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Monitor

Come scegliere il monitor per Fotografia o Video Editing in base alle proprie esigenze?

21 Febbraio 2021 di Enzo Leave a Comment

monitor per FotografiaUn buon monitor per la fotografia è essenziale per l’editing di foto e video, ma è al contempo sembra più una vera e propria fantasia che una realtà! Ed anche se i monitor della Eizo sono considerati il sacro Graal in questo settore, è veramente così importate che tutti gli appassionati di editing investano una tale somma di denaro per acquistare un “semplice” monitor? Quali sono le principali e le effettive differenze tra i vari tipi di monitor presenti in commercio e quali sono invece le ipotetiche qualità che i monitor più costosi devono avere rispetto a quelli di fascia inferiore? Ecco pertanto alcuni consigli che potrebbero tornarvi utili per scegliere il monitor che fa al caso vostro…

Per poter scegliere al meglio un monitor per foto e video editing, a seconda delle varie esigenze che si potrebbero avere, abbiamo identificato sette diversi punti più o meno importanti dal nostro punto di vista. Prima di passare a parlare di tali caratteristiche però vogliamo condividere con voi alcune considerazioni base inerenti a questi monitor, in quanto consapevoli dei timori che l’acquisto di questo tipo di prodotti potrebbe suscitare, e debellare al contempo le convinzioni e le idee errate che potreste avere su questi prodotti. In sostanza, alcuni schermi di fascia medio-bassa sono assolutamente sottovalutati come d’altronde molti dei monitor più costosi preseti in commercio sono sopravvalutati, ovviamente non stiamo mettendo assolutamente in dubbio la qualità di tali prodotti, al contrario, ma è indubbio che molti dei monitor più economici presenti in commercio si avvicinano molto al livello dei monitor più costosi o sono addirittura al loro stesso livello, nonostante ovviamente non siano dotati delle garanzie e degli accessori di cui è dotato un monitor più costoso.

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Nel 2021 è meglio scegliere uno schermo UHD, 4K, 5K o 6K?

20 Febbraio 2021 di Enzo 1 Comment

Senza alcun dubbio, il futuro dei display è a 4K, una risoluzione altissima. Le immagini riprodotte da questi monitor sono indubbiamente bellissime, ma all’inizio del 2021 questa tecnologia può ancora causare problemi sia hardware che software. Per poter godere di queste nuove risoluzioni è necessario non solo comprare un monitor nuovo, ma anche cambiare la scheda video, fare in modo che il proprio PC supporti nuove interfacce per la trasmissione di dati… e, infine, incrociare le dita e sperare che tutti i software che usi di solito siano compatibili!

La qualità delle immagini visualizzate sui monitor 4K o 5K è impressionante: i dettagli sono nitidi, e le gradazioni dei colori sono delicate e morbide. In pratica è cominciata una nuova era! Ma ormai siamo all’inizio del 2021, e quest’immagine idilliaca è ancora rovinata da due grosse macchie. Credo che questi problemi verranno risolti presto, ma nel frattempo cercherò di aiutarti ad evitare queste due grosse trappole, e anche qualche brutta delusione…

Cosa sono gli standard UHD (Ultra-high definition): 4K, 5K, 6K e retina?

Lo standard UHD (4K, 5K, 5K, 6K o perfino quello dei display Retina di Apple) può contare su un numero altissimo di pixel, che garantiscono una risoluzione incredibile! In poche parole, ora i produttori riescono ad inserire in un pannello un numero di pixel quattro volte superiore rispetto a prima, dato che i pixel sono diventati quattro volte più piccoli e quindi praticamente invisibili.

schermo UHD

Quello a sinistra è uno schermo Full HD, quello a destra è 4K. I display 4K hanno il doppio dei pixel orizzontali!

UHD (4K, 5K, 6K) è un nuovo standard?

Al giorno d’oggi, i display possono essere Full HD da 1920 x 1200 (o a volte da 1920 x 1080), QHD da 2560 x 1440, oppure WQHD da 3440 x 1440 pixel (formato panoramico 21:9). Quando parliamo di UHD, o Ultra-high definition (da 4K, 5K e presto anche 6K con il nuovo Apple Pro Display XDR), parliamo di uno schermo con quasi 4000 pixel orizzontali (nel formato non panoramico). Una delle risoluzioni più diffuse è 3840 x 2160 (i pixel orizzontali sono il doppio di quelli di uno schermo Full HD).

Qual è il 4K “reale”?  – Lo standard 4K definisce uno schermo con 4096 pixel orizzontali, ma ormai nell’uso comune lo stesso termine viene usato anche per riferirsi agli schermi che invece ne hanno “solo” 3840. Questa differenza può sembrare poco rilevante, ma invece non lo è affatto, visto che alcune schede video riesco a gestire perfettamente il 4K a 3840 pixel orizzontali, ma non il 4K “reale” da 4096 pixel. Quindi, se hai bisogno di una nuova scheda video e stai valutando l’idea di acquistare un monitor 4K “reali”, fa’ attenzione. Mi riferisco in particolare ad alcuni monitor Eizo di fascia alta.

Ad ogni modo, visto che ad occhio nudo è impossibile notare la differenza, è comune che ci si riferisca ai monitor da 3840 pixel orizzontali chiamandoli 4K. La maggior parte dei monitor ha un rapporto d’aspetto di 16:10 o 16:9, quindi lo schermo potrà avere una risoluzione di 3840 x 2160 o 4096 x 2160 pixel. In altre parole, ad una distanza di circa 60cm il passo fra un pixel e l’altro è praticamente invisibile, e non è più possibile distinguere i singoli pixel. L’immagine visualizzata non verrà rovinata dalla griglia dello schermo.

schermo UHD

Una nota “storica”: All’inizio, il 4K è stato ideato per il mercato degli schermi televisivi, visto che questi schermi sempre più grandi avevano bisogno di risoluzioni sempre maggiori. Perfino su uno schermo 4K di 65 pollici la risoluzione è di “soli” 25 ppi. Per non distinguere il passo fra un pixel e l’altro bisogna mantenersi ben lontani dallo schermo! Questo potrebbe andare bene per uno schermo televisivo, ma in questo articolo ci stiamo occupando di monitor per computer, cioè di schermi che per la maggior parte del tempo rimangono a circa 60cm dai nostri occhi, e sui quali non verranno visualizzate solo delle immagini…
Considerando queste cifre, è ovvio che il 4K risulta essere eccessivo per i “piccoli” schermi dei nostri computer, mentre potrebbe venire migliorato ulteriormente per quel che riguarda gli schermi TV (e infatti si parla già di 8K…). Ma il settore non riesce a definire più standard allo stesso tempo, quindi ai monitor per i computer viene applicato lo stesso standard usato per gli schermi televisivi.

