaccessibili a chiunque cerchi di raccoglierli. Questo è particolarmente importante se si prevede di scaricare e condividere file torrent.

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Indirizzo IP: IPv4 vs IPv6 e Come Trovarlo

1 Settembre 2020 di Enzo 1 Comment

Se hai mai provato a risolvere eventuali problemi della tua rete domestica o a configurare un nuovo router, avrai sentito parlare dell’indirizzo IP o, in breve, dell’IP. Se così non fosse, clicca sul pulsante “Vai” qui sopra e apparirà subito una stringa numerica nell’angolo in basso a sinistra della schermata di prova. Questo è il tuo indirizzo IP WAN (Wide Area Network).

Questo post ti spiegherà meglio, semplificando il più possibile il tutto, cosa significa questo indirizzo, cosa cambia da IPv4 o IPv6 e come scoprire il tuo in qualsiasi momento.

Cos’è un indirizzo IP

IP sta per protocollo Internet  (Internet Protocol in inglese). Gli indirizzi IP sono il modo in cui i dispositivi si identificano e dialogano tra loro attraverso Internet o all’interno di una rete locale.

Quando si naviga su un sito web o si usa internet da un computer che fa parte di una rete, si accede a un particolare indirizzo IP. Un dominio o un nome di computer – come google.com o Server – è solo un modo utile per chiamare quell’indirizzo in un modo che le persone comuni possono ricordare facilmente. A proposito, legare un indirizzo IP ad un nome significativo è il lavoro di un server DNS.

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Jailbreak di un iPhone: Tutto Ciò Che Dovete Sapere!

31 Agosto 2020 di Enzo 1 Comment

Se volete eseguire il jailbreak del vostro iPhone o volete sapere tutto del jailbreaking, allora siete nel posto giusto. Non solo risponderemo alle domande più frequenti sul jailbreak del vostro iPhone, ma vi forniremo anche i link per scaricare gli ultimi strumenti di jailbreak, insieme a tutorial e guide passo dopo passo per questa operazione.

Jailbreak iPhone

Se già sapete cosa sia il jailbreaking e state cercando soltanto delle guide e dei tutorial, saltate direttamente alla sezione “Posso eseguire il Jailbreak del mio iPhone?”. Se siete nuovi al jailbreaking vi consiglieremmo di leggere le informazioni che vi abbiamo fornito a seguire.

Cosa è il Jailbreak?

Il jailbreak è il processo con cui si rimuovono le restrizioni su iOS, e permette l’accesso root ai file di sistema iOS così che possa eseguire dei codici non firmati o dei software che non sono stati approvati da Apple. Permette agli utenti di installare app di jailbreaking, tweak e temi per personalizzare l’aspetto del proprio dispositivo, e anche per potenziarne le funzionalità.

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Recensione di Qustodio Parental Control

31 Agosto 2020 di Enzo 1 Comment

Il nostro verdetto
L’app di controllo genitori Qustodio è altamente configurabile, e costituisce uno strumento di facile gestione per monitorare l’attività di vostro figlio su Windows e Mac, e su dispositivi iOS ed Android, anche se disponibile ad un prezzo premium.
Pro:
  • Interfaccia web ben progettata.
  • Limitazioni temporali complete.
  • Blocco di app su piattaforme per computer e dispositivi mobili.
  • Supporto multipiattaforma.
  • App intuitive.
Contro:
  • Costoso.
  • ·L’uso di una VPN da PC aggira il filtro web per browser.
  • ·Sorveglianza dei social network limitata al solo Facebook.

Uno strumento di controllo genitori eseguito soltanto sul computer di famiglia risulta ormai pressoché inutile nelle realtà multi-dispositivi di oggi. Qustodio, un notevole strumento di controllo genitori, vanta tutte quelle funzionalità che potreste volere, inclusi il filtraggio di contenuti web, un solido blocco delle app, ed un dettagliato registro attività. Potete gestire configurazione e monitoraggio sia attraverso il pannello di controllo online di Qustodio che utilizzando la sua app di controllo genitori per dispositivi mobili: fondamentalmente, quindi, potete impostare delle regole e controllare l’attività di vostro figlio ovunque voi vi troviate. Anche se caro e mancante di strumenti solidi per il controllo dei social network, l’ampia gamma di funzionalità di Qustodio, ed anche la sua eccellente possibilità di personalizzazione, assicurano a questo strumento il premio Editor’s Choice tra tutti i software di controllo genitori.

