Il processore Alder Lake di 12a generazione di Intel che supera il Ryzen 5 5600X.
L’Intel Core i5-12600K è, per certi versi, la CPU che Intel avrebbe dovuto realizzare tre o quattro anni fa. Da quando i chip Ryzen di AMD sono apparsi portando equilibrio tra prestazioni in gaming, prestazioni per il multitasking da desktop, efficienza e convenienza, Intel sembrava sprofondare in una zona di comfort a causa dei suoi “semplici” aumenti alla velocità di clock o con gli aumenti al numero di core.
Questo era spesso sufficiente per far guadagnare qualche raccomandazione un po’ tirata per le orecchie per le build da gaming in particolare ma, l’anno scorso, qualcosa è cambiato. Il Ryzen 5 5600X si è aggiudicato il titolo di miglior CPU per il gaming mentre i chip Intel Rocket Lake di 11a generazione (come il Core i5-11600, diretto rivale del 5600X) sono risultati prodotti da evitare. Tutti coloro che hanno deciso di aspettare fino al lancio della 12esima generazione Alder Lake sappiate una cosa: siete stati vendicati perché il Core i5-12600K è un grande tuttofare: esso riesce a sconfiggere sia i Ryzen in ambito gaming che, grazie a un rinnovamento dell’architettura atteso da tempo, a dimostrarsi un processore generico drasticamente migliore.
Specifiche del Intel Core i5-12600K:
- Core / Threads: 10 (6P + 4E) / 16
- Velocità di clock di base: 3.7GHz (P-cores), 2.8GHz (E-cores)
- Velocità massima Turbo Boost: 4.9GHz (P-cores), 3.6GHz (E-cores)
- Socket della scheda madre: LGA 1700
- Chipset scheda madre: serie 600 (Z690, altri in arrivo)
- Dissipatore incluso: No
- Moltiplicatore sbloccato per overclocking: Sì
- TDP: 150W
Mentre le precedenti CPU Intel erano composte da un mucchio di core identici, Alder Lake li divide in Performance (P-cores, più grandi e più veloci) e Efficiency Cores (E-Cores, Più piccoli ed energeticamente efficienti). Il Core i5-12600K ha sei P-cores e quattro E-cores, per non parlare dell’Hyper-Threading che porta il numero totale di thread a 16: un vantaggio numerico niente male per gli hexa-core Ryzen 5 5600X e Core i5-11600K.
L’idea di Intel è stata quella di distribuire il carico di lavoro in modo più efficace: Gli E-cores lavorano sui processi in background e le app meno esose in termini di energia mentre i P-cores si possono concentrare sui compiti più impegnativi senza dover condividere potenza o calore come invece avrebbero dovuto se gli E-cores si fosse comportati come i core full-size di una volta.
Alder Lake porta con sé anche il supporto alla RAM DDR5 e all’hardware PCIe 5.0. Nessuno di questi componenti si trova facilmente sul mercato al momento, anche se il supporto al mondo PCIe 4.0 ormai è abbastanza uno standard.
Prima di vedere come il nuovo design gestisce alcuni benchmark, una parola in più su come è stata gestita la configurazione di test. Ho accoppiato il chip con una Nvidia GeForce RTX 2080 Ti Founders Edition, come al solito. Poiché i chip Alder Lake tendono a richiedere il nuovo socket per schede madri LGA 1700 e un chipset Intel serie 600, ho scelto di usare una scheda madre Asus ROG Maximus Z690 Hero. Questa, a sua volta, richiede l’uso di memoria DDR5 cosa che mi ha fatto scegliere 16GB di Geil Polaris RGB DDR5.
Il nostro PC di prova:
- Scheda madre: Asus ROG Maximus Z690 Hero
- Dissipatore: Asus ROG Ryujin II 360
- RAM: 16GB Geil Polaris RGB DDR5 4800MHz
- GPU: Nvidia GeForce RTX 2080 Ti FE
- PSU: Corsair TX650M
La memoria DDR5 si trova in un momento storico molto simile a quando la RAM DDR4 è stata lanciata sul mercato, portando con sé frequenze più veloci (ovvero quante volte al secondo la RAM riesce ad eseguire un ciclo) rispetto alle generazioni precedenti ma anche latenze (quanto velocemente la RAM può inviare dati alla CPU) decisamente più importanti . La mia Geil DDR5 ha una frequenza massima di 4800MHz ma il suo timing pari a 40-40-40-77 farebbe un po’ sorridere anche stessimo parlando di DDR4, ora che quest’ultima è migliorata in termini tecnici.
Ci sono altre differenze sotto il cofano tra DDR5 e DRR4 ma per ora mi limiterò alle frequenze stock, confrontando le prestazioni di gioco con come abbiamo testato i vecchi chip con DDR4 su un profilo XMP a 4000MHz.
Con la scheda madre e la RAM a posto ho montato il Core i5-12600K con un dissipatore a liquido Asus ROG Ryujin II 360 e ho iniziato con il Cinebench R20: il risultato finale è stato sbalorditivo.