E non senza conseguenze…

La risoluzione dei display UHD (4K, 5K o perfino 6K)

Più pixel avrà il tuo schermo, più sarà difficile individuarli ad una distanza “ragionevole”. Il passo definisce la distanza fisica fra il centro di due pixel, quindi più ridotta sarà questa distanza, meno visibili saranno i pixel. Al giorno d’oggi si parla più di risoluzione che di passo, cioè si tiene conto del numero di pixel contenuti in un pollice. Sulla maggior parte degli schermi da 24 pollici Full HD, i vecchissimi 72 ppi usati per la risoluzione dei documenti destinati alla stampa sono diventati 94 ppi. I pixel sono diventati molto discreti, certo… ma sono ancora ben visibili. Ecco alcune delle risoluzioni più comuni:

  • Uno schermo 23″ Full HD, per esempio, ha un passo di 0,30 mm e una risoluzione di 96 ppi.
  • Uno schermo 24” Full HD/ 1920 x 1200 o 30”’ QHD / 2560 x 1440 ha un passo di 0,27mm e una risoluzione 94 ppi.
  • In uno schemo 25” QHD / 2560 x 1440, il passo è di soli 0,22 mm e la risoluzione sale a 118 ppi.
  • In uno schermo 29£ panoramico QHD / 2560 x 1080 o 34” panoramico WQHD / 3440 x 1440, il passo è di 0,27mm e la risoluzione è quindi di 95 ppi.

Va aggiunto che l’occhio umano non riesce a percepire la differenza nel livello di dettaglio a 240 ppi su una pagina A4 tenuta a 30/40 cm di distanza. La distanza media che ci separa dai nostri schermi è almeno il doppio, cioè di circa 70 cm. Nelle condizioni appena descritte, quindi, i pixel di uno schermo da 120ppi dovrebbero essere praticamente invisibili. Quali sono le risoluzioni che il 4K permette di ottenere?

  • Uno schermo 24 pollici 4K (3840 x 2160) ha un passo di 0,14 mm e 188 ppi. Abbiamo abbondantemente superato i 120 ppi che sono necessari per rendere i pixel invisibili ad una distanza di quasi 70 cm.
  • Uno schermo 30 pollici 4K (3840 x 2160) ha un passo di 0,18 mm e140 ppi, che sono ancora più che sufficienti per essere invisibili alla stessa distanza.

Monitor  UHD

Più alta è la risoluzione, più i gradienti saranno “morbidi” e progressivi..

L’UHD e i 4K permettono quindi di ottenere delle risoluzioni pazzesche! Le immagini saranno quindi piacevoli da guardare, è innegabile, ma bisogna ammettere che le risoluzioni che sono ideali per uno schermo televisivo potrebbero risultare un po’ eccessive per il monitor di un computer, che teniamo molto più vicino agli occhi.

Le conseguenze dell’UHD: la riproduzione dei dettagli delle foto, dei video e… dei testi

Siamo tutti d’accordo sul fatto che i monitor ad alta risoluzione per computer sono molto piacevoli da usare (per non parlare poi dei display degli smartphone, che tendono ad avere risoluzioni ancora più alte) perché i pixel non sono più visibili. Per fare un esempio, il modo in cui una foto viene riprodotta su schermo è sempre più simile ad una stampa fotografica. Anche il modo in cui vengono visualizzati i video è superlativo, specialmente sugli schermi OLED con neri profondissimi.

Eppure ci sono alcuni problemi software o hardware che potrebbero rovinarti l’esperienza!

4K e la visualizzazione dei dettagli in Photoshop

Chi si occupa di fotografia dovrà modificare leggermente il proprio metodo di lavoro, visto che quando l’immagine è visualizzata al 100% – lo zoom che “ieri” ci permetteva di osservare i dettagli di un’immagine per finalizzarla e ritoccarla con precisione – su uno schermo 4K risulta essere molto meno ingrandita in proporzione, e tutti i ritocchi andranno fatti usando nuovi valori. In breve, ora sarà necessario zoomare un’immagine al 200% o perfino al 300% per poter disporre dei giusti punti di riferimento e di un livello di dettaglio sufficiente. Ovviamente si tratta solo di farci l’abitudine, visto che all’inizio non ti sembrerà affatto naturale zoomare un’immagine al 300%!

Nota: Detto questo, bisogna ricordare che dipende tutto da quale sistema operativo e da quale versione di Photoshop usi, visto che a volte sarà possibile impostare un ingrandimento dei menu e delle finestre dei vari software che permetterà a questi elementi di occupare la stessa dimensione relativa che occuperebbero su uno schermo della stessa dimensione fisica ma non 4K.

Altre importanti conseguenze del 4K: la dimensione dei testi e delle finestre

Al contrario di quello che accade con gli schermi televisivi o con i monitor pensati per il gioco, gli schermi usati dai professionisti della fotografia non devono riprodurre solo splendide immagini, ma anche testi, barre strumenti e le finestre di vari software.

E questo cambia tutto!

Visto che il software è stato “pensato” per essere visualizzato su schermi con risoluzione Full HD o QHD (con un passo medio di 0,27 mm), la dimensione dei testi è quella più adatta per essere visualizzata a circa 60/70 cm di distanza. Ora che gli stessi software vengono visualizzati su schermi 4K (e senza usare i vari trucchetti inclusi nel sistema operativo o nei vari software) i testi dei menu risultano essere troppo piccoli e spesso illeggibili!

Photoshop

Photoshop

Ecco come vengono visualizzati i menu di Photoshop CC 2018, in modalità Auto o 200% e del100%. Con CC 2017, la modalità Auto (o 200%) era ancora più grande, e quella 100% un po’ più piccola. Photoshop CC 2020 migliora ulteriormente il modo in cui vengono visualizzati i testi.

Controlleremo la situazione alla inizio del 2021…

Il 4K offre tanti vantaggi, ma non tutti i software si sono adattati a questa novità. Detto questo, all’inizio del 2019 pensavo che questo problema sarebbe stato risolto del tutto entro la fine dell’anno. Ormai siamo nel 2021, ma c’è ancora molta strada da fare!

1 – Sistemi operativi:

Mac OS (a partire dalla versione 10.11 El Capitan) e Windows 10 sono compatibili con il 4K. Questi sistemi operativi offrono quindi la possibilità di configurare la percentuale di ingrandimento dei testi nelle impostazioni dello schermo. Quindi, almeno per quel che riguarda questi sistemi operativi, la situazione è risolta.