Prezzi e Piattaforme

Qustodio per le famiglie è costoso, ma dispone di un’opzione gratuita permanente, che tuttavia limita il monitoraggio ad un singolo dispositivo e conserva una cronologia delle attività di soli sette giorni. In questo caso otterreste anche alcuni strumenti di base come filtraggio del web e dati temporali per alcune attività. Qustodio struttura il proprio abbonamento a pagamento secondo le dimensioni dei nuclei familiari, quindi con opzioni Small (5 dispositivi, 54,95$ annui), Medium (10 dispositivi, 96,95$ annui) e Large (15 dispositivi, 137,95$ annui). Rispetto alla versione gratuita questi piani offrono una cronologia attività fino a 30 giorni, restrizioni temporali basati sulle applicazioni, e tracciamento della posizione. In precedenza il piano più economico di Qustodio era disponibile a 39,95$ all’anno, e comprendeva una licenza per tre dispositivi, quindi il prezzo di entrata è aumentato considerevolmente; tale opzione avrebbe potuto essere l’ideale per i genitori aventi un unico figlio, od anche per sorvegliare i telefoni di più bambini.

E Qustodio non è solo per le famiglie. Qustodio Per le Scuole si pone come obiettivo il mantenere gli studenti sulla buona strada quando usano i computer scolastici, mentre Qustodio Per le Imprese è stato ideato per assicurarsi che i dipendenti stiano effettivamente lavorando, e non guardando video di gatti (se non di peggio). Questi prodotti hanno funzionalità simili a Qustodio for Families, ma la grande differenza è costituita dal prezzo.

Qustodio funziona su Windows, macOS, e su dispositivi Android, iOS, e Kindle. Tenete ben presente che alcune funzionalità sono specifiche per alcune piattaforme, e che l’app per iOS è più limitata rispetto alla sua controparte per Android, aspetto normale considerando come Apple tenda a blindare le impostazioni di iOS. Date un’occhiata alla funzionalità Screen Time (Tempo di utilizzo), integrata in Apple, per disporre di una soluzione alternativa di terze parti per un controllo parentale.

Per testare le capacità di Qustodio su desktop abbiamo utilizzato un computer Lenovo IdeaPad 320 con Windows 10. Per valutare Qustodio su dispositivo mobile abbiamo principalmente usato un Google Pixel con Android 10, ed abbiamo precedentemente eseguito un test anche su un iPhone 8 con iOS 11.

Configurazione e dispositivi

Una volta acquistato l’abbonamento a Qustodio dovete installare un client locale su ogni dispositivo che intendete monitorare. Le installazioni su Windows e macOS sono facili da effettuare: basta scaricare ed eseguire il file di installazione, accedere, ed aggiungere un nome per il dispositivo. Più tardi, dall’interfaccia web, potrete applicare le impostazioni di configurazione agli account di tutti gli utenti, o configurare ogni login all’account separatamente. Non siamo d’accordo con l’opzione di installazione silenziosa di Qustodio, che nei fatti nasconderà all’utente monitorato la presenza di questo programma, rendendo quindi questa impostazione più simile ad un atto di spionaggio piuttosto che di controllo consensuale.

C’è soltanto una app di Qustodio nel Google Play Store e nell’App Store, e poi dovrete, durante la configurazione, specificare se state usando il dispositivo di un genitore o di un bambino. Preferiamo l’approccio con app singola, visto che ai genitori risulta più semplice trovarla, piuttosto che dover cercare versioni separate. Dovrete acconsentire a tutti le autorizzazioni richieste da Qustodio per Android, compresi gli accessi alle App, all’Accessibilità, e a livello di dispositivo (chiamate, SMS, posizione, contatti, media), oltre ad abilitarlo come app di amministrazione del dispositivo. Per iOS dovrete scaricare ed installare un profilo del dispositivo MDM per una corretta configurazione di Qustodio.