Finalmente un aggiornamento veramente generazionale da un chip Intel! Anche se la più alta velocità P-core Turbo del Core i5-12600K di 4.9Ghz è uguale a quella del Core i5-11600K e la sua velocità di clock di base di 3.7GHz è addirittura un po’ più bassa, i miglioramenti a livello di architettura sembra siano sufficienti per produrre un ottimo balzo prestazionale in termini di single core. Entrambi i precedenti chip Intel e il Ryzen 5 5600X sono stati lasciati ben indietro nei benchmark; il Core i5-12600K è riuscito persino a tenere testa al suo fratello maggiore, il due volte più costoso il Core i9-12900K.
Gli E-cores in più e il task scheduling aggiornato fanno anche una grande differenza nel multitasking. Storicamente questo è il territorio di AMD, ma mentre il Core i9-12900K rivendica la fascia premium come sua, questa è la prima volta che abbiamo visto un chip Intel di fascia media battere il suo equivalente AMD da qualche anno a questa parte. E di nuovo: questo benchmark è ottenuto con RAM ad alta latenza. Che spettacolo eccellente per il nuovo design con maggiore attenzione al multi core della 12a generazione.
Presupposti questi risultati non biasimerei nessuno per essersi fatti venire l’acquolina in bocca al pensiero di come possano migliorare le prestazioni nel gaming, come se la sostituzione del loro vecchio chip con il Core i5-12600K possa vedesse un caso di risurrezione manco stessimo parlando di quello che succede nel film “La Fabbrica Di Cioccolato” con il nonno di Charlie. Come si è scoperto ci sono dei guadagni prestazionali ma il passaggio tra P-cores ed E-cores non ha portato ad effetti così marcati come in ambito multitasking desktop.
Il Core i5-12600K è indiscutibilmente migliore del Ryzen 5 5600X o del Core i5-11600K nei giochi: lo è, a volte, per pochissimi punti percentuali.
Questo è sorprendente, considerando quanta più potenza grezza single core ha apparentemente mostrato in altre occasioni. In ogni caso si possono notare miglioramenti relativamente significativi nei giochi in grado di sfruttare il multithreading in modo più efficace. Assassin’s Creed Valhalla, che è il primo gioco della saga a supportare le DirectX 12 si è comportato particolarmente bene con il Core i5 12600K mostrando tutti i suoi miglioramenti in ambito multicore; lo stesso vale per Forza Horizon 4, ugualmente ottimizzato per l’ambiente il multicore.
Il Ryzen 5 5600X porta con sé ancora un pregio: consuma meno energia e costa ancora meno del Core i5-12600K. In ogni caso, così su due piedi, penso che valga la pena pagare le decine di euro che separano i due prodotti visto l’aumento drammatico di prestazioni nell’uso quotidiano del computer, anche se i miglioramenti specifici nei videogiochi non sono così impressionanti. Non c’è alcuna ragione per rifiutare questi ultimi, specie se si possiede una tra le migliori schede grafiche e la si vuole sfruttare al 110%.
Per quanto riguarda le caratteristiche di Alder Lake inutile dire quanto il supporto alle DDR5 per risultare davvero sensato ha bisogno di memoria con latenza migliore prima di diventare davvero importante rispetto a DDR4; tutto il resto ci è sembrato buono. Le corsie PCIe 4.0 aggiuntive, per esempio, vi permetteranno più dei migliori dischi SSD al computer di quanto Rocket Lake abbia mai potuto fare mentre il supporto al PCIe 5.0 è sempre una buona cosa in ottica del futuro dell’informatica.
A differenza del Core i9-12900K, il Core i5-12500K può anche cavarsela con un dissipatore abbastanza basilare. Oltre al ROG Ryujin II 360, ho testato le prestazioni in termini di temperatura usando un dissipatore a liquido Corsair H100i Elite LCD da 240mm e un dissipatore ad aria economico come il Cooler Master Hyper 212 Evo V2. Come potete vedere dai risultati qui sotto, l’i5 è sempre rimasto ben all’interno di intervalli di temperatura considerabili come sicuri dopo alcuni giri sui test più esosi di Cinebench R20:
Asus ROG Ryujin II 360 | Corsair H100i Elite LCD | LCD Cooler Master Hyper 212 Evo V2 | |
Temperature medie su Cinebench multicore (°c) | 60 (P-cores), 48 (E-cores) | 60 (P-cores), 47 (E-cores) | 67 (P-cores), 52 (E-cores) |
Temperatura di picco su Cinebench multicore (°c) | 67 (P-core) | 64 (P-core) | 71 (P-core) |
Sfruttando il dissipatore Asus, in particolare su Shadow Of The Tomb Raider, ho registrato temperature di 30/40°c di media per i P-cores, un valore praticamente perfetto, così come ho visto i 25-35°c per Horizon Zero Dawn. Gli E-cores si sono sempre dimostrati più freddi, anche se non sono stati utilizzati molto.
Mentre è chiaro che la revisione architettonica di Alder Lake avvantaggia il multitasking più che il semplice conto degli FPS, ciò che il Core i5-12600K ha è in definitiva abbastanza per spodestare il Ryzen 5 5600X dal trono della migliore CPU da gaming per la maggior parte delle persone. È più veloce, più intelligente e meglio attrezzato per l’hardware PC del futuro (e, a differenza di Rocket Lake, non viene minacciato da una prossima generazione di processori Intel prevista per il rilascio dopo qualche mese). Se hai evitato l’undicesima generazione per vedere come si è rivelata la dodicesima, puoi smettere di aspettare. Assicurati solo di abbinare la CPU alla giusta scheda madre e alla RAM, prima di fare il grande passo.
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