MacOS è compatibile con i monitor 4K a partire dalla versione “El Capitan”. Windows è compatibile con il 4K a partire da Windows 10.

MacOS

a) Windows 10 – Su Windows 10, la dimensione dei testi può essere modificata andando su: “Impostazioni > Sistema > Schermo”:

Windows 10

Microsoft avrebbe potuto ampliare ulteriormente le possibilità di personalizzazione, visto che il cursore non ha un movimento di tipo continuo ma si muove “a scatti” del 25%. Bisogna aggiungere anche che questa impostazione funziona anche sugli schermi non 4K, al contrario di quanto accade con Mac OS.

b) Mac OS (a partire da El Capitan – 10.11 o High Sierra 10.13): “Preferenze di sistema > Monitor“

MacOs

Mac OS dà accesso a questa funzione solo se si sta usando uno schermo Retina, 4K o 5K. Per fare un esempio, questa opzione non è disponibile sugli schermi QHD da 24 o 25 pollici (2560 x 1440), che ne avrebbero sicuramente un gran bisogno!

Potrai quindi goderti un display estremamente sottile – molto bello sul Surface Pro 4 di Microsoft, per fare un esempio – ma le barre strumenti occuperanno le dimensioni “usuali” e saranno perfettamente leggibili, così come i testi.

Il 4K e i sistemi operativi : Per sfruttare al meglio i 4K, e cioè per riuscire a visualizzare testi e barre degli strumenti della giusta dimensione, è quindi essenziale usare un sistema operativo aggiornato.

2 – Software (Photoshop, ecc…) :

All’inizio del 2021 la situazione è ancora piuttosto incerta, ma ci sono dei grandi miglioramenti! Photoshop CC ha cominciato ad offrire la possibilità di impostare la percentuale di ingrandimento dal 2016, ma questa impostazione è diventata definitiva solo con l’ultima versione del 2019! Con la versione CC 2017, i testi potevano essere sia troppo grandi che troppo piccoli. Quindi sia su Mac che su Windows, è possibile aumentare le dimensioni delle finestre e dei testi di Photoshop su uno schermo 4K andando su “Preferenze > Interfaccia > Testo” menu.

Photoshop

Le opzioni per l’interfaccia di Photoshop CC 2018 e 2019. Non mi è possibile selezionare alcuni voci perché sto usando uno schermo Full HD. Le opzioni disponibili sono “Auto”, 100% o 200% Se hai uno schermo 4K, passa a Photoshop CC 2019.

La cosa più dolorosa, che può capitare perfino con software di produttori come Adobe, è trovare delle incompatibilità piuttosto gravi all’interno di software che appartengono alla stessa suite.

Per quanto riguarda X-Rite i1Profiler, a partire dalla versione 1.8.1 rilasciata a ottobre 2018, c’è stato qualche miglioramento. C’è voluto un bel po’!

Il 4K e i software: anche in questo caso è assolutamente necessario aggiornare i tuoi software preferiti e… tenere le dita incrociate! Per quel che riguarda Photoshop, l’unica opzione è passare alla versione del 2018 o del 2019. In conclusione, il 4K non è compatibile con i computer obsoleti e le versioni non-cloud di Photoshop, e inoltre presenta ancora molti problemi di compatibilità che rendono impossibile consigliarlo senza riserve.

3 – 4K e le multi-risoluzioni: Aggiornamenti!

Almeno su MacOS (ho controllato usando Mac Pro con due D700 + MacOS Moraje + due schermi Full HD e uno schermo 4K) è possibile usare contemporaneamente più schermi di risoluzioni diverse, scegliendo una specifica percentuale di ingrandimento del testo su ciascun monitor 4K rilevato. Il menu per impostare il livello di ingrandimento non sarà disponibile sugli altri schermi.

MacOS

Il menu con le preferenze per il monitor di MacOS sono disponibili solo per i display 4K. Sugli schermi non 4K verrà visualizzato il menu “classico”.

In Conclusione…

I miei consigli: Nel 2021, per passare al 4K dovrai aver installato almeno Windows 10 o Mac OS El Capitan, dovrai aver installato le versioni più recenti di tutti i tuoi software preferiti (ma dovrai anche incrociare le dita e sperare che siano stati resi compatibili con il 4K) e dovrai acquistare una scheda video recente in grado di supportare un monitor 4K a 60 Hz. Molte schede video meno recenti sono comunque in grado di supportare il 4K, ma solo a 30 Hz, quindi vedere video, immagini in in movimento o spostare il puntatore velocemente sarà poco piacevole. Per finire, è meglio rinunciare ad usare più schermi, a meno che non siano tutti schermi 4K. Per farla breve, è difficile consigliare di passare al 4K ad occhi chiusi, visto che avrai comunque bisogno di un sacco di fortuna per far funzionare tutto il software e l’hardware come si deve.