Si tratta di requisiti perlopiù standard per ogni tipo di app full-optional di controllo genitori per dispositivi mobili. Fate attenzione all’assicurare con la vostra password le impostazioni su Android e di rimuovere l’account ospite, visto che nessuna delle restrizioni e delle regole di Qustodio si applicano ad esso. Se non bloccate questa funzione, i bambini potranno accedere a questo account generico anche se il dispositivo ha raggiunto il suo tempo massimo d’uso concesso, e potranno persino creare nuovi utenti dal menù a comparsa con le Impostazioni Rapide di Android.

Interfaccia Web

Qustodio ha aggiornato il suo portale web dall’ultima volta che lo abbiamo recensito, un cambiamento che risulta ben accetto rispetto alla versione più vecchia decisamente datata. Il nuovo pannello di controllo ha un aspetto molto pulito, con una piacevole combinazione di blu e bianco. I suoi elementi risultano omogenei e ben organizzati, ed anche le prestazioni sono veloci. Stranamente, molti elementi grafici e guide sul come fare (ed anche lo stesso file di installazione per Windows) ancora ricorrono ad immagini del vecchio portale.

Potete navigare nell’interfaccia utilizzando una serie di icone presenti nel menù a sinistra: Your Family, Your Devices, Your Account, Help Center, e Logout. Sfortunatamente, nella sezione Your Account ancora non è disponibile alcuna opzione per abilitare l’autenticazione a due fattori, ma qui potrete comunque fare dei cambiamenti al vostro abbonamento e disabbonarvi dalle notifiche mail. Il centro di supporto (Help Center) è ben strutturato, e dispone di categorie di facile accesso, di guide disponibili all’uso dell’utente, e di una barra di ricerca.

Quando aggiungete un bambino al vostro account dovrete specificarne il nome, il genere, l’anno di nascita, e dovrete anche scegliere un avatar. Norton vi permette di caricare una foto profilo, ma Qustodio non dispone di questa opzione. Aggiungere un dispositivo è semplice: basta o scaricare il software sul dispositivo in uso, o inviare il link per il download ad uno differente.

Qustodio Parental Control

Se voleste cambiare delle regole e delle restrizioni nei confronti di un bambino dovrete cliccare sul suo profilo nella sezione Your Family. Potrete quindi far uso di questa sezione utilizzando i tre menù a sinistra: Summary (Sintesi), Activity Timeline (Cronologia della Attività), e Rules (Regole). La sezione di sintesi vi mostra delle sezioni apposite relative a tempo trascorso sul dispositivo, attività principale, attività dubbia, resoconto di YouTube, e chiamate ed SMS. Potete cliccare sulla maggior parte di queste sezioni per disporre di ancora più voci; per esempio, dalla sezione Summary potrete filtrare i dati così da mostrare soltanto quelli relativi all’ultimo giorno, o agli ultimi 7, 15 o 30 giorni.

La Cronologia delle Attività (Activity Timeline) elenca tutte le attività di vostro figlio attraverso il web, le app, le chiamate e gli SMS, ed anche le localizzazioni. La cronologia è peraltro interattiva, quindi, ad esempio, potrete bloccare o consentire l’uso di alcune app direttamente da questa schermata. Questa sezione supporta anche l’uso di filtri, nel caso in cui vogliate vedere soltanto una delle categorie di dati, come ad esempio le attività sulle applicazioni.

Nella sezione Regole (Rules) potrete fare dei cambiamenti nei confronti delle categorie di restrizione, come i limiti d’uso giornalieri, le restrizioni temporali, il filtraggio del web, il monitoraggio di YouTube, di app, di giochi, di chiamate, SMS, posizione, social network, ed anche nei confronti del pulsante di emergenza.