  • 22 pollici Full HD: 1920 x 1080 definizione Full HD ideale – il passo fra i pixel è quasi invisibile, ma i testi sono minuscoli! Un’opzione interessante per i videografi o i videogiocatori. Nessun costo addizionale.
  • 23/24 pollici Full HD: risoluzione di 1920 x 1080 o 1920 x 1200 – il passo fra i pixel è visibile (ma questo dipende anche dal trattamento anti-riflesso del pannello, e dal 2016 sono stati fatti grandi passi in avanti) ma la dimensione del testo e il livello di dettaglio delle immagini sono buoni.
  • 24 pollici 4K: la definizione è tale da rendere necessario un sistema operativo recente (almeno Windows 10 o Mac OS El Capitan) e dovrai controllare se i tuoi software preferiti sono compatibili con il 4K. Il costo è notevolmente più alto, visto che i monitor 4K hanno prezzi più alti e che spesso dovrai acquistare anche una scheda video compatibile con i 60Hz a 4K.
  • 25 pollici QHD: 2560 x 1440 – Il passo è quasi invisibile (115 ppi) ma i testi e i dettagli risulteranno essere troppo piccoli, a meno che non sia disponibile una qualche soluzione a livello software in grado di ingrandire almeno il testo. Questi schermi sono perfetti per i videogiocatori e i videografi che non vogliono passare a 4K, e che quindi non devono cambiare scheda grafica e possono usare uno schermo 4K come schermo secondario.
  • 27 pollici Full HD: (1920 x 1200) Non lo consiglio, visto che trovo il passo fin troppo visibile ad una distanza di poco meno di 70 cm.
  • 27 pollici QHD: Preferisco la risoluzione 2560 x 1440, ma i testi sono troppo piccoli (così come i dettagli). Non sono un estimatore di questo formato! Nonostante questo, non ci sono grossi problemi con la compatibilità.
  • Sugli schemi WQHD panoramici da 29 pollici, o 2560 x 1080 pixel, i testi vengono visualizzati come su un classico schermo da 23 pollici.
  • 30 pollici QHD: 2560 x 1440 – Lo stesso passo di uno schermo 24 pollici/1920 x 1200 la dimensione dei testi e i dettagli di Photoshop sono buoni, soprattutto con i sistemi operativi e i software meno recenti. Il 4K potrebbe diventare il nuovo standard per le schede video, che dovranno avere un’uscita Display Port di ultima generazione (1.2) per poter far funzionare tutto a dovere, e dovremo accettare che i dettagli delle nostro foto saranno meno visibili, a meno che l’immagine non venga zoomata più del 100%! Credo quindi che uno schermo da 30 pollici a 2560 x 1440 sia quindi un ottimo compromesso per chi lavora con la fotografia.
  • Schermi WQHD panoramici da 34 pollici: non è molto diverso da un monitor da 27 pollici.
  • Anche per gli schermi da 38 e 49 pollici la situazione è più o meno la stessa.
Vantaggi dell'UHD::
  • Immagini molto dettagliate che non sono eccessivamente ingrandite,
  • Un sacco di spazio per le tue barre strumenti (se non ti disturba visualizzare testi più piccoli),
  • Confrontare un’immagine ingrandita al 100% con una stampa è più facile,
  • Con un ingrandimento del 100% c’è più spazio per eseguire modifiche, ma…
Svantaggi dell'UHD::
  • L’UHD è ancora un’opzione piuttosto costosa perché…
  • Un monitor UHD ha un costo più alto,
  • Dovrai acquistare una scheda video recente con un refresh rate di 60 Hz e che supporta gli standard più recenti (HDMI 2.0, DisplayPort o almeno MiniDisplay 1.2),
  • In alcuni software i testi sono comunque troppo piccoli, e c’è ancora qualche bug,
  • Non c’è la possibilità di usare più monitor con risoluzioni diverse,
  • Avrai bisogno di un ingrandimento del 300% per raggiungere il “solito” livello di dettaglio su Photoshop.

Leggi di più:
Miglior Monitor PC per Fotografia
Miglior Monitor da Gaming

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Come Attivare 120 FPS sulla Xbox Series X – Guida Completa

12 Febbraio 2021 di Enzo Leave a Comment

Xbox Series X

Una delle pietre angolari delle console di nuova generazione è la possibilità di ottenere 120Hz sulla Xbox Series X su TV e monitor, quando prima era un’esclusiva dei PC. Però, come per la PS5, non è tutto così semplice come sembra, per cui non potrete ottenere le alte frequenze di aggiornamento a meno che non abbiate una TV equipaggiata con HDMI 2.1. Comunque, ottenere i 120Hz a 1080p o 1440p è possibile se il vostro monitor li supporta e se farete qualche modifica ad alcune impostazioni.

120Hz sulla Xbox Series X: Come Fare

Xbox Series X

Uno dei problemi più comuni nel cercare di ottenere i 120Hz sulla Xbox Series X è che la maggior parte degli utenti vede tale opzione bloccata o in grigio. La console a volte individua il monitor come schermo 4K anche se non lo è, quindi sarete limitati a 60Hz visto che lo standard HDMI 2.0 non supporta frequenze superiori. Per spiegare cosa causi tale effetto bisognerebbe scendere nei dettagli tecnici, ma BenQ spiega che succede perché la maggior parte dei monitor si assomigliano in alcuni elementi come il firmware.

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Guida all’acquisto dei Monitor per Gaming: Le 10 Cose Fondamentali da Considerare

27 Gennaio 2021 di Enzo Leave a Comment

monitor per gaming Quando si deve scegliere un monitor per gaming tra tante opzioni sul mercato, ci si fanno spesso queste domande:

  • Qual è la differenza tra un monitor standard e uno 1da gaming?
  • Le specifiche sono così tante! Come faccio a comprenderle?

La redazione di PCTempo ha ascoltato questi interrogativi e ha stilato la lista delle 10 cose più importanti da considerare durante la scelta di un monitor per gaming. Leggendo questo articolo, potrete facilmente comprendere il significato delle singole specifiche tecniche e scegliere il tipo di monitor che fa per voi.

Leggi di più: Miglior Monitor PC da Gaming

Che tipo di giocatore sei?

Un appassionato di AAA? Dei giochi di ruolo? Oppure sei un professionista di eSport?

La prima cosa da fare quando si ha intenzione di acquistare un monitor da gaming è definire che tipo di giocatore sei.

I giochi che scegli determinano la tua esperienza di gaming e questo è un importante indicatore delle specifiche per te fondamentali, per le quali non vuoi scendere a compromessi.

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Recensione Asus PG329Q – Un monitor QHD Fast-IPS da 175Hz per il gaming con G-Sync – Consigliato

24 Gennaio 2021 di Enzo Leave a Comment

Il PG329Q di Asus offre caratteristiche tecniche e un design da urlo per soddisfare le esigenze dei gamer che si affidano al marchio ROG Swift per avere un comparto grafico fantastico. Il monitor ha uno schermo 2560 x 1440, e la tecnologia Fast IPS lo rende adatto sia al gaming competitivo che ad un’esperienza più immersiva. Per gli standard di oggi, è un monitor QHD piuttosto costoso, ma ti spiegheremo perché il PG329Q vale ogni singolo centesimo.

Asus PG329Q

Design e funzionalità

Il design dell’Asus PG329Q ha i tratti distintivi dei monitor ROG Swift, ma c’è anche qualche novità, simile a quelle che noterai sui modelli più recenti come Asus PG259QN. Questo modello ha una finitura opaca anche sulla base, quindi stavolta mancano i dettagli arancione chiaro. Il display è bezel-free su tre lati, e quando lo usi ti sembrerà più grande di quanto non è in realtà.

Asus PG329Q

Due cose che dovrai tenere a mente prima di acquistare l’Asus PG329Q sono le sue dimensioni notevoli e lo spazio necessario per posizionarlo. Per poterlo sistemare sulla tua scrivania avrai bisogno di una profondità di quasi 30 cm e di più di 75 cm di larghezza. Questo monitor occupa meno spazio di un ultrawide e non dovrebbe rappresentare un problema per la maggior parte degli utenti, ma coloro che hanno dei diffusori da scaffale ingombranti o persino delle casse come le Razer Nommo, potrebbero aver bisogno di una scrivania più grande.

La qualità è eccellente, come d’altronde ci si aspetta da un monitor ROG Swift. Si vede subito che Asus non ha risparmiato sulla qualità dei materiali usati, e la qualità del processo di produzione è stata costante. Non ci sono problemi estetici, e il monitor sembra robusto e resistente.

Asus PG329Q

Sulla parte posteriore del monitor troverai anche il logo ROG RGB a forma di occhio, che è compatibile con l’ecosistema Aura Sync. È abbastanza luminoso da illuminare la parete retrostante al monitor, ma è posizionata in modo strano, in alto. Anche se questi extra fanno sempre piacere, sarebbe stato meglio avere un’illuminazione funzionale oltre che piacevole da vedere.

Asus non ha modificato il layout dei controlli, quindi il PG329Q sarà facile da usare sia per i neofiti che per chi è già familiare con il brand. Il joystick ti permetterà di accedere a buona parte delle impostazioni, ma ci sono anche delle scorciatoie per alcune funzioni specifiche come i filtri per le immagini. Ad essere, solo un telecomando potrebbe far meglio, ma perché scomodarsi a sistemare qualcosa che non è rotto?

Asus PG329Q

Il supporto incluso nell’Asus PG329Q è molto versatile: trovare l’angolo di visione ideale sarà molto semplice. La base è un po’ ingrombante, ma la sua forma piatta è più conveniente in termini di spazio rispetto a quelle rialzate con proiettore LED. L’ampiezza dei bracci della base conferisce al monitor una stabilità eccellente, quindi è difficile considerare la loro dimensione un difetto. L’Asus PG329Q non ha il modulo G-Sync , quindi ha più porte di un monitor ROG Swift tradizionale. La parte posteriore del monitor include una DisplayPort 1.2 e due porte HDMI 2.0 per permetterti di collegare il tuo PC e fino a due console. Ci sono anche tre porte USB e un jack da 3.5mm jack, che dovrebbero essere più che sufficienti per un uso quotidiano.

Il PG329Q non ha le casse integrate, ma questo non è un problema, dato che in genere gli altoparlanti dei monitor di questo marchio non sono un granché. Avremmo preferito che includesse delle casse di buon livello come quelle dei monitor della linea MX, ma questo è un difetto poco rilevante dato che è probabile che la maggior parte degli utenti per i quali questo monitor è pensato usi le cuffie.

Display e prestazioni

L’Asus PG329Q vanta una pannello Fast IPS da 32 pollici con una risoluzione di 2560 x 1440, un refresh rate massimo di 175Hz e un tempo di risposta di 1ms. La retroilluminazione raggiunge i 600 cd/m2 ma, come nella maggior parte dei pannelli IPS, il rapporto di contrasto è di 1000:1. Questo modello è certificato HDR 600: il miglioramento nella qualità delle immagini sarà quindi più visibile rispetto a quello che avresti con uno dei molti monitor ROG Swift HDR 400.

L’Asus PG329Q è un monitor 1440p, quindi le sue immagini sono prevedibilmente più definite di quelle di uno schermo 1080p ma, viste le sue dimensioni, la densità di pixel è inferiore a quella delle alternative a 27 pollici. Ricorda però che con questo monitor avrai più pixel, quindi la grafica dei giochi ti apparirà comunque più nitida e meno “pixelosa”. Uno schermo 4K sarebbe sicuramente migliore, ma sarebbe più gravoso per la GPU.

L’Asus PG329Q offre dei colori vibranti grazie a un’ampia copertura dei gamut, che raggiunge il 155% di sRGB e il 115% circa di DCI-P3. Nonostante questo, l’accuratezza dei colori risente di una saturazione eccessiva: il deltaE medio è di 4,52, il che significa che un occhio esperto potrebbe notare degli errori nei colori.

Se hai bisogno di colori più accurati, puoi passare alla modalità sRGB con un dE medio molto più basso di 1,79. In questa modalità la copertura del gamut sRGB scenderà al 96%, un valore comunque accettabile per lavorare sui contenuti web. Fare qualche modifica alle impostazioni di default non migliora di molto la situazione, ma usando un buon colorimetro è possibile ottenere un dE di 0,5.

La più grande debolezza dell’Asus PG329Q è il rapporto di contrasto limitato, che con la retroilluminazione al 50% è di 990:1. Il monitor può raggiungere i 1520:1 in HDR, ma i benefici sono limitati. Le zone di dimming sono ampie e poco numerose, quindi le prestazioni di questo monitor sono piuttosto lontane da quelle di un modello FALD come l’Asus PG27UQ.

L’uniformità del pannello del nostro Asus PG329Q è fantastica, dato che il backlight bleeding è quasi impercettibile. È visibile solo quando sullo schermo c’è un’immagine completamente nera, ma il problema non ti infastidirà mentre giochi o lavori al PC. Ricorda però che, trattandosi di un monitor IPS, potrebbero esserci delle unità peggiori a causa di difetti di fabbricazione.

L’Asus PG329Q è abbastanza veloce per quel che riguarda i tempi di risposta pixel e le transizioni, quindi il blurring e lo smudging sono minimi. Impostando l’overdrive variabile al livello tre otterrai un equilibrio ottimale, ma se la persistenza è notevole puoi salire a quattro. Questo livello aggiungerà un po’ di overshoot ma, a meno che tu non abbia l’occhio allenato, non è molto evidente.

Puoi spingere oltre l’Asus PG329Q usando la funzionalità ELMB, che in altre parole è il backlight strobing. La cosa fantastica di questa funzionalità è che non blocca la sincronizzazione adattiva, permettendoti quindi di fare affidamento su questa tecnologia evitare il tearing e lo stuttering. Nonostante questo, crediamo che la maggior parte degli utenti non la attiveranno, dato che riduce drasticamente la retroilluminazione e che non è adatta ad un ambiente ben illuminato.

L’Asus PG329Q è un monitor G-Sync compatibile senza il modulo FPGA dedicato, quindi è compatibile anche con FreeSync e le GPU AMD. Questa dualità è sempre un’ottima notizia per un gamer, dato che un monitor di questo tipo non ti vincolerà ad un marchio quando sarà il momento di cambiare GPU. L’input lag è inferiore ai 3ms a 175Hz, quindi durante le tue sessioni di gaming non dovrai preoccuparti dei ritardi e di scene fuori sincrono.