Filtraggio del Web

Qustodio blocca di default ogni tipo di accesso a quei siti web che rientrano nelle dieci categorie inopportune, tra le quali figurano Droghe, Gioco d’Azzardo, Pornografia, Proxy/Scappatoie, e Violenza. Per i genitori sono disponibili altre 19 categorie, tra cui Social Network e Condivisione dei File, nel caso in cui volessero affinare ulteriormente il filtraggio dei contenuti web. Le opzioni per ogni categoria sono Consenti, Avvertimi, e Blocca. Avremmo voluto che Qustodio avesse inserito delle brevi descrizioni per ogni categoria così da rendere la scelta più facile, ma nella maggior parte dei casi sono auto-esplicative. Ci sono inoltre ulteriori opzioni per bloccare dei browser non supportati o domini web non categorizzati, obbligando quindi ad una Ricerca Sicura (Google, Bing, YouTube), ed anche per permettere la ricezione di una notifica quando un sito web viene bloccato. Ad ogni modo non è possibile bloccare delle pagine sulla base di specifiche parole chiave o parolacce; Net Nanny dispone invece di un filtro per quest’ultime. Tenete presente che alcuni motori di ricerca, comme DuckDuckGo, incentrato sulla privacy, vanno al di là delle possibilità di controllo di Qustodio.

Il filtraggio dei contenuti di Qustodio funziona per i più comuni browser come Chrome ed Edge, bloccando dei siti web sicuri (HTTPS) da categorie di restrizione. Comunque, queste categorie non coprono tutto, e ci piacerebbe avere la possibilità di impostare un filtraggio personalizzato, cosa che Net Nanny consente. Come già menzionato, non ci sono categorie che prevengano l’accesso a siti di VPN, il che può avere delle conseguenze importanti. I filtri di Net Nanny, invece, vanno a comprendere anche il contesto: per esempio, questo servizio ci ha consentito di accedere alla pagina di Wikipedia sul gioco d’azzardo, ma ha bloccato dei siti di gioco d’azzardo veri e propri. Qustodio semplicemente provvede a bloccare tutto, un aspetto non proprio ideale. Ci sarebbe piaciuto che il servizio avesse integrato anche un’opzione di Richiesta d’Accesso.

Qustodio Parental Control

Qustodio non è veramente indipendente dai browser, bloccando quelli che non supporta. Per esempio, ci ha impedito di lanciare i browser Brave e Tor, mentre altri servizi di controllo genitori che abbiamo provato non ci hanno bloccato, consentendoci quindi di aggirare le restrizioni. L’esecuzione di Qustodio, quindi, da questo punto di vista, funziona bene.

Ad ogni modo, abbiamo scovato alcuni modi semplici per aggirare il filtraggio web di Qustodio. Per esempio, siamo stati in grado di iscriverci ad una VPN gratuita, di scaricare l’estensione per Chrome, e di navigare in tutta libertà, il che può essere problematico. Anche un browser che abbiamo scaricato dal Microsoft Store di Windows ci ha consentito di utilizzare il web senza alcuna restrizione. Comunque, uno dei vantaggi di Qustodio rispetto ad altre soluzioni di controllo genitori è che questo servizio consente di bloccare delle app per il desktop, e non solo quelle di dispositivi mobili; se voleste, quindi, potrete bloccare il Windows Store per intero.

Abbiamo provato anche le opzioni di filtraggio del web su Android; Qustodio ci ha bloccato dall’usare i browser Firefox Focus e Tor, ed è anche riuscito a bloccare dei siti appartenenti a categorie proibite su Chrome, anche dopo aver installato una VPN. Appuntatevi inoltre che le capacità di filtraggio del web di Qustodio per iOS funzionano per i browser Chrome e Safari.

Limiti del Tempo d’Utilizzo

Qustodio divide i suoi strumenti per la restrizione temporale in poche sezioni diverse. Daily Time Limits (Limiti di Tempo Giornalieri) vi consente di impostare un tempo massimo di utilizzo di un dispositivo per ogni giorno della settimana; potete anche bloccare l’accesso al dispositivo completamente per uno giorno specifico attraverso l’icona di blocco che si trova nell’area in basso a destra della pagina. Qustodio vi permette di scegliere cosa succederà una volta superato il limite di tempo: potete sia bloccare la navigazione che il dispositivo stesso. Qustodio può anche inviarvi una notifica opzionale se il bambino avesse oltrepassato questo limite.