Le nostre considerazioni sull’Asus PG329Q

L’Asus PG329Q è un monitor ben progettato pensato per i meticolosi fan del brand che desiderano avere le prestazioni migliori. Il pannello IPS di questo monitor brilla soprattutto per l’accuratezza dei colori, e ci ha fatto molto piacere vedere che, al contrario dei suoi predecessori, non è compatibile solo con G-Sync. È anche uno dei monitor QHD più veloci in circolazione se si parla di input lag e tempi di risposta pixel.

Nonstante questo, c’è qualche limite da tenere a mente prima di acquistare un Asus PG329Q. Con le impostazioni di default l’accuratezza dei colori è mediocre, e se devi lavorare con i colori ti conviene usare un colorimetro. Questo monitor è una scelta eccellente, ma il suo problema principale è il prezzo, che è paragonabile a quello di opzioni a 240Hz come il Samsung Odyssey G7, che peraltro ha un framerate più alto.

Pro:

  • Design piacevole con RGB
  • Eccellente copertura del gamut
  • Input lag basso e niente scie
  • Compatibile con FreeSync e G-Sync

Contro:

  • Costoso
  • L’accuratezza di default ha bisogno di qualche miglioramento

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Monitor G-Sync vs. FreeSync vs. G-Sync Compatible: Tutto ciò che c’è da sapere

29 Dicembre 2020 di Enzo Leave a Comment

G-Sync vs FreeSync vs Compatibilità G-Sync

Se date un’occhiata ai migliori monitor gaming che vi abbiamo consigliato, vedrete che quasi tutti supportano la tecnologia a frequenze di aggiornamento variabili FreeSync di AMD o G-Sync di Nvidia. Ma cosa sono di preciso G-Sync e FreeSync e perché sono così importanti per il gaming? A seguire troverete tutte le risposte alle vostre domande su G-Sync e FreeSync; scoprirete a cosa servono, in cosa sono diversi e quale è la scelta migliore per il vostro monitor e scheda grafica. Parlerò anche del ruolo della compatibilità G-Sync di Nvidia ed anche delle specifiche di G-Sync Ultimate di Nvidia, FreeSync Premium e Premium Pro di AMD.

In tutte le loro forme, G-Sync e FreeSync sono delle tecnologie di sincronizzazione adattiva, ovvero sincronizzano dinamicamente la frequenza di aggiornamento del vostro monitor (= quante volte lo schermo si aggiorna al secondo) per corrispondere ai fotogrammi per secondo emessi dalla vostra scheda grafica. Ciò garantisce la fluidità e previene il tearing dello schermo, che può verificarsi quando il monitor cerca di mostrare delle parti di diversi fotogrammi in un’unica immagine.

A differenza di V-Sync, che è una tecnologia simile che troverete spesso nel menu delle impostazioni di un gioco, G-Sync e FreeSync non aggiungono lag di input e non obbligano la vostra GPU a rimanere sulle frequenze di aggiornamento del vostro monitor (un approccio che causa dei disturbi con V-Sync). Al contrario, regolano la frequenza di aggiornamento in tempo reale.

Ecco perché vale la pena utilizzare l’uno o l’altro, ma Nvidia e AMD hanno modificato le proprie tecnologie nel corso degli anni, aggiungendo nuove funzionalità e versioni diverse con capacità variabili. Quale è migliore tra i due? Continuate a leggere per scoprirlo.

G-Sync

Cos’è G-Sync?

G-Sync è la tecnologia a frequenze di aggiornamento variabili di Nvidia e (prevedibilmente) richiede una scheda grafica Nvidia per poter funzionare. In genere non è un problema, a meno che non stiate aspettando una meno comune RTX-3080; il problema maggiore potrebbe essere il costo che tendono ad avere i monitor G-Sync di Nvidia.

Vedete, se FreeSync si appoggia ai protocolli integrati DisplayPort 1.2 (e più recentemente HDMI) di un monitor, i monitor G-Sync a tutti gli effetti richiedono un chip di elaborazione di proprietà, il che fa salire il prezzo. Si tratta di uno standard fisso, e i monitor G-Sync devono superare oltre 300 test di compatibilità e di qualità di immagine, secondo Nvidia, prima di potersi unire al gruppo G-Sync.

Dall’altro lato, però, i monitor G-Sync supportano anche più funzionalità rispetto al gruppo FreeSync, tra cui:

  • Supporto di frequenze di aggiornamento variabili da 1-240 Hz (o qualsivoglia sia la massima frequenza di aggiornamento del monitor)
  • Basso lag di input
  • Ultra Low Motion Blur (ULMB)
  • Calibrazione dei colori di fabbrica
  • Supporto G-Sync in modalità finestra e a pieno schermo

Ecco perché troverete spesso G-Sync solo su monitor di fascia alta, visto che non è redditizio includerlo su monitor economici. Detto questo, visto che G-Sync è uno standard fisso, saprete esattamente cosa acquistate con un display certificato G-Sync: l’efficacia non varierà leggermente tra monitor e monitor, come accade con FreeSync.

G-Sync vs G-Sync Ultimate

G-Sync Ultimate aggiunge il supporto HDR. Otterrete sempre tutto ciò che abbiamo descritto in precedenza, e ogni schermo G-Sync Ultimate vi fornirà anche le seguenti specifiche:

  • Risoluzione 4K
  • Almeno 1000cd/m2 di luminosità
  • 384 zone retroilluminate dinamiche
  • Supporto dello spazio cromatico DCI-P3
  • Latenza ultra bassa

I monitor G-Sync Ultimate sono molto più rari rispetto alle controparti G-Sync classiche (ovviamente, considerati le specifiche e i prezzi più elevati), ma comprendono sia i normali monitor per computer fissi, come l’Asus ROG Swift PG27UQ e l’Acer Predator X27, ed anche i BFGD (or Big Format Gaming Display) di Nvidia, come l’Omen X Emperium di HP.

G-Sync

A seguire una panoramica di Nvidia sui propri standard G-Sync.

Che vuol dire Compatibile G-Sync?

Se avete una scheda Nvidia, ma non avete un budget sufficiente per un display nativo certificato G-Sync, avete ancora qualche speranza. L’etichetta Compatibile G-Sync viene fornita ai monitor FreeSync di AMD in cui le GPU Nvidia possono fondamentalmente cavalcare l’onda FreeSync, garantendovi una sincronizzazione adattiva tramite i protocolli integrati DisplayPort invece che con un costoso processore. Non è sfrontato dalla parte di Nvidia prendere in prestito la tecnologia rivale in questo modo? Non è un cattivo affare per i consumatori? No.

La mancanza di un processore costoso non vuol dire che si avranno delle limitazioni rispetto ad un vero G-Sync: non ottenete una modalità ULMB o una calibrazione dei colori di fabbrica come di base, ad esempio, e G-Sync funzionerà soltanto nel range di fps che corrisponde all’implementazione valutata per il monitor FreeSync. Comunque, affinché un monitor possa essere certificato Compatibile G-Sync, deve essere testato da Nvidia stessa, quindi potete star certi che la funzionalità di sincronizzazione adattiva di basi funzioni davvero.

E questo è un fatto importante, perché se in teoria ogni monitor FreeSync potrebbe supportare la sincronizzazione con schede grafiche Nvidia, nella pratica molti (circa 200, secondo Nvidia) hanno mostrato tracce di blanking, pulsing, sfarfallio e altri problemi fastidiosi in fase di test. In altre parole, se possedete una scheda Nvidia e volete risparmiare qualche euro sul prossimo monitor, cercate l’etichetta Compatibile G-Sync (oppure date un’occhiata alla nostra lista di monitor Compatibili G-Sync).

Freesync

Cos’è FreeSync?

L’opzione di AMD sul mercato delle frequenze di aggiornamento variabili è basata, come già accennato, sul protocollo di sincronizzazione adattiva integrato nella connessione DisplayPort del monitor, affinché possa fornire frequenze dinamiche di aggiornamento. Dalla sua prima introduzione è stato poi abilitato anche su HDMI, ma non richiede un’unità di elaborazione particolare per poter funzionare e non ci sono neanche dei costi di licenza da includere per un monitor.

Di conseguenza i monitor FreeSync sono più economici delle loro controparti altrimenti identiche (o quasi) G-Sync, spesso meno cari di 100£ o anche di più. Ci sono moltissimi monitor tra cui scegliere: Se Nvidia elenca 83 monitor con supporto completo G-Sync o G-Sync Ultimate, la lista dei monitor FreeSync di AMD ne comprende 1309. Mille-trecento-nove.

Comunque, se un display FreeSync deve in ogni caso essere certificato da AMD per ottenere il proprio adesivo FreeSync sulla scatola, lo standard non è fisso come nel caso di G-Sync. Ciò vuol dire che la vostra esperienza FreeSync può variare da monitor a monitor, e che non tutti i monitor FreeSync avranno esattamente le stesse funzionalità.

Innanzitutto, la tecnologia di frequenza di aggiornamento variabile di FreeSync rientra in uno specifico range di fotogrammi. Alcuni monitor supportano frequenze dei fotogrammi basse, a 30 fps, ma la maggior parte comincerà ad attivarsi se le frequenze dei fotogrammi superano i 40 fps, o anche i 48 fps. Ciò vuol dire che, se l’output della vostra scheda grafica scende oltre i 30-40-48 fps, o qualsivoglia sia il limite minimo del monitor, FreeSync non sarà più efficiente e voi non otterrete alcun beneficio da esso.

Alcuni monitor FreeSync cercano di appianare le prestazioni a bassi fps usando la Low Framerate Compensation, o LFC, che duplica il numero dei fotogrammi mostrati quando scendono al di sotto di una certa soglia; ad esempio, 30 fps diventano 60 fps. Comunque, il monitor in questione dovrà possedere questa funzionalità integrata, quindi potreste non trovarla su monitor FreeSync più economici.

Freesync

FreeSync vs FreeSync Premium vs FreeSync Premium Pro

All’inizio del 2020 AMD ha cercato di semplificare le sue varie versioni di supporto FreeSync rendendole più numerose, chiamandole però in maniera vaga e complessa.

Ecco le informazioni di base: FreeSync è la versione inferiore, lo standard più ampiamente utilizzato, e funziona esattamente come abbiamo descritto in precedenza. FreeSync Premium è uno standard più recente, con una certificazione che richiede sia la funzionalità LFC come standard ed una frequenza di aggiornamento da 120 Hz.

In ultimo, FreeSync Premium Pro fondamentalmente sostituisce lo standard ormai defunto FreeSync 2 HDR. In pratica, è semplicemente FreeSync 2 HDR con un nome diverso, con funzionalità di primo piano il supporto HDR “con certificazione dell’accuratezza dei colori e della luminosità”. Non sappiamo ancora come confrontare FreeSync Premium Pro con altri standard confermati HDR come DisplayHDR 400 e DisplayHDR 600, ma perlomeno tutti i giochi che supportavano FreeSync 2 HDR (tra cui Assassin’s Creed Odyssey, Resident Evil 2 e The Division 2) funzioneranno anche in HDR con questo “nuovo” standard.

FreeSync Premium Pro vi porta anche i benefici delle altre versioni, quindi potete esser certi che un monitor di questo tipo vi porterà LFC e almeno una frequenza di aggiornamento da 120 Hz.

G-Sync vs FreeSync: quale è il migliore?

Da un punto di vista puramente tecnico, è chiaro che G-Sync faccia molto di più per la vostra esperienza di gaming rispetto a quanto vi potrà offrire un monitor FreeSync. Quando acquistate un monitor FreeSync non avete la garanzia che la sincronizzazione funzioni altrettanto bene rispetto a quanto consentito da tale tecnologia, e alcuni monitor possiedono un range limitato di frequenze di aggiornamento variabili. G-Sync, dall’altro lato, gode di una solida qualità.

Il problema di G-Sync è fondamentalmente il suo costo. Spesso è un acquisto difficile e i prezzi continuano a salire più si sale di dimensioni. Il doversi accertare dei diversi range FreeSync dei vari monitor, in confronto, è un piccolo prezzo da pagare.

Ovviamente, se possedete già una GPU di AMD, non avete molta scelta; coloro che invece possiedono delle schede Nvidia farebbero la scelta migliore con un monitor Compatibile G-Sync. In particolare se non vi preoccupate troppo dell’Ultra Low Motion Blur, o non giocate abbastanza a giochi sparatutto per giustificare la bassa latenza nativa di G-Sync, è un buono modo per assicurarsi una valida sincronizzazione adattiva risparmiando al contempo un po’ di soldi.

Inoltre, è anche una scelta a prova di futuro perché le prossime schede grafiche possono essere sia Nvidia che AMD, e in ogni caso non perderete alcunché. E se il numero dei monitor Compatibili G-Sync non è proprio di 1309, ci sono comunque moltissime opzioni tra cui scegliere.