Le impostazioni Lock Navigation (Blocca Navigazione) e Lock Device (Blocca Dispositivo) eseguono cose diverse a seconda della piattaforma. Con il blocco della navigazione su Windows e Mac si bloccherà l’accesso ad internet ad ai browser, ma se si blocca il dispositivo vostro figlio non potrà accedervi. Il blocco della navigazione su Android blocca la maggior parte delle app, fatta eccezione per la schermata home, la barra delle notifiche, e la lista delle app utilizzate di recente. I bambini potranno comunque ricevere chiamate anche con questa impostazione; con l’impostazione del blocco del dispositivo, invece, tutto ciò che è presente sullo schermo sarà bloccato, tranne il Pulsante di Emergenza. Su dispositivi iOS il blocco della navigazione impedisce semplicemente alle app di accedere ad internet, mentre il blocco del dispositivo nasconde tutte le app categorizzate con una valutazione di genitori per maggiori di 4 anni.

La sezione di Restrizione Temporale di Qustodio vi dà la possibilità di controllare a che orario del giorno vostro figlio possa utilizzare il suo dispositivo. Qustodio divide il giorno in Mattino, Pomeriggio, e Notte, ma dovrete cliccare due volte su una di queste sezioni per poter selezionare un preciso lasso temporale, il che è un po’ fastidioso. Potete anche trascinare lungo un giorno o una settimana per bloccare facilmente lassi di tempo più ampi.

Nel corso del nostro test tutte queste funzioni di blocco temporale hanno funzionato come pubblicizzato; tenete presente che Qustodio consente ai genitori di impostare delle restrizioni temporali per app individuali, aspetto di cui parleremo subito a seguire.

Blocco delle App

Per le impostazioni di blocco delle app su dispositivi Android, Windows e macOS, dovete andare nella sezione Giochi&App, dove potete cercare le app che vostro figlio ha usato con uno qualsiasi dei dispositivi supportati. Al posto di creare preventivamente una lista delle app più comuni, Qustodio aggiunge le app alla lista non appena vostro figlio comincerà ad usarle.

Per ogni app inserita potrete attivare o disattivare eventuali restrizioni, impostare un limite di tempo massimo per ogni giorno della settimana, o decidere se bloccarla direttamente. Questa funzione può essere utile se volete consentire sempre a vostro figlio l’accesso all’app della calcolatrice per fare i compiti, mantenendo al tempo stesso al minimo il tempo passato sui social network, senza chiuderli completamente al di fuori di essi. Nel corso dei nostri test su dispositivi Windows ed Android non abbiamo incontrato alcun problema nel bloccare delle app; una whitelist di app potrebbe però essere un’utile funzione aggiuntiva.

La funzionalità di blocco delle app si estende anche ad iOS, ma soltanto per app selezionate, tra cui la maggior parte di quelle di base, ma sicuramente potreste trovare alcune voci che non sono supportate; per esempio, questo strumento di Qustodio non funziona più con i giochi pubblicati da EA.

Tracciamento della posizione

Il monitoraggio della posizione di Qustodio varia a seconda delle piattaforme. Sul web queste impostazioni si trovano nella sezione Location (Posizione), mentre sui dispositivi mobili troviamo una sezione dedicata Family Locator. Sul pannello di controllo online vedrete una mappa su cui sono segnate le ultime posizioni conosciute dei vostri figli; se cliccate su uno dei profili vi apparirà poi una cronologia delle posizioni rilevate del bambino fino a 30 giorni precedenti.

Qustodio Parental Control

Qustodio ora include anche una funzionalità chiamata My Places, che consente il geofencing per dispositivi mobili. Il cosiddetto Geofencing è un concetto di facile comprensione, e consiste nella definizione di un perimetro virtuale intorno ad un luogo specifico, così da ricevere una notifica nel caso in cui un bambino (o il suo dispositivo) lasci o acceda a questa area. Con Qustodio potete quindi scegliere un luogo sulla mappa, denominarlo, e definire così l’ampiezza del confine da creare intorno ad esso (di minimo 350 piedi, ovvero poco più di un centinaio di metri).

Monitoraggio di Facebook e di YouTube

Lo strumento di monitoraggio di Facebook di Qustodio può mostrarvi con chi vostro figlio scambi messaggi (ma non il loro contenuto) e cosa lui posti sulla sua bacheca. Visto che i bambini di oggi già usano un’ampia gamma di social network (come Instagram, Snapchat, Tumblr, e Twitter), questo strumento da solo non risulta eccessivamente utile.

Per poter abilitare il plugin di monitoraggio è necessario che il bambino acceda almeno una volta a Facebook dal computer, per poi registrare le attività sul sito a prescindere dal dispositivo utilizzato per l’accesso. Se avete le credenziali di login di vostro figlio, potete anche impostare voi stessi questa funzionalità dal desktop o dall’app per dispositivi mobili. Qustodio agisce in maniera intelligente quando si tratta di rafforzare il monitoraggio: un bambino, infatti, non può accedere a Facebook se il plugin è stato disattivato o rimosso.

Qustodio può anche monitorare l’attività di vostro figlio su Youtube, anche se le sue capacità variano a seconda delle piattaforme. Nel caso di dispositivi Windows, macOS ed Android, potrete vedere che video guardino i vostri bambini, e cosa cerchino sul sito web o sulla app per Android di YouTube. Nel caso dei dispositivi iOS monitorati, invece, potrete vedere soltanto le loro ricerche e la loro cronologia di visualizzazione sul sito di YouTube per dispositivi mobili.

Qustodio vi offre da questa sezione anche l’opzione di imporre delle restrizioni all’app di YouTube o al suo sito web, ed anche di impostare un tempo massimo di utilizzo, il che risulta molto più pratico rispetto al dover andare nelle classiche sezioni di blocco delle app o di filtraggio del web. I genitori possono anche cliccare sulle voci dell’attività su YouTube per guardare i video loro stessi.

Qustodio per dispositivi mobili

L’app per Android di Qustodio è ben organizzata, moderna, ed altamente funzionale. La pagina di default (Your Family) reca le icone per tutti i bambini associati al vostro account; potete impostare un altro profilo utente da questo schermo grazie all’opzione Add a Child (Aggiungi un Bambino) sita in basso al centro, e che poi vi richiederà di scegliere un avatar e di inserirne il nome, il sesso, e l’anno di nascita. In questa stessa sezione, ciccando sull’icona di un bambino, potrete configurare le restrizioni che desiderate; qui non ci sono limiti all’app, poiché quella per dispositivi mobili offre un controllo completo di tutte le categorie di regole. L’app è stata aggiornata per permettervi di cancellare dei profili di bambini, e di riassegnare quale dispositivo sia relativo a chi.

Qustodio Parental ControlUn menù nascosto a sinistra vi fornisce l’accesso a tutte le sezioni del web, tra cui Your Devices, Family Locator, Your Account, e Help Center. In fondo vedrete una notifica persistente che vi invita all’aggiornamento al nuovo livello del servizio anche se siete già degli utenti a pagamento, il che può risultare piuttosto fastidioso.

Su un dispositivo Android Qustodio può monitorare chiamate ed SMS; i genitori possono persino scegliere di registrare i contenuti di ogni messaggio, di bloccare tutte le chiamate in entrata o in uscita, ed anche di limitare o permettere determinati contatti. I rapporti di queste attività compariranno nella Activity Timeline (Cronologia delle Attività). Grazie ai nostri test passati possiamo confermare questa funzionalità. FamilyTime gode di simili funzionalità di monitoraggio di chiamate ed SMS, ma fa ancora un passo avanti duplicando il registro chiamate e la cronologia dei messaggi. Tenete presente che le funzioni di monitoraggio di Qustodio non possono essere applicate ad app di messaggistica di terze parti, come Signal o WhatsApp.