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Recensione MSI G241 – un monitor IPS a 144Hz adatto per il gaming a un prezzo accessibile – Consigliato

15 Dicembre 2020 di Enzo Leave a Comment

L’ MSI G241 è un’opzione economica per il gaming che si concentra sulle prestazioni mettendo da parte le funzionalità extra (come l’illuminazione RGB) e l’estetica. È un monitor con un ottimo rapporto qualità/prezzo con un refresh rate massimo di 144Hz, e a una prima occhiata potrebbe essere scambiato per uno schermo da ufficio. L’MSI G241 è una proposta molto allettante per i gamer che desiderano risparmiare, ma quali sono le prestazioni che ci si può aspettare da questo monitor?

MSI G241

Design e caratteristiche

Il G241 sfoggia un design semplice ma moderno che, a nostro avviso, è un passo avanti rispetto ai passati design gamer-centrici. Il monitor ha una scocca nero opaco a prova di graffi e macchie che dovrebbe farlo sembrare nuovo a lungo. Il display non ha cornici su tre lati, quindi gli utenti potranno sfruttare ogni millimetro dello schermo.

MSI G241

L’MSI G241 non occupa molto spazio e non è pesante quanto alcuni dei monitor da 24 pollici disponibili sul mercato. Se desideri un monitor che puoi portare con te ai LAN party o durante un lungo viaggio, questo schermo fa al caso tuo. Il G241 è adatto anche per essere usato insieme ad altri schermi, ma dovrai procurarti un supporto adatto.

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Recensione MSI MAG322CQR – un monitor curvo da 32 pollici con refresh rate di 165Hz per un’esperienza di gioco coinvolgente – Consigliato

9 Dicembre 2020 di Enzo Leave a Comment

Grazie al suo schermo curvo e di grandi dimensioni, il MAG322CQR di MSI è un monitor molto allettante per chi desidera immergersi nei propri titoli preferiti. Come molti altri monitor MSI, il pannello di questo schermo usa la tecnologia VA, quindi potrai aspettarti un bel contrasto e colori vibranti. Il MAG322CQR è in vendita ad un buon prezzo, ma vediamo se vale davvero i tuoi sudati guadagni.

MSI MAG322CQR

Design e funzionalità

Il MAG322CQR è quasi identico ai monitor MSI più recenti – come il MAG273R,ad esempio – ma è più grande ed è curvo. La scocca del monitor è nero opaco, ad eccezione della striscia lucida contenente l’illuminazione RGB posta sul retro. Questo modello non ha cornici su tre lati, ma quando lo schermo è acceso i bordi del pannello sono comunque visibili.

Il MAG322CQR è notevolmente più grande della media dei monitor per il gaming, ma è molto più leggero: pesa circa sette chili. Dovrai tenere in conto lo spazio che occuperà sulla tua scrivania, ma per fortuna la base ha dei piedini sottili e, al contrario degli altri monitor di queste dimensioni, richiederanno meno di 27 cm. Non è consigliabile fissare questo monitor ad una parete, dato che i lati sporgenti potrebbero infastidire i maniaci dell’ordine.

MSI MAG322CQR

La qualità dei materiali è eccellente e, se hai familiarità con i primi modelli lanciati da MSI, i miglioramenti saranno evidenti per te. La plastica usata è molto più robusta e il monitor ha un aspetto elegante. La base inclusa non fa ondeggiare lo schermo, quindi non dovresti avere problemi dopo un urto accidentale o mentre provi ad accedere alle opzioni usando il tasto posto sul retro.

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Recensione Samsung Odyssey G7 (LC27G75T)– Monitor Odyssey Gaming 27” 240Hz QHD

1 Dicembre 2020 di Enzo Leave a Comment

Il monitor Samsung LC27G75T (Odyssey G7) è la versione più piccola, ma quasi ugualmente capace, del LC32G75T (Odyssey G9) che abbiamo già recensito e che offre prestazioni top di gamma per il gaming. La serie dei monitor gaming offre anche curvature profonde 1000r e la tecnologia Quantum Dot che è pensata per migliorare le loro capacità immersive. Il Samsung LC27G75T è uno dei monitor più attesi di quest’anno, quindi vediamo se è un’opzione migliore rispetto al suo fratellone da 32”.

Samsung Odyssey G7

Design e Funzionalità

Abbiamo davvero indagato a fondo il nuovo look del Samsung LC27G75T, che trasmette la sua natura gioco-centrica senza apparire eccessivo. Il telaio color nero opaco è un classico senza tempo, mentre la texture in fibra di carbonio e decorazione a pettine gli dà un tocco moderno. Il display è privo di cornici sui tre lati, quindi otterrete il massimo dallo schermo senza incorrere in distrazioni.

Samsung Odyssey G7

In rapporto ai nostri standard, il Samsung LC27G75T non è troppo grande, ma è comunque un bell’upgrade dimensionale per chi vi passa da un modello 24”. Non è una cosa necessariamente negativa, visto che ottenete più spazio di monitor, ma la base ha bisogno di una scrivania profonda almeno 30 cm. Il monitor non è molto pesante, quindi anche le superfici in vetro dovrebbero riuscire a reggerlo in tutta sicurezza.

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Recensione AOC 24G2U – Uno dei Migliori Monitor Economici per il Gaming

7 Novembre 2020 di Enzo Leave a Comment

L’AOC C24G1 è un ottimo monitor economico per il gaming, ma se preferisci gli schermi piatti a quelli curvi, allora l’AOC 24G2U è sicuramente lo schermo che fa al caso tuo. Questo monitor da 24 pollici con una risoluzione di 1920×1080, un refresh rate di 144Hz e tecnologia AMD FreeSync ha molto in comune con il C24G1, ma può contare su un pannello IPS molto più accurato di quello VA incluso nello schermo curvo. Il 24G2U è leggermente più costoso: mentre scrivo, il suo prezzo si aggira sui 199,95€, mentre il C24G1 costa circa 195,99€. Nonostante il prezzo, se non ami gli schermi curvi il 24G2U è uno dei migliori monitor attualmente disponibili sul mercato.

AOC 24G2U

La cosa migliore dell’AOC 24G2U è che non è necessario armeggiare con le impostazioni per poter sfruttare al massimo le sue potenzialità. Puoi giocare usando le impostazioni predefinite (“Eco mode” impostato su “Standard” e “Colour temperature” impostato su “Warm”) per ottenere immediatamente la migliore qualità delle immagini possibile. Quando ho provato ad modificare le impostazioni del colore per ottenere una maggiore accuratezza, il mio X-Rite Display i1 Pro ha fornito dei risultati peggiori di quelli che ho ottenuto con le impostazioni di fabbrica.

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