Un’altra funzionalità specifica per Android è il Pulsante di Emergenza. Per iniziare ad usarlo occorre scegliere fino a quattro contatti fidati, ognuno dei quali con indirizzo mail o numero di cellulare associato. Un bambino che si è perso o si ritrova nei guai può toccare l’icona di SOS all’interno dell’app di Qustodio; una volta attivata, l’app invia la posizione del bambino e una notifica a quei contatti designati. L’app continuerà inoltre a trasmettere la posizione del bambino ogni cinque minuti finché questi non disattiverà la modalità panico o che quest’ultima non sarà disattivata dal portale web.

La modalità genitori di Qustodio su iOS è identica a quella della sua controparte per Android, e le sue funzionalità lavorano come pubblicizzato. Per quanto riguarda il monitoraggio di dispositivi iOS, Qustodio supporta controllo temporale e programmazione, filtraggio web per Chrome e Safari, e blocco del dispositivo. Come già detto, ci sono altre limitazioni dovute alle modalità di blocco dell’OS da parte di Apple; per esempio non potrete monitorare o bloccare chiamate e messaggi. Detto ciò, speriamo davvero di vedere l’aggiunta futura da parte di Qustodio di una qualche versione del Pulsante di Emergenza per l’app di iOS.

Un pacchetto completo

Qustodio permette ai genitori di effettuare un controllo preciso sulle attività del proprio figlio su computer e dispositivi mobili. Le migliori funzionalità di Qustodio comprendono i suoi solidi strumenti di restrizione temporale e di geofencing, e di blocco delle app su web e dispositivi mobili. La sua migliorata interfaccia web e la ben organizzata app per dispositivi mobili sono degli ulteriori punti a suo favore. I principali aspetti negativi di Qustodio risiedono nel fatto che sia costoso e che da PC con un’estensione VPN si possano aggirare i filtri del web su browser. Tuttavia, la semplicità e l’efficienza di Qustodio in altri settori fanno sì che questo servizio mantenga il suo premio Editors’ Choice

Filed Under: Altro Tagged With: Parental Control

Dovresti eseguire l’aggiornamento a Router Wifi 6?

21 Agosto 2020 di Enzo Leave a Comment

Sono passati più di due anni da quando il Wi-Fi 6 (o 802.11ax), il notevole upgrade del precedente Wi-Fi 5 (802.11ac), è diventato disponibile in commercio. Da allora ho recensito più di due dozzine di router e sistemi mesh con il nuovo standard.

Quindi, quando dico che va ancora bene rimanere con il proprio router Wi-Fi 5, sapete che parlo sulla base dell’esperienza. Non neghiamo neanche il fatto che abbia senso procurarsi un router Wi-Fi 6 oggigiorno. Ma il punto è che non c’è fretta di fare questo upgrade.

Sì, va bene prendere un router Wi-Fi 6 adesso

Ancora una volta ripeto, per essere chiaro, che questo articolo non mira a disprezzare il Wi-Fi 6. Infatti, se state pensando di passarvi, ecco alcuni punti chiave sul perché dovreste farlo.

  • Ci sono molti client Wi-Fi 6 sul mercato, tra cui nuovi cellulari e computer portatili.
  • Potete aggiornare molti computer esistenti al Wi-Fi 6.
  • Ci sono molti eccellenti router e opzioni mesh Wi-Fi 6, tra cui alcuni relativamente accessibili a livello di prezzo.
  • Nella maggior parte dei casi non fa certo male avere il Wi-Fi 6, e in alcune situazioni c’è molto da guadagnarci.

Una volta detto questo, andiamo a scoprire perché il Wi-Fi 5 è ancora più rilevante che mai.

I motivi per cui dovreste rimanere con il vostro router Wi-Fi 5

A seconda della vostra situazione, un router Wi-Fi 6 potrebbe non essere ancora la scelta migliore. A volte potrebbe anche creare dei problemi senza portare ad una esperienza migliore.

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